martedì 27 luglio 2010

Quando il pescivendolo è in vacanza

Fine luglio. La città inizia a svuotarsi, molti residenti sono già partiti per le agognate vacanze e a poco a poco tutti si fermano per le ferie (anche dette congés annuels).

Può capitare quindi di andare al mercato rionale per la spesa con una lista ben precisa di verdura, frutta e pesce da acquistare e restare con un palmo di naso scoprendo che i nostri fedeli fornitori non ci sono. La scena che si presenta è quasi desolante. Piazzole vuote e - ovviamente - nessun cartello, nessun debole segnale di speranza che ci dice "Il tuo amato Michel tornerà con il suo carico di tomates e pommes alla fine di agosto, nel frattempo buona fortuna!".

Ok... nulla è irreparabile, ma come fare se la cena già decisa prevedeva un menù quasi esclusivamente di pesce e il pescivendolo è già in vacanza?

In questi casi io faccio intervenire il mio personalissimo "SOS marito" :-) perché è innegabile che lui sia in grado di risollevare le sorti delle nostre pietanze e contemporaneamente del mio morale. Quindi l'atra sera ha tirato fuori dal cilindro una cena improvvisata di Sushi senza il pesce. Le combinazioni meritano di essere perfezionate in futuro, ma solo perché non avevamo tutti gli ingredienti necessari (l'avocado che avevo in frigo e sul quale contavo per i nostri maki era iperlegnoso grrr... quindi è rimasto lì in attesa di essere trasformato in guacamole).

La maggiore complessità nel preparare il sushi è indubbiamente la cottura del riso. Un consiglio dettato da vari esperimenti: seguite alla lettera le istruzioni dei produttori di riso, armatevi di tanta pazienza zen e cercate di approfittare dei momenti che passerete con le mani a mollo per una pseudo - meditazione. Il resto è solo questione di esercizio e fantasia. Dentro i maki può potenzialmente andare qualsiasi combinazione d’ingredienti, fate attenzione a non riempirli troppo altrimenti rischiano di non chiudersi o di essere enormi.

La buona notizia, oltre al fatto che la cena è stata buona e fantasiosa, è che la tipa delle patate (che mi abbandona per le ferie la settimana prossima) mi ha dato una dritta: il pescivendolo rientrerà in città a inizio agosto!

Maki improvvisati

mercoledì 21 luglio 2010

Souvenirs d'estate, buoni propositi e pesto alla trapanese

Mi sembra stranissimo dover già dichiarare che le vacanze sono finite e non è neanche la fine di luglio :-(

Volente o nolente, la verità è questa. Siamo tornati a Parigi, le valigie sono in ripostiglio, le foto sono state scaricate adeguatamente sul pc e quel minimo di colorito frutto di passeggiate e di brevi sedute spaparanzata al sole sta già pensando di abbandonarmi. Niente tristezza però. Siamo pur sempre nella ville lumière e tra i buoni propositi post-vacanze c'è anche quello di approfittare al 100% delle possibilità che la città offre. Ad esempio visitare qualche piccolo museo tentando di evitare la fiumana di gente che ha inesorabilmente invaso Parigi, cenare al fresco ai tavolini di un bistrot del Marais (e realisticamente sperare di non essere affumicata dai miliardi di fumatori... lo so che è uno stereotipo ma purtroppo credo che i francesi abbiano le sigarette nel DNA, forse fa parte del patrimonio genetico insieme al fatto di essere magri e col nasino all'insù), approfittare degli ultimi giorni di super saldi per scovare un capo d'abbigliamento assolutamente unico, cheap e della mia taglia. Vabbe' su quest'ultimo punto è meglio perdere da subito le speranze... avrei più probabilità di sbancare l'Euromillions (versione straniera del Superenalotto).

Ciò che mi porto dietro da queste due settimane italiane è come sempre un bagaglio fatto di affetti, di lunghe chiacchierate fino a tardi, di sorrisi di amici. Ma ci sono anche i colori dei campi di grano in provincia di Pordenone, le vigne che si estendono a perdita d'occhio sulle colline venete. Come dimenticare poi i cjarsons e il loro inebriante profumo misto di cannella e affumicato che esprime il carattere deciso ma al tempo stesso delicato e sorprendente di un'intera regione? E la pizza, rigorosamente cotta al forno a legna, che è sempre la prima tappa obbligata di ogni soggiorno milanese. E... i pizzoccheri, perché anche se ci sono quasi quaranta gradi ad alcuni peccati di gola non si può rinunciare!

Il ricordo più singolare e dolce di quest'estate sarà senza dubbio il suono delle cicale e dei grilli. Prima non avevo mai prestato particolare attenzione a quanto sia rilassante sentire in lontananza il frinire di questi piccoli insetti, certo a farci compagnia c'erano anche interi battaglioni di zanzare ma la poesia del momento non ne è stata troppo scalfita!
Quindi, essendo di nuovo in città, non ho potuto fare a meno di trasferire ai fornelli la voglia di prolungare idealmente la vacanza. Mi sono spostata però qualche chilometro più in giù per una pasta estiva tradizionale della mia regione che ha il merito di poter essere preparata velocemente e a freddo. Quando la voglia di accendere i fuochi latita il pesto alla trapanese è una bella soluzione che mi riporta in riva alle spiagge dell'amata Sicilia... enjoy it!

Linguine al pesto alla trapanese

martedì 13 luglio 2010

Un brindisi alla normalità

Siamo in vacanza in Italia da una settimana e, dopo tempo immemorabile, ho sperimentato le gioie dell'essere davvero off line. Niente computer, internet, wi-fi o qualsiasi altra forma di tecnologia per abbondantissimi sette giorni. In compenso tante passeggiate, chiacchiere 'live' con gli amici che di solito sentiamo per telefono e cene luculliane.

Seppur immersa nei baccanali non ho dimenticato però la promessa fatta su questo blog qualche tempo fa e mi sono data ai giri per le librerie italiane alla ricerca di esemplari di libri 'geneticamente modificati' come quelli trovati all'estero.

Beh, a me sembra che la situazione sia sotto controllo. Le "Piccole Donne" sono sempre le stesse e fanno compagnia ai vari "Moby Dick" e "Giro del mondo in ottanta giorni". Non che gli scaffali italiani siano immuni da stranezze, però non si arriva agli estremismi francesi.

Ho scoperto l'esistenza di una tale Valentina che, da quanto dichiarano i titoli dei libri, deve essere una ragazzina iperattiva dato trova il tempo per fare la velina, essere rapita e... sposarsi!

Tra le nuove collane per ragazzi non mancano quelle dedicate a sogni e aspirazioni dei giovani del 2010. Anche su questo fronte nulla di rivoluzionario, infatti il grande classico "Da grande farò il calciatore" (o la ballerina per le femminucce) rimane in cima alla lista dei desiderata.

Un premio per la fantasia lo merita invece l'autrice di un libro che ha catturato la mia attenzione tra quelli di narrativa straniera. Cosa mai accadrà andando in giro per negozi con Jane Austen? L'armadio scoppierà di crinoline e busti? (Facendo una rapida ricerca on line sull'autrice sono finita qui. Io qualche riflessione sul personaggio l'ho fatta... voi che ne dite?)

Tutto sommato mi sento tranquilla: le letture dei giovani italiani sono al sicuro almeno per quest'estate!

La momentanea conclusione della mia indagine ha meritato un brindisi al sapore di ribes rosso e lime. Un long drink analcolico velocissimo da preparare e super rinfrescante, ideale per i lunghi pomeriggi estivi.

Ps: l'altra sera un brivido mi ha percorso la schiena quando, nel bel mezzo di una cena, un'amica ha dichiarato: «Mio fratello mi ha regalato "Orgoglio e pregiudizio e i vampiri"». É il sintomo di una prossima invasione degli alieni editoriali anche da noi???

Cranberry & Lime long drink

venerdì 2 luglio 2010

Improvvisazioni d'estate: tzatziki casualmente al pomodoro


Qua ci si squaglia. Letteralmente. Ma sono i contro dell'arrivo definitivo dell'estate, almeno fino al prossimo temporale improvviso. Intanto, l'unico rimedio possibile per sopravvivere alla canicola mi sembra essere il ventilatore costantemente acceso. Ho anche pensato di infilare la testa nel freezer per un sollievo immediato :-)

Però ci siamo: con il calendario che ieri è stato girato su luglio, sono arrivate anche le nostre vacanze! La lista delle cose da fare prima della partenza è già scritta e la valigia da riempire attende paziente in un angolo della nostra camera. L'unico che ci rimette è il frigorifero, inesorabilmente trascurato con la legittima scusa del "dobbiamo finire quello che c'è in casa, così non lasciamo nulla che durante la nostra assenza si rovinerà".