In principio l’insalata era un semplice contorno, cui era destinato il compito di accompagnare – senza nemmeno pensare di sovrastare – la portata principale. Lontana dalla “nobiltà” delle patate che nelle loro molteplici varianti si erano ritagliate uno spazio ben definito in menù di ogni sorta (da quelle arrosto al fianco di importanti arrosti, alle più informali french fries, da mangiare con le mani, senza farsi mancare alla fine il piacere di leccare le dita appicicaticce di sale), l’insalata stava lì timida, concedendosi un momento di protagonismo solo in occasione di commensali particolarmente salutisti o in balìa di mortificanti diete.
Poi venne il tempo delle insalatone che, con buona pace dei linguisti e di tutti coloro che come me sentivano un brivido lungo la schiena al solo sentirle nominare, invasero i menù di ristoranti, bar, tavole calde. Principi compositivi delle insalatone zero, il criterio era: più ce n’è, meglio è! Uova, tonno, mozzarelline, tocchetti di wurstel spuntavano festosi tra foglie di lattuga e fettine di pomodoro letteralmente provate dal peso degli ingredienti che le accompagnavano… con buona pace di nutrizionisti & co.
Il 2017 l’insalata si è evoluta, ve ne siete accorti? Provate a fare un giro su Instagram o Pinterest e cercate power bowl, decine di migliaia di immagini colorate invaderanno il vostro schermo. Colorate, ricche, fresche. Sono questi i 3 aggettivi che mi vengono subito in mente se dovessi descriverle, ai quali si potrebbe anche aggiungere senza timori sane. Perché se l’insalata originaria era un po’ scarna e tristanzuola, l’insalatona opulenta e irrazionale, la power bowl è ragionata ed equilibrata.
Oggi spopolano e a Milano i ristoranti dal cuore green dove nutrirsi solo con le ciotole spuntano come funghi, in realtà però le power bowl hanno origini lontanissime e arrivano – c’era da aspettarselo – da Oriente. La logica che sta dietro la loro composizione è semplice; infatti nella bowl sono presenti tutti gli alimenti necessari per un pasto bilanciato: le verdure crude e cotte la fanno da padrone, accompagnate da cereali, meglio se integrali, proteine animali o vegetali (sì, le power bowl sono la rivincita dei legumi!) e da grassi vegetali, ossia semi e frutta secca che sono buoni e fanno bene.
Cosa altro posso aggiungere? Sono buone e, inutile negarlo, fanno scena. Perché vedere il piatto con tutte le verdure sapientemente disposte come fossero un arcobaleno, con una pioggia di semini che le decora, ci fa subito sentire delle persone migliori e più responsabili verso il nostro corpo che, specie in estate, ci chiede attenzioni e leggerezza.
A pranzo oggi porto in tavola una power bowl tutta verde, che ho ideato e cucinato per la seconda ricetta in collaborazione con Zucchi. Il tema da sviluppare, infatti, era proprio power bowl e ho pensato di farlo abbinando alle verdure di stagione del salmone fresco semplicemente scottato in padella, insaporito prima con una marinatura nell’olio di semi di zucca. Gli ingredienti necessari per una bowl comme il faut ci sono tutti, provate a rifarla o a prenderla come spunto per creare quella che preferite, aggiungendo o cambiando qualche verdura, sostituendo le patate con del riso integrale o del couscous… potete davvero sbizzarrirvi!
Ingredienti per 2 persone
- 150gr filetto di salmone fresco spellato
- 500gr piselli freschi (ancora da sgranare)
- 1 patata grande (ca 300gr)
- 1 zucchina
- 1 manciata di spinacini novelli
- 1 cucchiaio di semi di zucca
- 6 gherigli di noce
- 2 cucchiai da tavola di Olio di semi di zucca Zucchi
- sale, pepe bianco
Eliminate le spine dal trancio di salmone e tagliatelo a cubetti di circa 2cm di lato, trasferite il pesce in una ciotola e conditelo con l’olio di semi di zucca, una spolverata di pepe bianco e poco sale. Coprite con pellicola trasparente e fate marinare in frigo per circa 30 minuti.
Nel frattempo sgranate i piselli e lessateli in acqua bollente salata per 10 minuti finché saranno teneri, scolate e tenete da parte. Lavate e sbucciate la patata, tagliatela a cubetti piccoli e lessateli in acqua bollente salata per 5 minuti in modo che i cubetti siano cotti ma non si sfaldino. Lavate gli spinacini e asciugateli delicatamente tamponandoli con carta da cucina. Lavate e mondate la zucchina, tagliatela a julienne.
Scaldate a fuoco vivo una padella antiaderente, quando sarà ben calda cuocete i cubi di salmone per 5 minuti finché saranno cotti ma ancora rosati al cuore.
Assemblate la power bool: distribuite tutte le verdure precedentemente preparate nelle bool individuali, unite i cubi di salmone, completate con i gherigli di noce tritati grossolanamente e i semi di zucca. Condite a piacere con sale e un filo d’olio extravergine d’oliva.
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