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lunedì 4 maggio 2015

In tv con #DonnaModernaLive!

Qualche post fa vi parlavo di progetti nuovi e di tanto tempo passato in cucina. 
Non avevo specificato che a farmi compagnia, tra fornelli accesi e forno caldo, c’erano anche luci da set e un paio di telecamere sempre accese!
Ci siamo: oggi alle 19.45 su La 5 parte “Donna Moderna Live” un nuovo programma (per la precisione un lifestyle show) che porta in tv i contenuti del settimanale Donna Moderna che, sono sicura, conoscete anche voi. Conduce Lucilla Agosti e insieme a lei parleremo di moda, bellezza, cucina, arredamento, maternità, con un taglio moderno e raccontando le storie vere di donne normali, donne moderne per l'appunto.

E io? Beh, io ci sarò in veste di food coach! Cercherò di rispondere ai piccoli dubbi amletici che tutti, prima o poi, ci siamo posti in cucina e lo farò mettendomi all’opera. Niente teorie complicate ma le mani (letteralmente) in pasta: mi vedrete impastare, friggere, mescolare, assaggiare. 
Il tutto…. dalla cucina di casa mia!

martedì 22 ottobre 2013

#mykitchenproject: il progetto.


Ci siamo! Dopo mesi di appuntamenti, discussioni, sogni a occhi aperti da trasformare in più realistici obiettivi architettonici, il cantiere per la nostra nuova casa aprirà ufficialmente lunedì 4 novembre.
Lo dico ancora a bassa voce, mancano più di dieci giorni e l’imprevedibile può nascondersi dietro l’angolo. Se tutto andrà come deve andare, però, tra dieci giorni anche #mykitchenproject entrerà nella fase più operativa (Alleluia direte voi. E sinceramente lo dico anche io!).

La ristrutturazione, che inizialmente doveva essere “un’imbiancata e magari mettiamo una porta a scrigno tra la cucina e il salotto” si è come per magia trasformata in un intervento da grandi opere: bagno da rifare, un corridoio da raddrizzare, una cabina armadio che potrebbe spuntare fuori da un gioco d’incastri degno del Tetris.

La cucina, lei, attende pazientemente. Unico caposaldo in un susseguirsi di pdf tratteggiati di giallo e di rosso, sovente nascosta da cataloghi di rubinetterie e palette colori.

martedì 23 luglio 2013

La mia ALMA Summer School



Entrare nelle aule di ALMA è stato come essere catapultati in un mondo parallelo. Il tempo si è dilatato e accorciato contemporaneamente. A tratti, ho avuto l’impressione di essere stata risucchiata in un luogo in cui le ore scorrevano più lente e mi sembrava di essere lì da sempre. In altri momenti, invece, era come se le lezioni si susseguissero l’una dopo l’altra e la fine del corso incombesse quasi minacciosa.

Sono state giornate dense, è fuori discussione. Cariche di nozioni e spunti di riflessione. Ore in cui non c’era più tempo per blog o social network ma solo per il silenzio, con le orecchie pronte a cogliere ogni sillaba, gli occhi attenti ai singoli gesti degli chef.

lunedì 17 giugno 2013

My kitchen project


Dopo lunghe e infruttuose ricerche, dopo anni in cui il mio guardaroba ha subito suo malgrado il trattamento del sottovuoto per colpa degli spazi ridotti, dopo esserci rassegnati a vedere casa trasformarsi in un bazar e sentire sempre più pressante la percezione di trovarci nella casa dei fantasmi (avete presente quelle dei parchi gioco in cui improvvisamente le pareti iniziano ad avvicinarsi inesorabilmente? Grazie a libri, giochi di minichef e arredi vari, quella sensazione l’ho provata molte volte negli ultimi mesi).
Dopo tutto ciò, una ventata di speranza è giunta fino a noi.

Casa nuova.
A lungo agognata e adesso (quasi) reale e vicina. Il rogito che renderà tutto ufficiale è dietro l’angolo, la casa pure e ogni tanto vado a sbirciarla, immaginandoci lì dentro in una vita che non cambierà coordinate geografiche ma contenitore certamente sì.

Alla fine del mese inizierà il bello: la ristrutturazione (non enorme ma qualche lavoro si sa che viene sempre fuori), la scelta dei colori per le pareti, una stanza tutta per minichef e – squillino le trombe, rullino i tamburi – una cucina tutta mia! Ok… nostra.

giovedì 4 ottobre 2012

Un viaggio lungo due minuti

I percorsi che portano alla serenità sono molteplici e spesso strani, sicuramente soggettivi. 
Qualche tempo fa il mio chef mi mette uno schermo davanti e mi fa “guarda qui”.

Due minuti - solo due minuti - pieni di fascino, bellezza, poesia, fatica, ricerca, famiglia. E Mozart.

Oggi va così, ho bisogno di equilibrio e di pensare al bello. 


Non sono mai stata dai Bras a Laguiole, nella regione francese dell’Aubrac, ma da tempo mi autoinvito al loro desco. Sbircio il sito, immagino il silenzio d’immensi spazi sospesi tra natura e design minimale, studio le forme e i colori.

mercoledì 11 aprile 2012

Un pranzo di domenica


Basta una tovaglia a scacchi bianchi e rossi, dalla tela ruvida, per mettere allegria. So già che il suo destino è segnato: il cerchio perfetto disegnato dal fondo di un bicchiere di vino, uno schizzo d’olio e le briciole del pane la decoreranno allegramente a fine pasto.

Aggiungo un tagliere di legno d’ulivo; ricordo che quando l’ho comprato la scorsa estate alla bancarella sul lungolago profumava di buono e se ci passavo sopra l’indice restava leggermente unto quasi a volermi dire “dubitavi fossi vero ulivo”?

venerdì 17 febbraio 2012

Sapori di Puglia (e la ricetta di una chef!)


Entrare nella cucina di un ristorante è un’esperienza unica, appagante per i sensi e per la mente che ne esce piena di ricordi, informazioni, sensazioni. Osservare i cuochi che si muovono in cucina è come assistere al riscaldamento di una squadra prima che inizi la partita. C’è il commis che prepara la postazione; le mani vanno veloci e gli occhi sono sempre all’erta per captare un’indicazione dello chef. C’è chi allinea le plance dove gli ingredienti attendono di essere assemblati nel piatto finito, chi controlla che l’acqua sia sempre pronta per il piatto di pasta che può essere chiesto quando meno te l’aspetti.

lunedì 13 febbraio 2012

In bilico, il mio giorno a Identità Golose


Se dovessi condensare in poche parole o in una sola espressione la giornata passata lo scorso lunedì a Identità Golose (il congresso internazionale di cucina che si è tenuto a Milano dal 5 al 7 febbraio) la descriverei così: in bilico.

Non pensate a strani equilibri necessari per accedere all’auditorium, non avevo nemmeno avuto la malsana idea di indossare tacchi vertiginosi – anche se in equilibrio un po’ ci sono stata in alcuni momenti di pienone quando era quasi impossibile camminare per gli stands!

giovedì 12 gennaio 2012

Viaggi per il mondo e ricordi (con una novità)




Facciamo un esperimento: io vi dirò delle parole e voi dovete dirmi cosa vi fanno venire in mente. Iniziamo!

Italia, Inghilterra, Francia, Germania, Stati Uniti.

Fatto???

Sicuramente ognuno di voi avrà delle immagini tutte personali legate a questi luoghi. Frammenti di un film visto decine di volte, ricordi del viaggio dopo il diploma, quell’amico lontano conosciuto un’estate al mare. Scommettiamo che tra le cose a cui avete pensato c’è almeno un piatto? Se è così non preoccupatevi, siete in buona compagnia ed è totalmente normale :-)

venerdì 3 giugno 2011

A.A.A. spunti cercasi

Ho una notizia buona e una cattiva.

Partiamo con la buona (perché fa sempre bene iniziare con la positività!): in questa casa la sottoscritta ha ripreso a cucinare. E non una tantum, scongelando e riscaldando le provviste che da brava formichina aveva accumulato nei mesi precedenti. No! Veri e propri pranzi e cene, pietanze ragionate, carboidrati e proteine, frutta e verdura... tutto un repertorio che si rispetti. Tra l'altro giusto questa mattina sono andata al mercato ed è sempre un piacere enorme passeggiare tra le bancarelle, scambiare una battuta con il fruttivendolo, mostrare al pescivendolo le foto salvate sul cellulare del mio pupetto, tornare a casa con i sacchetti colmi di ortaggi profumati e di tanta frutta estiva che è un tripudio di colori e profumi.

lunedì 14 marzo 2011

Di nuovo in pista!

Sono già passate tre settimane :)

Letteralmente volate tra nuovi ritmi da far prendere alle giornate, impegni che inaspettatamente si portano via ore intere senza neanche farmene rendere conto e la necessità di capire che fine abbia fatto la persona che ero prima del parto! Diventare mamma, diventare genitori, è un'esperienza impossibile da descrivere. Travolgente più di un treno, inaspettata nonostante tutte le possibili fantasie fatte durante i nove mesi di attesa, carica di mille emozioni e piccole gioie da scoprire agli orari più assurdi (vogliamo mettere il valore di quello sguardo pieno di gratitudine al cambio di pannolino delle quattro di notte?!?).

Ho smesso di cucinare dal giorno in cui è nato il mio piccolino, grazie alla presenza amorevole di marito-mamma-suocera, nonché del sempre validissimo pizzaiolo che sta dietro casa ;-) Anche il blog per un po' è stato in stand by, proprio non avevo le energie per mettermi al pc a scrivere, pur avendo mille cose da raccontare.

Ma oggi si ricomincia, pianin pianino perché ciò che ho imparato in queste settimane è che a volte i cambiamenti ci portano in direzioni inaspettate dove troviamo una veste che ci calza a puntino. Lentamente quindi ho rimesso le dita sulla tastiera, ancora la macchina fotografica mi aspetta.

Oggi pomeriggio ho anche rimesso le padelle sul fuoco perché si...è bello trovare dei tupperware pieni di amore che mi attendono, però è altrettanto soddisfacente riguadagnare quell'oretta per me in cui tagliando, mescolando e dosando ingredienti riesco a rilassarmi al 100%

Ho preparato tante verdure fresche in maniera semplice, spadellate con un filo d'olio sale e pepe per gustarne a pieno i sapori. Spero che il nuovo membro della famiglia apprezzi la botta di salute che più tardi troverà nel suo latte/spaghetto di mezzanotte.

A prestissimo!

martedì 14 dicembre 2010

Nuove sfide culinarie, ovvero "l'Amore in cucina e l'Arte di mangiar bene"

Parafrasare l'Artusi, caposaldo di tutte le cucine italiane, mi sembra inevitabile volendo descrivere con sufficiente precisione quello che avviene nella nostra di cucina.

Ci sono momenti nella vita di una coppia in cui anche il più saldo dei legami viene messo alla prova dai cambiamenti, dalla necessità di modificare abitudini consolidate e praticamente intoccabili! Ed è proprio in quei frangenti che la stabilità della routine familiare vacilla, persa alla ricerca di un nuovo Nord che segni la direzione, di un appiglio al quale aggrapparsi dopo aver visto saltare tutti i puntelli ai quali era ancorata...

Cosa succede? Beh, da queste parti da qualche tempo è arrivata l'innovazione forzata in cucina (siamo o no nella patria di tutti i movimenti rivoluzionari che si rispettino?!?!) e bisogna ammettere che non è sempre facile adeguarsi ai cambiamenti e soprattutto costringere un cuisinier a farlo!

Da qualche mesetto infatti dalla nostra dispensa e, conseguentemente, dalle pentole del mio chef sono bandite ogni tipologia di carni e pesci crudi o poco cotti (addio sushi e tartare... ahimè), prosciutti e salami, verdure crude dalla dubbia pulizia, uova crude (quindi niente mayonnaise maison o mousse au chocolat caro chef!). E inoltre - giusto perché in Francia c'è una 'modesta' offerta gastronomica - vietati tutti i formaggi a latte crudo, in particolare gli erborinati e quelli a pasta morbida, nonché i paté e tutti i prodotti della charcuterie, i pesci affumicati e i molluschi. Ah dimenticavo, niente alcool... cela va sans dire!!!

Ma, nonostante tutti i divieti, l'Amore continua a regnare in cucina e anche l'Arte di mangiar bene è salva grazie alla creatività del maritino che riesce (ci sono delle volte in cui mi chiedo come...) a inventare giorno dopo giorno menù in linea con le ristrettezze alle quali lo costringo. Che poi non è proprio 'colpa' mia, quanto del piccolo fils du chef che tra pochissimo arriverà!

Certo nei primi mesi allinearsi alla sfida non è stato semplice, ma ormai siamo ben rodati e spero che anche il blog non abbia troppo risentito dello scarso paniere a disposizione ;-)

E poi trovo che sia proprio il sopracitato amore (stavolta sconosciuto e tutto da esplorare e scoprire un pezzettino alla volta) a guidare ogni scelta - anche culinaria - in un momento così speciale e delicato della vita di coppia, diventando quindi un ulteriore stimolo creativo nella quotidianità di una cucina che si rispetti. Una cucina come quella immaginata da Pellegrino Artusi...

sabato 26 giugno 2010

Mani, mestieri, famiglia

Primo sabato d'estate, sono appena rientrata a casa da una veloce passeggiata per godermi il sole pieno e il cielo terso e intensamente azzurro che esprimono al 100% lo spirito della stagione. Mangio un paio di pêches plates (in Sicilia sono chiamate tabacchiere per la loro forma schiacciata che ricorda appunto i contenitori del tabacco) per fare una merenda buona e dissetante. In questi giorni d'inizio estate io e il cuisinier siamo in fase di rodaggio alimentare, nel senso che il nostro stomaco deve abituarsi al cambio di temperatura e per ora non desideriamo mangiare altro che frutta, insalata e gelato (sento già il commento di mia madre: «ecco, io lo so che tu non mangi mai carne... avrai sicuramente una carenza di ferro!»). Approfitto allora della relativa semplicità culinaria per sfruttare questo sabato e rimettere ordine tra le foto che ho scattato nell'ultimo breve soggiorno italiano.

Mi sono accorta di aver fotografato tante mani. Mani giovani e anziane, curate o sciupate, di uomini e donne diversi ma con il denominatore comune di essere tutte all'opera.

C'è il pescatore del lago di Como che ogni notte esce con la barca per andare a pesca e poi rimane tutto il giorno davanti alla sua bottega intento a pulire e sfilettare uno per uno i filetti di persico, sempre disponibile a scambiare una parola o ricambiare il saluto di chi passa.

C'è il mastro ramaio che fa ancora oggi il mestiere insegnatogli dal padre che in famiglia si tramanda di generazione in generazione. Lui ha avuto una sola figlia (di cui è orgogliosissimo) che ha studiato e fa tutt'altro lavoro. Il giorno in cui smetterà non ci sarà più nessuno che ogni mattina apre il piccolo negozio con laboratorio sul retro, per creare nuove pentole o ristagnare l'interno di casseruole che fanno parte da decenni delle cucine delle famiglie del posto. Visitare il suo regno è stato come entrare in un altro tempo, fatto di pochi, semplici strumenti che la sua enorme abilità trasforma in sofisticate macchine capaci di creare dei veri gioielli della cucina.

Ci sono le mani del giovane ristoratore che cuoce la carne con le spezie del suo orto (e le pentole del suddetto mastro ramaio :-) direttamente al tavolo dei clienti, pratica forse démodé che però aggiunge alla cena cinque minuti di chiacchiera non prevista con una persona interessante.

E poi ci sono - sempre, anche quando non vicine o fotografate - le mani della famiglia. Quelle che ci hanno accolto con amore dal primo momento, che ci sorreggono quando ne abbiamo bisogno, ci regalano una carezza ma sono anche capaci di essere dure e severe. Le mani che esprimono questo legame indescrivibile e indissolubile cucinando per noi, dicendoci quanto ci vogliono bene senza bisogno di parole ma usando dita, forchette e cucchiai.

lunedì 21 giugno 2010

Cammina cammina...



La coppa del mondo di calcio è iniziata da soli 10 giorni ma credo già che la cosa migliore che potrò fare nei prossimi 20 che ci separano dalla finalissima è pensare a cosa mangiare guardando le partite.

Da una parte c'è lo psicodramma che si sta consumando in Francia con la squadra in sciopero e l'allenatore contestato un po' da tutti (oggi Le Monde titolava: Il mondo intero contro i Bleus), dall'altra i nostri azzurri che forse hanno lasciato in Italia il mordente e la convinzione (non mi addentro in analisi sportive perché dopo due tristi pareggi la tentazione di diventare tutti tecnici è forte ma non conduce da nessuna parte).

Solo che a me il calcio piace, specialmente durante i Mondiali quando la partita diventa un momento da condividere con famiglia, amici e perfino sconosciuti incrociati al tavolo di un bar. Per questa edizione 2010 ho appurato che il detto "Paese che vai, usanza che trovi" è vero anche quando ci si riferisce al rito tv-partita-cibo.

martedì 8 giugno 2010

La (mia) pasta per la felicità

Ci sono giorni in cui solo un piatto di pasta fatto come si deve può fare il miracolo. Avete presente quei giorni in cui il genere umano sembra sia capace solo di dire NO, la telefonata importante che aspettiamo da tempo non arriva e possibilmente piove???

In tutti questi casi la sottoscritta torna a casa sperando che le quattro pareti domestiche facciano il miracolo: serenità immediata e magari anche una dose di ottimismo e felicità per controbilanciare la negatività assorbita fuori. Inevitabilmente la ricerca di questo equilibrio passa dalla cucina, dove mi rifugio in cerca di coccole (altrimenti chiamate il mio cuisinier + la pasta). Saranno gli italici geni, sarà che la pasta è poliedrica e sempre buona - pronta a improvvisazioni e ad abbinarsi a tutti gli ingredienti della dispensa - sarà che mentre l'acqua bolle e si decide con cosa condirla posso fare una telefonata e sentire la voce di un'amica, uno di quei rituali capaci di tirarmi su anche a migliaia di chilometri di distanza...

Di solito funziona così:

- lei: (con tono simil-dittatoriale) «Stasera però cucino io! (pausa di riflessione...) Senti, cosa abbiamo in frigo?»

- lui: «C'è ancora dell'insalata, se vuoi puoi fare delle zucchine lessate e mi sembra rimangano dei pomodori»

- lei: «Ti sembra che io sia in vena di zucchine lessate...grrrr! Faccio la pasta, va!»

Dopo 10 minuti...

- lei: «Ma secondo te ci stanno le mandorle tagliate sottili?

E il pepe lo metto bianco o nero?

Non è che verresti ad assaggiare la pasta così mi dici se di sale va bene?

Com'è possibile che per te ne manchi sempre?!»

- lui: «La prossima volta però lascio fare davvero tutto a te!»

In un modo o nell'altro le paste che vengono fuori da queste collaborazioni a quattro mani, improvvisate curiosando in dispensa e in frigorifero, sono sempre le più buone. Probabilmente perché il solo fatto di concentrarsi sulla preparazione di un semplice piatto di pasta allontana le tensioni e lascia fuori dalla porta di casa tutti i problemi.

Potrà sembrare eccessivo, ma a volte mi ritrovo a pensare che la soluzione di tutti i mali possa essere un bel piatto di pasta fumante!

Qualche giorno fa ho letto di una raccolta organizzata da una foodblogger molto brava che chiede di darle la nostra "Ricetta per la felicità" e non ho avuto dubbi: la pasta!

Le penne rigate sono in assoluto il mio formato preferito, in questa versione con un pesto semplice di rucola e i pomodori le ho fatte molto spesso, proprio in occasione di cene "rimedia umore e porta felicità" :)

Quindi con le mie "penne rigate al pesto leggero di rucola e pomodori" ho deciso di partecipare alla raccolta "Ricette per la felicità" di Juls' Kitchen in collaborazione con Macchine Alimentari.

Penne rigate al pesto leggero di rucola e pomodori

martedì 13 aprile 2010

Femme du chef...perché?

Probabilmente a molti di coloro che aprono un blog si presenta questa domanda non appena rimangono soli davanti la tastiera dopo aver sbrigato le formalità burocratico-tecnologiche: e adesso cosa scrivo?

Io ho appena creato questo blog e credo che il nome che ho scelto sia il modo migliore per definirlo e per definirmi, almeno per il momento.

"La femme du chef" ovvero la donna (o la moglie) dello chef.

Qui in Francia è quasi un titolo e forse è un po' pretenzioso chiamarmi così oggi che ancora un ristorante nostro non c'è e mio marito è, più correttamente, un cuisinier.

Credo però che essere "femme du chef" vada al di là di una definizione rigorosa e forse limitante. Mi piace chiamarmi così e, soprattutto, io così mi ci sento.

Quindi questo blog altro non è che una finestra sull'avventura che sto vivendo a Parigi. Un'avventura che, a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, non è fatta soltanto di ottime pietanze e di scoperte culinarie ma soprattutto di persone e di esperienze diverse che il caso ha fatto incrociare nella Ville Lumière.