Sovvertire i piani è benefico; decidere di punto in bianco di stravolgere quanto già deciso-programmato-incasellato in agende e planning vari mi sembra abbia addirittura virtù taumaturgiche. Porta a cercare il nuovo, l’inaspettato, l’imprevedibile liberandosi dai fardelli superflui, ritrovando frammenti di leggerezza.
martedì 13 maggio 2014
Weekend imprevisti (e un picnic dopo la pioggia)
Sovvertire i piani è benefico; decidere di punto in bianco di stravolgere quanto già deciso-programmato-incasellato in agende e planning vari mi sembra abbia addirittura virtù taumaturgiche. Porta a cercare il nuovo, l’inaspettato, l’imprevedibile liberandosi dai fardelli superflui, ritrovando frammenti di leggerezza.
sabato 31 dicembre 2011
Ciao duemilaundici
Ciao 2011,
che sei iniziato con una valanga di pacchi a invaderci lo spazio e ricordarci che c’era un’avventura da iniziare a costruire.
Che ci hai travolto in un giorno di febbraio con il pianto di un piccolo esserino e dopo tutto è stato diverso. E difficile, inaspettato, una scoperta.
venerdì 28 ottobre 2011
Una torta tutta mia
Qualche giorno fa ho festeggiato il mio trentunesimo compleanno. Se l'anno scorso i trenta erano un bel numero intero, tondo (come la pancia che di questi tempi iniziava a farsi vedere chiaramente) e troneggiante sulla torta, quest'anno sono rimasta in preda a contrastanti sentimenti e progetti indefiniti fino a quando è prevalsa la voglia d’intimità.
É stato il primo compleanno da mamma e ci tenevo a vedere la reazione di mio figlio davanti a una torta con candelina, anche se non la 'sua' torta. Avevo forte il desiderio di famiglia, di staccare da tutto e ritrovarci semplicemente noi tre. Noi che spesso ci rincorriamo in giornate che iniziano la mattina presto e si chiudono a notte fonda, quando i fuochi dei fornelli si spengono e rimane soltanto il profumo di arrosto appiccicato addosso prima della doccia. Piccola famiglia dalle settimane sfalsate che va a spasso il lunedì con sorrisi da fine settimana perché sì... per noi è come se fosse sabato!
venerdì 12 agosto 2011
Io e tu
lunedì 11 aprile 2011
Sole, lago e il primo weekend a tre

La settimana scorsa il nostro weeked era giovedì/venerdì e, per la prima volta dalla nascita di mini-chef, siamo andati fuori città. Vi risparmio la descrizione dei nostri bagagli e i racconti del tipo "come far stare una casa in una monovolume", però non posso non condividere qui l'enorme gioia nel fare per la prima volta una vacanza in tre. Tante volte ho passeggiato sul lungolago, preso un caffè a occhi quasi chiusi per il troppo sole, mangiato un maritozzo per colazione quando invece era ora di pranzo. Adesso è tutto uguale e allo stesso tempo diverso, con un sapore speciale (e diverse ore di sonno in meno).
Sono queste le giornate che mi danno la carica per affrontare la settimana. E allora buon lunedì a tutti (anche se nel mio 'fuso orario oggi è mercoledì ;-)
lunedì 14 marzo 2011
Di nuovo in pista!
Sono già passate tre settimane :)
Letteralmente volate tra nuovi ritmi da far prendere alle giornate, impegni che inaspettatamente si portano via ore intere senza neanche farmene rendere conto e la necessità di capire che fine abbia fatto la persona che ero prima del parto! Diventare mamma, diventare genitori, è un'esperienza impossibile da descrivere. Travolgente più di un treno, inaspettata nonostante tutte le possibili fantasie fatte durante i nove mesi di attesa, carica di mille emozioni e piccole gioie da scoprire agli orari più assurdi (vogliamo mettere il valore di quello sguardo pieno di gratitudine al cambio di pannolino delle quattro di notte?!?).
Ho smesso di cucinare dal giorno in cui è nato il mio piccolino, grazie alla presenza amorevole di marito-mamma-suocera, nonché del sempre validissimo pizzaiolo che sta dietro casa ;-) Anche il blog per un po' è stato in stand by, proprio non avevo le energie per mettermi al pc a scrivere, pur avendo mille cose da raccontare.
Ma oggi si ricomincia, pianin pianino perché ciò che ho imparato in queste settimane è che a volte i cambiamenti ci portano in direzioni inaspettate dove troviamo una veste che ci calza a puntino. Lentamente quindi ho rimesso le dita sulla tastiera, ancora la macchina fotografica mi aspetta.
Oggi pomeriggio ho anche rimesso le padelle sul fuoco perché si...è bello trovare dei tupperware pieni di amore che mi attendono, però è altrettanto soddisfacente riguadagnare quell'oretta per me in cui tagliando, mescolando e dosando ingredienti riesco a rilassarmi al 100%
Ho preparato tante verdure fresche in maniera semplice, spadellate con un filo d'olio sale e pepe per gustarne a pieno i sapori. Spero che il nuovo membro della famiglia apprezzi la botta di salute che più tardi troverà nel suo latte/spaghetto di mezzanotte.
A prestissimo!
lunedì 14 febbraio 2011
Love is...

Version française en bas
Fare colazione insieme ogni mattina anche se si dorme in piedi e non si riesce a parlare dal sonno.
Fare una vacanza in macchina guidando chilometri e chilometri ed essere sempre felici la sera quando si raggiunge la destinazione.
Commettere insieme un peccato di gola e nasconderlo a tutti gli altri.
Sognare di andare al Polo Nord e provare l'ebbrezza della guida sulle lastre di ghiaccio.
Ridere quando ci accorgiamo di usare delle parole che in italiano non esistono ma sono l'adattamento di parole francesi che dimentichiamo di tradurre.
Un abbraccio all'aroma di arrosto dopo una giornata di lavoro.
Osservare a quattr'occhi la mia pancia che si muove felicemente quando le arriva un pezzetto di cioccolato e pensare che nostro figlio è proprio "nostro" già là dentro!
mercoledì 21 luglio 2010
Souvenirs d'estate, buoni propositi e pesto alla trapanese
Volente o nolente, la verità è questa. Siamo tornati a Parigi, le valigie sono in ripostiglio, le foto sono state scaricate adeguatamente sul pc e quel minimo di colorito frutto di passeggiate e di brevi sedute spaparanzata al sole sta già pensando di abbandonarmi. Niente tristezza però. Siamo pur sempre nella ville lumière e tra i buoni propositi post-vacanze c'è anche quello di approfittare al 100% delle possibilità che la città offre. Ad esempio visitare qualche piccolo museo tentando di evitare la fiumana di gente che ha inesorabilmente invaso Parigi, cenare al fresco ai tavolini di un bistrot del Marais (e realisticamente sperare di non essere affumicata dai miliardi di fumatori... lo so che è uno stereotipo ma purtroppo credo che i francesi abbiano le sigarette nel DNA, forse fa parte del patrimonio genetico insieme al fatto di essere magri e col nasino all'insù), approfittare degli ultimi giorni di super saldi per scovare un capo d'abbigliamento assolutamente unico, cheap e della mia taglia. Vabbe' su quest'ultimo punto è meglio perdere da subito le speranze... avrei più probabilità di sbancare l'Euromillions (versione straniera del Superenalotto).
Ciò che mi porto dietro da queste due settimane italiane è come sempre un bagaglio fatto di affetti, di lunghe chiacchierate fino a tardi, di sorrisi di amici. Ma ci sono anche i colori dei campi di grano in provincia di Pordenone, le vigne che si estendono a perdita d'occhio sulle colline venete. Come dimenticare poi i cjarsons e il loro inebriante profumo misto di cannella e affumicato che esprime il carattere deciso ma al tempo stesso delicato e sorprendente di un'intera regione? E la pizza, rigorosamente cotta al forno a legna, che è sempre la prima tappa obbligata di ogni soggiorno milanese. E... i pizzoccheri, perché anche se ci sono quasi quaranta gradi ad alcuni peccati di gola non si può rinunciare!


Linguine al pesto alla trapanese
giovedì 17 giugno 2010
Un giorno di vacanza
Le città in cui viviamo sono belle. Tutte, ognuna con la sua particolarità e con un luogo magico. Siamo noi che spesso non ce ne accorgiamo.
Sto trascorrendo alcuni giorni in Italia e, come noto ogni volta che torno, anche stavolta mi ritrovo a gustare piccoli momenti della vita cittadina e a stupirmi e gioire per qualcosa che magari quando vivevo qui non vedevo nemmeno perché non ne avevo il tempo.
Forse ci vorrebbe per tutti un giorno di vacanza. Ma non un giorno pieno zeppo d’impegni improrogabili, di inevitabili file in Comune e alla posta, o un giorno riempito di appuntamenti che nemmeno Obama riuscirebbe a gestire.
Un giorno di agenda vuota, in cui basta avere un paio di scarpe comode e se c'è anche una macchina fotografica meglio, in modo da catturare istanti e dettagli che altrimenti ci sfuggirebbero.

Ciò che mi ha fatto molto piacere in una normale passeggiata milanese è stato vedere tanti volti sorridenti, parlare con il barista che mi ha preparato un ottimo cappuccino, ridere per le battute del formaggiaio (ovviamente anche in trasferta mantengo certe abitudini di acquisto parigine). E poi riscoprire luoghi visti mille volte, entrare in Duomo e lasciare che il mio sguardo venisse catturato dai marmi del pavimento, stupirmi per i rossi intensi delle architetture cittadine. Non penso sia un attacco improvviso di romanticismo provocato dalla lontananza, probabilmente prima i miei occhi erano 'assuefatti'.

PS: oltre a passeggiare ho anche visto (e mangiato) molto altro, a breve su questi schermi ;-)
martedì 8 giugno 2010
La (mia) pasta per la felicità

In tutti questi casi la sottoscritta torna a casa sperando che le quattro pareti domestiche facciano il miracolo: serenità immediata e magari anche una dose di ottimismo e felicità per controbilanciare la negatività assorbita fuori. Inevitabilmente la ricerca di questo equilibrio passa dalla cucina, dove mi rifugio in cerca di coccole (altrimenti chiamate il mio cuisinier + la pasta). Saranno gli italici geni, sarà che la pasta è poliedrica e sempre buona - pronta a improvvisazioni e ad abbinarsi a tutti gli ingredienti della dispensa - sarà che mentre l'acqua bolle e si decide con cosa condirla posso fare una telefonata e sentire la voce di un'amica, uno di quei rituali capaci di tirarmi su anche a migliaia di chilometri di distanza...
Di solito funziona così:
- lei: (con tono simil-dittatoriale) «Stasera però cucino io! (pausa di riflessione...) Senti, cosa abbiamo in frigo?»
- lui: «C'è ancora dell'insalata, se vuoi puoi fare delle zucchine lessate e mi sembra rimangano dei pomodori»
- lei: «Ti sembra che io sia in vena di zucchine lessate...grrrr! Faccio la pasta, va!»
Dopo 10 minuti...
- lei: «Ma secondo te ci stanno le mandorle tagliate sottili?
E il pepe lo metto bianco o nero?
Non è che verresti ad assaggiare la pasta così mi dici se di sale va bene?
Com'è possibile che per te ne manchi sempre?!»
- lui: «La prossima volta però lascio fare davvero tutto a te!»
In un modo o nell'altro le paste che vengono fuori da queste collaborazioni a quattro mani, improvvisate curiosando in dispensa e in frigorifero, sono sempre le più buone. Probabilmente perché il solo fatto di concentrarsi sulla preparazione di un semplice piatto di pasta allontana le tensioni e lascia fuori dalla porta di casa tutti i problemi.
Potrà sembrare eccessivo, ma a volte mi ritrovo a pensare che la soluzione di tutti i mali possa essere un bel piatto di pasta fumante!
Qualche giorno fa ho letto di una raccolta organizzata da una foodblogger molto brava che chiede di darle la nostra "Ricetta per la felicità" e non ho avuto dubbi: la pasta!
Le penne rigate sono in assoluto il mio formato preferito, in questa versione con un pesto semplice di rucola e i pomodori le ho fatte molto spesso, proprio in occasione di cene "rimedia umore e porta felicità" :)
Quindi con le mie "penne rigate al pesto leggero di rucola e pomodori" ho deciso di partecipare alla raccolta "Ricette per la felicità" di Juls' Kitchen in collaborazione con Macchine Alimentari.