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venerdì 11 giugno 2010

Mutazioni genetiche

Credo di essermi persa un passaggio nella mia evoluzione personale e culturale.
Ho realizzato che qualcosa mi era sfuggita l'altra mattina aprendo la cassetta della posta, quando una lettera mi ha messo davanti alla verità, ossia la mia nuova identità. La Femme du Chef che, senza accorgermene, sono diventata.
Facciamo un passo indietro: non sono una modaiola, nella mia precedente vita milanese non ero tra le ragazze in giro ogni sera per locali, sempre informata su inaugurazioni e sfilate. Confesso però di essere una portatrice sana di voglia di divertimento e curiosità, nonché una donna naturalmente affascinata da tutto ciò che ha una sua bellezza intrinseca. Caratteristiche queste che mi portano a stare spesso in giro e, dato che talvolta posso anche aggiungere al piacere personale delle motivazioni professionali, il gioco è (o dovrei dire era?) fatto!
Ma oggi, giugno 2010, dove sono finita? Sono a Parigi, capitale di tutto quello che volete (amore, arte, moda, cibo, vino ecc.) e sapete cosa ricevo per posta?
L'invito all'inaugurazione del mio nuovo e restaurato SUPERMERCATO.
Carinissimo, non c'è che dire, con tutte le verdurine che parlano e mi invitano nell'eden della spesa. Io non ho parole, né spiegazioni razionali. Il solo pensiero di trovare una logica nel passaggio "direzione marketing Carrefour - creazione e convalida mailing list per inaugurazione - spedizione - mia casella della posta" mi mette i brividi.
Per lo meno non sono la sola a trasformarsi inspiegabilmente.

In un ennesimo giro in libreria - stavolta la britannica WH Smith - ho ritrovato il caro, vecchio e tanto amato "Piccole Donne". Solo che nel terzo millennio le sorelle March e il loro vicino Laurie Laurence si sono trasformati in licantropi e vampiri. Appurato che, dopo i francesi, anche gli inglesi non scherzano in quanto a fantasia editoriale, adesso mi tocca un bel giro in Italia in cerca di strani avvistamenti in libreria.

martedì 4 maggio 2010

Le lenticchie della Rentrée

L'anno scolastico francese è costellato di vacanze, almeno così mi sembra. Oltre alle canoniche vacanze estive e natalizie, le scuole chiudono per quindici giorni a cavallo di ottobre (Vacances de la Toussaint), tra febbraio e marzo (Vacances d'hiver) e a fine aprile (Vacances de printemps). Spesso insieme a bambini e ragazzi vanno in vacanza anche i genitori - non chiedetemi come possano farlo... - quindi queste settimane rappresentano un momento di stacco importante nella vita di tutta la famiglia. Da qui l'origine di un fenomeno sociale che mi affascina: la Rentrée.

Letteralmente vuol dire rientro nel proprio luogo di residenza e comporta il ritorno alla normale vita quotidiana. Personalmente trovo la Rentrée un'abile manovra di marketing sociale, se così si può definirla. E' fisiologico che dopo qualche mese di lavoro e/o di scuola ci si senta stanchi e demotivati. Una pausa rinfranca lo spirito, ridona senso al proprio trantran e poi...zac, la Rentrée! Questa semplice parola fa molto di più d'interminabili sessioni di automotivazione, crea un nuovo punto di partenza e prospetta obiettivi a breve termine da raggiungere che, inevitabilmente, sembrano più facilmente a portata di mano. Un ardore inaspettato s'impossessa di grandi e piccini, volti abbronzati e sereni tornano a passeggiare per gli arrondissement...ah la Rentrée!!!

Non so ancora se quest'abile trovata funzioni solo sulla psicologia dei cugini francesi, noi quest'anno abbiamo saltato le Vacances de printemps perché lo chef lavorava (in fin dei conti i bisogni alimentari di parigini e turisti non si fermano). Indirettamente però una leggera ventata d'ottimismo mi è arrivata. Pertanto, vuoi l'aria estiva delle scorse settimane, vuoi il pensiero che il prossimo stacco sarà quello che mi porterà in Italia, ieri - Il Giorno della Rentrée - sono andata a fare un minimo di spesa per preparare una cena dai sapori e profumi estivi. Avevo già in mente un'insalata colorata piena di quei verdi variopinti che saziano gli occhi ancor prima del palato, ma non essendo giornata di mercato ho dovuto dirottare la mia passeggiata sul supermercato della porta accanto. Orrore!!!!

O dalle vacanze è rientrata in città un'orda di barbari, o improvvisamente la Francia è stata minacciata dagli alieni e io non ne sapevo niente. Sconsolatissima, ho alzato gli occhi al cielo e anche il meteo mi è sembrato coerente con i miei sentimenti: temperatura in picchiata (-15 gradi rispetto alla media della scorsa settimana) e una fastidiosissima pioggia (la classica assuppaviddanu). Risultato? Ho ripiegato su quanto già presente in dispensa e ne è venuta fuori una zuppa di lenticchie lastminute che ha riscaldato la serata e soddisfatto le pance.

Oggi però torno al supermercato, forse è il caso di iniziare le scorte per la prossima Rentrée.

Zuppa di lenticchie