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giovedì 1 giugno 2017

Green power bowl con salmone marinato all’olio di semi di zucca

In principio l’insalata era un semplice contorno, cui era destinato il compito di accompagnare – senza nemmeno pensare di sovrastare – la portata principale. Lontana dalla “nobiltà” delle patate che nelle loro molteplici varianti si erano ritagliate uno spazio ben definito in menù di ogni sorta (da quelle arrosto al fianco di importanti arrosti, alle più informali french fries, da mangiare con le mani, senza farsi mancare alla fine il piacere di leccare le dita appicicaticce di sale), l’insalata stava lì timida, concedendosi un momento di protagonismo solo in occasione di commensali particolarmente salutisti o in balìa di mortificanti diete. 

Poi venne il tempo delle insalatone che, con buona pace dei linguisti e di tutti coloro che come me sentivano un brivido lungo la schiena al solo sentirle nominare, invasero i menù di ristoranti, bar, tavole calde. Principi compositivi delle insalatone zero, il criterio era: più ce n’è, meglio è! Uova, tonno, mozzarelline, tocchetti di wurstel spuntavano festosi tra foglie di lattuga e fettine di pomodoro letteralmente provate dal peso degli ingredienti che le accompagnavano… con buona pace di nutrizionisti & co.

Il 2017 l’insalata si è evoluta, ve ne siete accorti? Provate a fare un giro su Instagram o Pinterest e cercate power bowl, decine di migliaia di immagini colorate invaderanno il vostro schermo. Colorate, ricche, fresche. Sono questi i 3 aggettivi che mi vengono subito in mente se dovessi descriverle, ai quali si potrebbe anche aggiungere senza timori sane. Perché se l’insalata originaria era un po’ scarna e tristanzuola, l’insalatona opulenta e irrazionale, la power bowl è ragionata ed equilibrata.

venerdì 12 maggio 2017

Galette integrale con tarassaco e ricotta

Prima o poi la primavera arriverà e, per allora, io mi farò trovare preparata. Immaginarla oggi, in un venerdì di maggio di non colore, con l’aria carica di umidità e le temperature in picchiata, mi risulta complesso ma ci provo.
In fin dei conti non avevo ancora fatto il cambio stagione e, anche se lo chef ha imprudentemente levato il piumone dalla nostra stanza, riesco a non soffrire il freddo grazie a plaid, sciarpe di lana in cui avvolgermi mentre sono al computer, tazze di tè bollente che – lasciatemelo scrivere senza timori – è un piacere poter tenere tra le mani per scaldarsi.
Certo, minichef sta rinunciando a innumerevoli giri in bicicletta perché il parco più vicino è una pozzanghera a cielo aperto e temo che causa meteo la festa in cascina per il compleanno di una sua amica, prevista per domenica, subirà inevitabili cambi di programma.

Ciononostante, noi fiduciosi pensiamo ai picnic da organizzare, ai cesti da riempire di vivande e ai giochi da fare all’aperto perché è questa la quintessenza della bella stagione, con il suo carico di spensieratezza e libertà.

giovedì 1 settembre 2016

Il panino del buon rientro

Primo di Settembre, giornata che porta con sé l’inizio di nuovi lavori, della palestra, del corso di ceramica o crossfit che si sognava da tempo di iniziare e che – inesorabilmente – segna la fine del periodo estivo. Perché è vero che il calendario ci concede ancora una ventina di giorni d’estate, ma l’umore e le atmosfere sono già da tempo sulla modalità rientro, non trovate?

Settembre quest’anno porterà tante novità a cui abituarsi poco per volta e alla prima mancano davvero pochissimi giorni. Lunedì prossimo minichef tornerà a scuola, quella in cui ha frequentato la scuola materna, ma stavolta zainetto e felpa saranno appesi tra gli armadietti dei grandi, davanti alla porta di una nuova classe, la prima. Per lui il passaggio sembra naturale, in fin dei conti ha già conosciuto la sua maestra a giugno e molti dei compagni saranno gli stessi, io invece sto realizzando che vivrà (e vivremo noi di riflesso) un momento importantissimo della sua vita.
Ci pensavo già durante le vacanze e riflettevo sul fatto che fosse “l’ultima estate” da tanti punti di vista.

L’ultima con i Topolini sfogliati sul lettino del mare, continuando a chiederci “me lo leggi?”.
L’ultima di tuffi e nuotate già intraprendenti ma ancora con il bisogno di averci lì accanto a te, per appoggiarti a una spalla quando sei stanco o tenere una mano cercando di imparare come si nuota a rana.
L’ultima estate in tre.

venerdì 17 giugno 2016

5 ricette verdi e veloci per chi ha sempre fame e fretta

Ormai ci siamo, vero?
Dovresti proprio mangiare di più!
In effetti con il secondo si vede molto prima…
Se non me l’avessi detto non me ne sarei proprio accorto/a!

Ecco una sintesi aggiornata (ma non esaustiva) dei commenti che la mia pancia suscita nei più e vi assicuro che la rotondità è sempre la stessa, variano invece occhi e parole dei miei interlocutori con effetti piuttosto esilaranti, specie se le dichiarazioni avvengono nello stesso luogo e a distanza di pochi istanti l’una dall’altra.

La verità, se è possibile individuarne una sola, è che ormai la pancia si vede chiaramente, che rispetto a quella di minichef è più pronunciata ma che, almeno fino al controllo mensile della prossima settimana, il peso segnato dalla bilancia era quello pre-gravidanza perché ho perso diversi chili durante il primo trimestre che ho poi lentamente recuperato. Sto bene, c’è lo chef a monitorare costantemente la mia alimentazione (mamma tranquilla, non ci penso proprio a mettermi a dieta!) e la fame che aumenta sembra sia un buon segnale, per me e per baby chef.

venerdì 22 gennaio 2016

Uova in cocotte con asiago e broccoletti, per fare ordine e ricominciare

A prendere (anzi, riprendere) lo slancio giusto in questo inizio d’anno ci ho messo un po’, lo ammetto. Mi fa strano augurarvi solo oggi buon anno, chiedervi come stia andando gennaio e se la ripresa dopo le vacanze sia stata soft o, al contrario, tosta da affrontare. Il mio 2016 è iniziato così, al calduccio di Palermo e con il desiderio, una volta rientrata a Milano, di prendermi tutto il tempo necessario per pensare, immaginare, decidere ciò che voglio fare. 

In fondo le prime settimane dell’anno sono fatte per i buoni propositi e stavolta ho preso la cosa molto seriamente. Ho bisogno di cambiamenti, di nuovi stimoli ed energie e sono determinata ad andarli a cercare, rincorrerli, costruirli da me se necessario. Ci riflettevo su la scorsa settimana, dopo essere stata con Mariachiara a fare una testimonianza alla Digital School Mondadori. In aula abbiamo raccontato chi siamo, cosa facciamo, come la presenza in rete abbia modificato le nostre vite e influenzato il nostro percorso professionale; volendo sintetizzare abbiamo spiegato come sia possibile trasformare in professione una passione, o per lo meno come si possano far convergere strade inizialmente lontane. Spiegare chi è La femme du chef e cosa è nato negli anni grazie a questo spazio on line (collaborazioni editoriali, l’esperienza da foodcoach per Donna Moderna Live, consulenze nel mondo food) è servito anche a me per confermare l’intento che nell’anno nuovo – al di là di strategie e statistiche - vorrei che il blog mantenesse la sua dimensione personale, il suo essere lo spazio in cui vi racconto di me, della mensa di minichef, del sonno perduto aspettando che rientri lo chef, dei piatti che preparo la domenica mattina o delle ricette che mi donano le amiche, dei miei colpi di fulmine del periodo. 

Forse vi sembrerà poco, ma avere una linea di condotta chiara in mente aiuta molto, serve a fare ordine e procedere con passo spedito verso le proprie mete.

mercoledì 30 settembre 2015

Solo cose buone: tortino di verdure al Casera

Ci sono espressioni che ti entrano in testa senza accorgertene, solitamente perché le senti dire agli altri e un giorno, nel bel mezzo di una discussione o mentre sei intento a digitare su una tastiera, saltano fuori quasi a tua insaputa.

Solo cose buone.

Non ho davvero idea di quando per la prima volta ho letto queste tre parole usate così, anzi tutte unite senza spazi. È un hashtag e probabilmente il fatidico primo incontro è stato su instagram, come didascalia alla foto di una torta o di un appetitoso piatto di pasta. 

Mi piace #solocosebuone perché è positivo, non lascia spazio a sapori sgradevoli, include tutto il buono che c’è e che non necessariamente va cercato in astrusi esperimenti culinari, ma al contrario è facile ritrovare in un biscotto, nel profumo del sugo che sobbolle sul fuoco, nella tazza di caffè caldo la mattina. Stamattina questo #solocosebuone mi è tornato in mente per due motivi.

venerdì 17 luglio 2015

Mezze penne rigate con sugo di ciliegino e zucchine bianche

Il mio abbraccio, che quando eri neonato era culla, conforto nelle notti agitate, tranquillità di un respiro condiviso.
Cappellino e crema solare, rincorrendoti sulla sabbia rovente perché sei sfuggente e mi tocca essere più cocciuta di te per acciuffarti e spalmarti per benino.
La mano stretta forte, guarda a destra, poi a sinistra prima di attraversare!.
La cintura del seggiolino in auto sempre allacciata.
Il lenzuolino fresco tirato su nelle notti estive per coprire un piedino penzolante dal letto.

Nei primi quattro anni da mamma la mia vita si è riempita di piccoli gesti per proteggerti, per rendere il mondo in cui ti muovi più sicuro, senza per questo privarti della possibilità di esplorarlo liberamente. Gesti nuovi che, pian pianino, sono diventati normalità o scelte già consolidate della mia vita “prima” che però adesso faccio con una nuova consapevolezza.

Quante ore ho passato a scegliere con la meticolosità degna di uno studio scientifico le verdure del tuo primo brodino o impegnata davanti a uno scaffale a leggere ingredienti, osservare etichette, forme e colori dei contenitori, scegliendo i sapori con cui riempire la tua vita.

giovedì 25 giugno 2015

Una pizza per l'estate (con verdure e burrata)

Buona estate minichef,
oggi finisce la scuola e da domani sarà vacanza, mare, estate.

Saranno risvegli meno concitati la mattina che mi regaleranno il tempo per stare un attimo in più a guardarti mentre dormi, sorprendendomi sempre per l'enorme spazio che le tue gambe lunghe occupano nel letto e per i piedoni, che lasci ciondolare fuori dalle lenzuola.
Potrò svegliarti io, rubando qualche mattina lo scettro della colazione al tuo daddy, giusto per deliziarmi con le tue guanciotte, morbide ancora come quando eri piccolissimo.
Avremo una lunga estate insieme noi due, dato che questo 2015 intenso ci ha leggermente scombinato i piani ma noi due - noi tre - sapremo organizzarci lo stesso.

mercoledì 17 giugno 2015

Merende di Giugno: crostoni con erbette e briciole di salsiccia

Giugno è un mese strano, lo penso da sempre ma specialmente da quando sono mamma. Le settimane che ci separano dalle vere vacanze e dalle atmosfere pienamente estive sono ancora numerose ma è come se nell’aria ci fosse già qualcosa che sa di partenze, pensieri leggeri e piedi nudi.

Sarà che con la fine delle scuole le strade si popolano di ragazze in sandali e gonne fiorite, saranno i costumi che ammiccano dalle vetrine o il grande caldo che in città mette tutti ko. Più probabilmente, e più realisticamente, questo anticipo d’estate è merito dei classici pensieri da genitore, alle prese con la fine dell’asilo e le tipiche conversazioni “Tu cosa fai? Li mandi dai nonni al mare? Ah, li hai iscritti al campo estivo”.
Giugno è il mese che tira i fuori i superpoteri delle mamme che in queste settimane raffinano l’antica arte dell’equilibrismo, nella fattispecie tra il lavoro dal ritmo immutato e quella gestione dei figli fatta di oratori, sacche intercambiabili per piscina/tennis/basket, numeri di telefono sui post-it, cappellini e crema solare sui sedili dell’auto.

martedì 24 marzo 2015

Tarte tatin di finocchi al timo, l'onda verde continua

Mio padre afferma con decisione (e con tono vagamente da presa in giro) che presto mi trasformerò in una capra. Talvolta estende questa sua perentoria frase anche agli altri componenti della famiglia, raggiungendo i toni tipici del nonno-disperato-che-vede-l’amato-nipote-ingiustamente-vessato con “vorrai mica trasformare minichef in un vegetariano”?

Dite che forse ho esagerato con le verdure? In effetti ultimamente ci stiamo specializzando in pasti vari e variopinti a base di vegetali di ogni tipo, principalmente per contrastare gli effetti nefasti della mensa scolastica. Fatto sta che da qualche tempo se devo immaginare cosa portare in tavola, ma anche pensare a ricette per il blog o per altri lavori che richiedono le mani in pasta mi viene spontaneo partire proprio da broccoletti, patate, cicorino e chi più ne ha più ne metta.

giovedì 12 marzo 2015

Insalata di broccoletti e carote con semi di chia e vinaigrette all'arancia

Ai miei tempi non esisteva ma, in quest’epoca di genitori eccessivamente apprensivi, intolleranze alimentari e fobie uniformemente sparse tra la popolazione mondiale, pare che una scuola che si rispetti non sia tale senza un comitato mensa (o commissione mensa, immagino che la differente denominazione dipenda dal grado di fiscalità e severità della commissione stessa). 

Prima notiziona: lo chef è stato inserito di forza nel comitato mensa della scuola di minichef che, come forse ricorderete, non brilla per una proposta gastronomica sopraffina (ne parlavo qui). 

Seconda notiziona: lo chef è ancora vivo e vegeto nonostante la convivenza nel suddetto comitato con assortiti esemplari di mamme. Ci sono le logorroiche, che intasano mail e chat whatsapp con messaggi a tutte le ore del giorno e della notte, ci sono le dirigenziali che prendono in mano le redini del problema con una verve che neanche un consiglio di stato. 

Ne ho sentite di peggio eh, la mia amica Francesca ha l’immensa fortuna di avere incontrato sul suo cammino i genitori reductariani. No, voi non volete sapere davvero chi sono i reductariani, perché poi vi chiedereste che mente perversa ha pensato di coniare una tale definizione e rimarreste senza risposta e senza più certezze nella vita.

giovedì 24 aprile 2014

48 ore da single: viva i piatti unici!


Vi avevo già raccontato dell’improvvisa “luna di miele” che le vacanze di minichef ci hanno concesso. Ebbene, questa strana settimana che inizia di martedì ed è ormai quasi finita mi ha regalato inaspettatamente due giorni da single.

A Milano da sola per 48 ore, due giorni interi di normale attività con in più quell’ebbrezza data dalla libertà di gestire in totale autonomia il mio tempo. Scusate se è poco!
Cosa ho fatto? Niente di trascendentale, figuriamoci. Ma volete mettere il piacere di fare colazione in assoluto silenzio? Non so voi ma io quando mi alzo ho bisogno fisico di almeno mezz’ora di vuoto attorno. Quel vuoto che mi manca da… più o meno tre anni!

Altro benefit della singletudine: coltivare le proprie inconfessabili passioni, come leggere Hello! sotto le coperte gustando i racconti del Royal Tour in Australia (ma quanto è carino e pacioccoso il principe George?) o cenare con un pacchetto di patatine davanti al computer. Insano, lo so, ma ogni tanto ci vuole pure quello.

martedì 8 aprile 2014

Gli orari, la spesa e un idillio perfetto.


Forse vi starete chiedendo che fine abbia fatto lo chef. In effetti è da un po' che non parlo di lui, magari lamentandomi pubblicamente degli orari bizzarri che la nostra famiglia fa a causa del suo lavoro.

La ragione è presto detta: da un paio di settimane (ormai quasi tre, il tempo vola…) il mio augusto consorte è a casa, più precisamente in convalescenza. Tutto merito di una sindrome del tunnel carpale con annesso dito a scatto per il quale ha dovuto subire un’operazione. Intervento riuscito ma ripresa lavorativa necessariamente lenta: ve lo immaginate a spignattare con tanto di bende?

Da tre settimane quindi viviamo un'apparente normalità familiare: tutti insieme a colazione e cena e a volte riusciamo addirittura a ritagliarci un pranzo a due.
Bello anzi bellissimo, soprattutto quando la routine prevede ritmi dietro ai quali a volte faccio fatica a stare, ma la verità è che tutta questa regolarità mi uccide!!!

lunedì 3 febbraio 2014

Cronache scolastiche e minestroni d'inverno

Signora suo figlio a casa mangia troppo bene” dice la pediatra ammonendomi.
Scusi?!?” rispondo io.
Suo figlio è abituato a un regime alimentare troppo curato quindi è normale che la prima reazione alla mensa scolastica sia una vera reazione… allergica!” conclude sarcastica la dottoressa.
” mio commento non pervenuto.

Entusiasta della scuola materna di minichef ho, nei primi mesi di frequentazione, chiuso un occhio sul planning alimentare scolastico. Anzi, ho proprio messo la mascherina del sonno e fatto la gnorri alla lettura dei creativi menù. 
Pensate esageri? Facciamo che vi riporto senza censure né commenti alcune proposte di menù tratte dal quaderno delle comunicazioni scuola - casa:
  • Penne alla puttanesca - lonza - polenta.
  • Gnocchi alla ligure - arrosto - patate
  • Pasta al pomodoro - hamburger - purè
  • Pasta al prosciutto+besciamella - frittata - patate
  • Pasta alla boscaiola - sofficini - purè
[Dico solo che forse c’è un “partito della patata” che compone i menù e io non lo sapevo!]

A queste ludiche proposte minichef qualche tempo fa ha reagito nel vero senso della parola: corpo pieno di bolle e febbrone da cavallo. Fatti tutti gli esami del caso, sul banco degli imputati è salito il latte UHT somministrato a merenda insieme a pane e un succedaneo della Nutella. A quel punto siamo andati a bussare alla porta della scuola e le cose si sono complicate.

Pare infatti che la società che gestisce la mensa, oltre a dover seguire tutte le normative del caso e le indicazioni dei nutrizionisti, abbia dovuto confrontarsi con un drappello di simpatici genitori. Quelli del “Anche il cartone, purché mangi” uniti bellicosamente ai portavoce del “Mio figlio mangia solo pasta al pesto e wurstel, qual è il problema a darglieli tutti i giorni?” (e vi giuro che non sto romanzando).

Come si fa? Davvero, una mamma cerca di tenere sopiti gli istinti più bruti e innalzare la propria soglia di tolleranza, perché qui non è che si pasteggi quotidianamente con chissà quali manicaretti. Figuriamoci… siamo persone normali che però prestano attenzione (ok, forse un filo più della media) a quello che finisce nel piatto.

No, non partirò in una filippica contro l’istituzione mensa scolastica perché già se ne sentono troppe. No, non ho fatto mettere minichef in bianco dalla pediatra perché finirebbe per mangiare il doppio (il pasto tristanzuolo in bianco più quello normale dei compagni).

Mi chiedo però (e vi chiedo): la scuola non dovrebbe svolgere un ruolo educativo a 360°? E in questo giro continuo non dovrebbe essere compresa anche la cultura alimentare? Che non vuol dire disquisire di fois gras a tre anni, ma semplicemente guardare con curiosità le “cose colorate” che finiscono nel piatto. E lo dico da mamma fortunata di un bambino che mangia praticamente tutto. Asparagi e sofficini, patate e cavoletti di Bruxelles (ma non dategli lo stracchino, quello ve lo sputerà lontano un metro!).

La nostra cena quindi, da qualche tempo a questa parte, si modella sulle improbabili alchimie del pranzo. In poche parole è il tripudio del vegetale, nel tentativo di arginare l’avanzata proteica del pranzo. Il minestrone del primo lunedì di febbraio ne è un chiaro esempio: prendi il meglio che l’orto offre e fanne una zuppa calda e confortante, da preparare in abbondanza e lasciar cuocere a lungo, sentendone il profumo diffondersi lentamente per la casa. Ci sono i porri delicati, i fagioli morbidi, il cavolo saporito e sì, anche due patatine di montagna perché rendono più cremoso il tutto. 
Una ciotola e via a cercare nuove idee per le cene di minichef!


Minestrone d'inverno
Ingredienti per 4 persone
  • Fagioli freschi 500 gr (da sgusciare) o circa 250 gr già sgusciati
  • 2 carote
  • 2 porri
  • 2 mazzi piccoli cavolo nero
  • 2 piccole patate di montagna
  • 1 fetta di speck da 80 gr circa
  • 1 foglia di alloro
  • sale, pepe
  • olio extravergine d'oliva
Lavare e mondare le verdure: sgranare i fagioli, pelare patate e carote e tagliarle a cubetti, sfogliare il cavolo nero eliminando la costa centrale, eliminare la parte verde dei porri e le foglie esterne più dure, tagliare porri e cavoli a striscioline sottili.

In una pentola capiente far rosolare un paio di minuti i porri in olio extravergine d'oliva, salarli e poi aggiungere le carote, le patate e lo speck. Lasciar insaporire le verdure, unire il cavolo nero e i fagioli e coprire con abbondante acqua calda (in modo da non bloccare la cottura): l'acqua dovrà superare di un paio di dita le verdure. Raggiungere il bollore, regolare di sale e pepe e coprire, continuando la cottura a fiamma bassa per circa un'ora e mezza. Il minestrone dovrà restare piuttosto brodoso, se invece lo preferite più asciutto prolungate ancora la cottura o scoperchiate la pentola durante gli ultimi minuti di cottura.

Servite il minestrone ben caldo, completando con un filo d'olio a crudo e una spolverata di pepe nero macinato al momento e accompagnate con fette di pane tostato.

venerdì 2 marzo 2012

Strudel di verza con riassunto!


Dove eravamo rimasti? Ah sì, era il giorno del primo compleanno del piccolo di casa ed io meditavo “poeticamente” sull’anno appena trascorso. A volte dovreste poter vedere al di là dello schermo, dico davvero. In quel caso mi avreste vista piuttosto esausta dopo svariati giorni di febbre altissima del suddetto piccolo, febbre che è passata giusto in tempo per convincermi a non annullare la festa e a lanciarmi nella preparazione di torte e biscotti per grandi e piccini.

Non avevo fatto i conti con la sorpresa last minute: la congiuntivite che fa capolino al risveglio nel giorno del compleanno!!! Scatta dunque un giro di telefonate ad altre mamme sollevate dallo scampato pericolo e l’immediata adunata dei nonni (il ruolo impone di correre il rischio del contagio per amore del nipotino), indispensabili allo smaltimento delle scorte dolciarie.

venerdì 23 settembre 2011

Quasi quasi creo un GAS*


Il mercato, croce e delizia di foodies incalliti, casalinghe felici o disperate, single curiosi o annoiati nelle pigre mattine del sabato. Appuntamento fisso per chi può ritagliarsi un'oretta girando tra banchi colmi di frutta e verdura, curiosando tra pesce, formaggi, fiori. Irresistibile tentazione per chi cucina di mestiere, praticamente come lasciare la torta al cioccolato ancora calda di forno incustodita: è certo che non rimarrà integra più di cinque minuti. Se a Parigi il marito mi mandava (con mia grande gioia) in missione au marché - armata di lista e vaghe spiegazioni sugli 'obiettivi' da raggiungere - a Milano i giochi sono cambiati e solitamente partiamo in formazione completa io, il cuisinier e minichef... una vera truppa d'assalto.

lunedì 4 luglio 2011

Couscous alle verdure perché è estate

È inequivocabilmente e definitivamente estate. Lo dicono i 30 gradi che scaldano le strade e l'asfalto domenicale di una città semideserta. Lo confermano i carrelli del supermercato pieni d'acqua e bibite (sulle cui capacità dissetanti permettetemi di dissentire). Lo testimonia la lunga fila fuori dalle gelaterie del centro dove convivono il manager in completo blu che tenta l'ultima carta per non sciogliersi al sole e il turista in infradito e bermuda che fa del cono la benzina necessaria al giro turistico.

Anche noi siamo cittadini e lo saremo ancora per un po'. Lo chef ha in programma un'estate di lavoro e anch’io sono in fase - come dire - di ebollizione. Non è la prima estate cittadina, però è la prima che passo a Milano e sarà interessante notare le differenze con Parigi. Cerco di prenderla con filosofia e con tanta voglia di progettare cose interessanti e stimolanti per l'autunno che arriva. E poi è la prima estate col pupo!!!

Lui sembra non soffrire eccessivamente il caldo, troppo preso dall'esplorazione appena iniziata di tutto ciò che lo circonda e dalle infinite possibilità di azione delle sue minuscole ma ciccette dita :-)

giovedì 16 giugno 2011

L'orto, i lamponi e un dolce musicale


Lo scorso weekend ho messo alla prova la mia indole contadina. In apparente contraddizione con quanto vi ho raccontato ultimamente ho passato la domenica con le mani... nella terra! Probabilmente l'esercizio virtuale mi ha stimolata e incuriosita, fatto sta che mi sono divertita molto passando qualche oretta nell'orto fuori Milano della mia belle-mère :-)

Fagiolini che spuntano timidi dalle piantine, zucchine il cui fiore fa capolino come a dire "ehi, sono qua! non ti dimenticare di me", ravanelli croccanti da sgranocchiare dopo tanta fatica. E le insalate, la rucola... una vera soddisfazione non solo da raccogliere, ma soprattutto da portare in città. Vi dico solo che siamo arrivati a giovedì e ancora non ho bisogno di fare la spesa!

martedì 22 marzo 2011

Springtime

È primavera. Lo dice il calendario e, almeno negli ultimi due giorni, anche il clima. Bellissime giornate di sole, voglia di stare all'aperto, di approfittare fino all'ultimo momento dei raggi di sole che ci baciano viso e mani lasciati scoperti da sciarpe e maglioni.

Certo la cronaca quotidiana contrasta moltissimo con i sentimenti di spensieratezza e gioia che la nuova stagione ispira e mi chiedo davvero verso cosa stiamo andando, che scenari futuri possiamo immaginare per noi tutti. Non sono bei momenti o momenti facili da affrontare ma possiamo provarci, spinti proprio dalla positività insita nella primavera.

venerdì 18 febbraio 2011

Spaghetti verdi "svuota-frigo"/Spaghettis verts "opération vide-frigo"

Version française en bas

Dicono che nelle ultime settimane prima del parto si scateni nelle future mamme l'istinto compulsivo di "preparare il nido", esigenza che si traduce nel pulire, ordinare e riordinare quanto necessario per il futuro nato et similia.

Non avevo mai dato troppa retta a queste voci se non fosse che ci sono dentro fino al collo! Solo che nel mio caso il suddetto istinto tralascia gli aspetti più prettamente legati al ménage domestico per sfogarsi esclusivamente sulla necessità di garantire cibo ai componenti della mia piccola famiglia. Non chiedetemi perché, ma da qualche giorno mi sono data alla creazione di una "provvista antiatomica": cucino, divido in monoporzioni, congelo.