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martedì 10 maggio 2016

La mia (dolcissima) crostata al limone

C’è una fase nella vita di bambini, generalmente intorno ai due anni, che è nota come “la fase dei no”. Me la ricordo bene quella di minichef, una continua ostentazione di rifiuti, un’affermazione della propria volontà attraverso una sequenza ininterrotta di negazioni (più ossimoro di così…).
Ebbene negli ultimi tempi una bimba di due anni, tutta dinieghi e “no”, lo sono stata anch’io. Ho rifiutato cene e pranzi con persone care, viaggi per conoscere nuovi luoghi, declinato inviti a eventi interessanti e manifestazioni da cui solitamente traggo spunti utili. 

Ci sono stati i “no” pesanti da pronunciare, quelli a progetti costruiti con tempo, pazienza e impegno, ma che andavano messi in stand by. So - spero - che i semi piantati daranno i loro frutti e sono certa che il momento giusto per farlo non è ancora giunto, tutto qui.
Semplicemente è arrivato un tempo diverso dal solito, in cui ascoltare profondamente il mio corpo, assecondarlo e aiutarlo nel progetto più complesso ed entusiasmante che possa esserci.

giovedì 8 ottobre 2015

Galette integrale alle mele e pesche per un Ottobre di nuove abitudini

Ottobre è il mese che preferisco, è il mio mese.

La prima ragione di questo idillio è anagrafica: ci sono nata e il compleanno riesce, di solito, a rendere i 31 giorni ottobrini più belli.
Ma di Ottobre, più di ogni altra cosa, mi strega l’atmosfera. Se Settembre è strascico d’estate e spirito di ripresa (che fa spesso rima con fatica) e Novembre è freddoloso e un po’ di corsa perché “presto che è già Natale”, Ottobre ha invece li ritmo giusto per me.

Le giornate, è vero, sono già più corte, ma certe mattine hanno il cielo terso di un azzurro così intenso che bisogna solo avvolgersi in un maglione (quello che indipendentemente dalle stagioni è sempre a portata di mano in un angolo del nostro armadio) e uscire a camminare.
Ci sono le foglie arancioni che scricchiolano sotto le scarpe con la para, i primi collant colorati da indossare, le tisane che scaldano le mattine al computer o le serate sul divano. E non ho nemmeno iniziato a tessere le lodi della zucca…

mercoledì 17 giugno 2015

Merende di Giugno: crostoni con erbette e briciole di salsiccia

Giugno è un mese strano, lo penso da sempre ma specialmente da quando sono mamma. Le settimane che ci separano dalle vere vacanze e dalle atmosfere pienamente estive sono ancora numerose ma è come se nell’aria ci fosse già qualcosa che sa di partenze, pensieri leggeri e piedi nudi.

Sarà che con la fine delle scuole le strade si popolano di ragazze in sandali e gonne fiorite, saranno i costumi che ammiccano dalle vetrine o il grande caldo che in città mette tutti ko. Più probabilmente, e più realisticamente, questo anticipo d’estate è merito dei classici pensieri da genitore, alle prese con la fine dell’asilo e le tipiche conversazioni “Tu cosa fai? Li mandi dai nonni al mare? Ah, li hai iscritti al campo estivo”.
Giugno è il mese che tira i fuori i superpoteri delle mamme che in queste settimane raffinano l’antica arte dell’equilibrismo, nella fattispecie tra il lavoro dal ritmo immutato e quella gestione dei figli fatta di oratori, sacche intercambiabili per piscina/tennis/basket, numeri di telefono sui post-it, cappellini e crema solare sui sedili dell’auto.

giovedì 5 marzo 2015

Cose di Febbraio

Veloce e denso. Così è stato febbraio, senza che lo avessi pianificato e senza che avessi il tempo di fermarmi un attimo a prendere fiato. Con l’inizio di marzo però i ritmi si sono tranquillizzati ed eccomi qui.
Per prima cosa vorrei ringraziare tutti voi che dopo la pubblicazione del post del Coq au Vin mi avete scritto, messaggiato, commentato, con parole piene di affetto e incoraggiamento. Fa sempre piacere, grazie di cuore.

venerdì 12 dicembre 2014

Ricette per Natale: biscottini mandorle e limone


Il primo gesto d’amore di cui ho memoria, quello che per primo ho riconosciuto come tale e impresso indelebilmente nel mio cervello, potrei riconoscerlo a occhi chiusi.
È un leggero tintinnare la mattina presto, non sono ancora le sette, e quel suono puntuale arriva ogni giorno e lentamente mi sveglia, catturando la mia attenzione. La base di una tazzina che sobbalza capricciosa sul piattino, mentre due mani premurose la accompagnano. Dalla cucina, lungo il corridoio sempre lunghissimo, poi dentro la camera.
Stagione dopo stagione, negli inverni umidi in cui il caldo della tazzina riscalda le mani così come nelle torride estati in cui le dita fanno a gara per allontanarsi dal bordo del piatto. I passi, puntuali uno dopo l’altro, e quella traballante e ripetitiva vibrazione.

giovedì 20 novembre 2014

Un gioco e una ricetta. Noi, insieme, per "Accolti da Subito"

Oggi è la Giornata Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza ed eccezionalmente il post che state leggendo è “a quattro mani”. Le mie, che digitano sulla tastiera e hanno cucinato e fotografato la ricetta di oggi, e quelle più piccole di minichef, sempre più affusolate e meno da bebè, che attivamente ha partecipato al progetto di cui vogliamo parlarvi.

Insieme, io e lui, perché per parlare di famiglia, amore, accoglienza non potevamo che essere uniti.
Per noi è naturale, per noi sono proprio la condivisione, l’unione, la presenza a fare famiglia ma non è così sempre, non lo è per tutti i bambini. 

In Italia e nel mondo sono tantissimi i bambini abbandonati (oltre 160 milioni) che hanno “solo” bisogno di essere accolti, di una famiglia, di amore. 
Per aiutare chi li aiuta – perdonate il gioco di parole – abbiamo aderito ad “Accolti da subito”, l’iniziativa promossa da Ai.Bi. Amici dei Bambini e Subito.it. Da oggi e fino a Natale basterà collegarsi alla pagina Internet dedicata all’iniziativa (a questo link) e inserire un annuncio nella categoria “Tutto per i bambini” mettendo in vendita un oggetto (un gioco, un abito, o qualsiasi oggetto per l’infanzia). Per ogni annuncio pubblicato, Subito.it donerà 1€ ad Ai.bi. per la realizzazione della “Family House”, la prima struttura in Europa specificatamente dedicata alla Prevenzione e Cura dell’Abbandono.

giovedì 4 settembre 2014

Cose di Sicilia (le vacanze, un articolo e un piatto di linguine)

Lo ammetto, all’idea che siamo già nel bel mezzo della ripresa autunnale devo ancora abituarmi. Ogni mattina da ormai quattro giorni il calendario mi avvisa che Settembre è iniziato, portandosi dietro gli elenchi di cose da fare, attività da iniziare, progetti e buoni propositi.

Ecco, questo è quanto formalmente ci si aspetta da ognuno di noi.
Io però sto facendo molta più fatica del solito a riprendere il ritmo, come se dovessi smaltire un jetlag o più semplicemente come se mi aspettassi da un momento all’altro di vedere le lancette dell’orologio tornare indietro e fermarsi al primo di agosto, per ritrovarmi nelle tre settimane di vacanza di un’estate strana ma senz’altro da ricordare. 

Abbiamo attraversato in auto lo stivale intero per raggiungere la Sicilia, una scelta dettata dalla necessità di essere autonomi che ci ha fatto apprezzare ancor di più il raggiungimento della meta. Smaltita la fatica del viaggio, sono stati giorni di semplicità e riscoperta, cadenzati da quell’indulgenza che a mio avviso dovrebbe caratterizzare le vere vacanze.

martedì 8 luglio 2014

Casa nuova!



Signore e signori ce l’abbiamo fatta: abbiamo traslocato!

C’è stato un momento in cui cambiare casa mi è sembrato davvero impossibile, la conclusione della ristrutturazione aveva assunto infatti connotati di miticità, invece siamo riusciti a portare a termine quest’impresa titanica, non senza fatica, svariati mal di pancia e notti insonni.

Oggi vi scrivo da casa nuova, con la maggior parte delle nostre cose ancora negli scatoloni - cui sto imparando a volere bene – ma la nuova vita è iniziata e sa di pittura fresca e intonaco, di piastrelle luccicanti e parquet immacolato. Ha la voce di minichef che entusiasta esplora le stanze con la gioia dei suoi tre anni (a lui devono sembrare immense), ha il suono di un citofono che dobbiamo imparare a riconoscere (o lasceremo i nostri ospiti ad attenderci al portone per ore) e di una strada diversa con i suoi negozianti, abitanti, con le auto che passano. Tutti loro in queste sere d’estate mi fanno compagnia e adesso che il tavolo da cui scrivo è vicinissimo alle finestre aperte posso sbirciare nelle case altrui, prendo le misure del nuovo vicinato.

martedì 13 maggio 2014

Weekend imprevisti (e un picnic dopo la pioggia)


Sovvertire i piani è benefico; decidere di punto in bianco di stravolgere quanto già deciso-programmato-incasellato in agende e planning vari mi sembra abbia addirittura virtù taumaturgiche. Porta a cercare il nuovo, l’inaspettato, l’imprevedibile liberandosi dai fardelli superflui, ritrovando frammenti di leggerezza.

Perdonate la riflessione “a penna libera”, ma è lunedì sera - anzi ormai già martedì - e sono tanti i pensieri che mi attraversano la testolina in questa serata di maggio.
La convalescenza dello chef è giunta al termine, la sua mano sembra aver ripreso piena funzionalità e da ieri siamo tornati ai nostri soliti ritmi familiari (sospiro…).

Abbiamo affrontato a cuor leggero, in una specie di bolla, gli ultimi giorni della scorsa settimana, coscienti che le prossime saranno giornate strane. Ci porteremo dietro un altro tempo, una specie di fuso orario da smaltire.

martedì 8 aprile 2014

Gli orari, la spesa e un idillio perfetto.


Forse vi starete chiedendo che fine abbia fatto lo chef. In effetti è da un po' che non parlo di lui, magari lamentandomi pubblicamente degli orari bizzarri che la nostra famiglia fa a causa del suo lavoro.

La ragione è presto detta: da un paio di settimane (ormai quasi tre, il tempo vola…) il mio augusto consorte è a casa, più precisamente in convalescenza. Tutto merito di una sindrome del tunnel carpale con annesso dito a scatto per il quale ha dovuto subire un’operazione. Intervento riuscito ma ripresa lavorativa necessariamente lenta: ve lo immaginate a spignattare con tanto di bende?

Da tre settimane quindi viviamo un'apparente normalità familiare: tutti insieme a colazione e cena e a volte riusciamo addirittura a ritagliarci un pranzo a due.
Bello anzi bellissimo, soprattutto quando la routine prevede ritmi dietro ai quali a volte faccio fatica a stare, ma la verità è che tutta questa regolarità mi uccide!!!

martedì 25 marzo 2014

Una vacanza a Tenerife


Le vacanze fuori stagione sono una genialata. Vi avevo raccontato di come un’insolita vacanza scolastica ci avesse portati a fine febbraio su un aereoplano, direzione Tenerife.
Quattro ore di volo e un’ora di fuso orario indietro ed eccoci sull’isola più grande delle Canarie, per certi versi uguale a come la immaginavamo per altri invece molto diversa.

Nera, con il vulcano El Teide che tutto domina ed è presente anche quando non lo vedi. Fai una passeggiata per mettere i piedi nell’acqua e ti ritrovi il vulcano anche lì, nei finissimi granelli neri che ti avvolgono i piedi e ti faranno compagnia per diversi giorni. Lo senti sotto i piedi quel terreno diverso, umido e soffice, che ti sostiene e sul quale sembra di rimbalzare.

giovedì 20 febbraio 2014

Tre

Tre anni oggi e la consapevolezza che sei un bimbo grande.
Il mio bimbo, lo stesso che una piovosa domenica di tre anni fa è nato con un po’ di trambusto ed è stato il più bel regalo della mia vita.
Eri un fagotto, adesso sei snello e hai i capelli lunghi che ti vanno davanti gli occhi. Sei grande, me ne accorgo vedendoti mettere il pigiama da solo o fissare pensieroso le stringhe delle scarpe con la stessa concentrazione di un ricercatore in laboratorio.

Auguri minichef.
Che canti Katy Perry a squarciagola e mi chiedi di ascoltare Billy Joel così puoi giocare anche a tu a fare il “piano man”.
Che sei ciarliero come il tuo papà, ma solo quando ne hai voglia e allora ti lanci in minuziose descrizioni e nella cronaca minuto per minuto dei tuoi giochi. Se hai la mala, invece, non c’è verso di cavarti una parola di bocca e l’unica risposta che otteniamo è un no secco.
Che parli anche in un’altra lingua e ogni volta che ti sento e devo sintonizzarmi su quel tuo mondo fatto di aggettivi prima dei sostantivi, di cars e blue sky, è sempre uno stupore.

mercoledì 27 novembre 2013

Torta morbida con mele e noci, per dire arrivederci.


Quando una persona ci lascia non c’è molto da aggiungere al dolore, alla tristezza, allo spaesamento. La perdita svuota e riempie tutto allo stesso tempo.

Ho sempre notato come i giorni immediatamente successivi alla morte di una persona cara fossero pieni di cose da fare. La quotidianità, la burocrazia, la ricerca di ordine che s’intromettono a forza nella vita di chi resta per ancorarlo al presente e non permettergli di abbandonarsi al dolore, ai pensieri.

Ho perso mia nonna pochi giorni fa, la mia unica nonna ancora in vita. 95 (quasi 96) anni di tenacia e combattività. Una scomparsa non improvvisa ma che comunque ha lasciato in me e forse anche nel resto della famiglia, nel nostro bizzarro matriarcato - perché in quel ramo di parenti non c’è storia, noi donne siamo la maggioranza -, la sensazione di guardarci negli occhi e dirci “e ora?”.

Perché, inutile negarlo, certe persone tengono insieme le altre. Ci sono e basta quello perché un filo invisibile annodi pensieri e destini di figli, generi, nipoti.

venerdì 3 maggio 2013

Pollo e patate, al ritmo di twist!

Questo venerdì ha il sapore strano di un fine settimana che inizia senza che la settimana si sia realmente snodata. Magia delle vacanze infrasettimanali che mandano calendari e orologio in un luogo sospeso e ci regalano momenti di distacco da tutto.

Non ho neanche fatto in tempo a preparare il primo picnic della stagione che il 25 Aprile era già finito e la valigia per un’intensa due giorni in Piemonte andava preparata (ve ne parlerò presto). Poi ci sono stati svariati treni, pullmann e perfino un trattore che mi hanno portata su e giù tra Vercelli, Milano e il nostro angolino fuori città, quello speciale solo per noi tre.

lunedì 11 febbraio 2013

Frittelle e mascherine



Quest’anno Carnevale è arrivato all’improvviso sotto forma di comunicazione dell’asilo che informa i genitori che venerdì prossimo ci sarà una festa in maschera.

Messaggio non tanto subliminale: organizzatevi.

Me ne sarei potuta accorgere prima: i coriandoli sui marciapiedi e qualche timida decorazione nelle vetrine dovevano mettermi in guardia e invece nulla. Tutta colpa delle chiacchiere comparse al supermercato già dopo l’Epifania, sono loro ad avermi destabilizzato insieme al fatto che non mi travesto più da tempo immemore quindi Carnevale è quasi una festa di serie B. L’ultima mascherata la ricordo all’università, quando con le colleghe ci mettemmo di buzzo buono a tagliare, cucire, disegnare e decorare, creando una serie di costumi a tema natura (ricordo che c’erano un’aria, i flutti del mare, la luce – o forse la luna). Prima c’erano stati innumerevoli Carnevali festosi, merito della giovinezza e soprattutto di mamma che esprimeva tutto il suo talento artistico creando, anno dopo anno, maschere uniche che a distanza di anni ricordo con affetto e – a volte – una buona dose d’imbarazzo.

Se Pippi Calzelunghe (con tanto di trecce impazzite) può ancora annoverarsi tra i “classici” carnascialeschi e la farfalla con le ali alte un metro è il sogno di ogni bimba fantasiosa, il semaforo munito di segnaletica stradale esce un po’ dal seminato. Come dimenticare poi il periodo ortofrutticolo? Sono stata un’arancia e un rigoglioso grappolo d’uva, baroccamente ricoperta di decine di palloncini-acini. Di una comodità che ve la raccomando…

lunedì 21 gennaio 2013

Una ciambella per voi due

Appena sono diventata mamma in molti mi dicevano: “goditi il primo anno di vita di tuo figlio perché i piccoli di colpo crescono, senza che tu te ne renda conto”. Di consigli non richiesti, tra l’altro spesso inutili, me ne sono arrivati a bizzeffe ma questo mi è rimasto scolpito in mente e ho cercato di stare attenta, di non perdermi nessun momento. Avevano ragione. 

Minichef sta cambiando, è sempre più un bambino, sempre meno un bimbo, per nulla un bebè.

Compirà due anni tra un mese e lo scorrere dei giorni ha rapidamente portato nella sua vita, e di conseguenza nella nostra, tante novità. Ci sono parole nuove, talvolta incerte oppure pronunciate perentoriamente guardandoci negli occhi. Ci sono abitudini immutabili ed è incredibile realizzare come così presto nella vita di un individuo si delineino le preferenze: la merenda è più buona se seduti sul gradino, a letto i peluches devono arrivare uno per volta seguendo una precisa gerarchia, a casa – crollasse il mondo - niente scarpe o calzini.

lunedì 7 gennaio 2013

Per iniziare: qualche certezza e i pancakes di Nigella


L’anno nuovo è come un’agenda immacolata. Pagine bianche da riempire di note, appuntamenti, numeri, nomi. Potenzialità da esplodere ed esplorare.

Inizio il duemilatredici con poche certezze che mi porto dietro dal 2012 e nuove scoperte sulle quali potrò meditare con frivolezza nel corso dei prossimi dodici mesi.

Minichef ha cominciato l’avventura al nido a settembre e il primo anno di asilo, come preconizzato da schiere di mamme passate attraverso queste forche caudine molto prima di me, è un susseguirsi di naso gocciolante, maglioni macchiati di frutta, calzini bucati, febbri diffuse e ricorrenti.

Prima certezza dell’anno nuovo: bisognerà attendere giugno per mettere a riposo i fazzoletti ed essere sempre pronti a gestire le emergenze.
Una saggia amica mi ha suggerito tempo fa di aggiungere sul cv “esperta di family crisis management” e non è detto che non lo faccia!

lunedì 31 dicembre 2012

In tre, il mio duemiladodici


Tre mani, tre forchette, un unico piatto.

Il 2012 è stato così, dodici mesi vissuti intensamente noi tre insieme.

Per nulla semplice, tanto da farmi spesso domandare se fosse un percorso a ostacoli piuttosto che un normale anno.

L’anno dei primi passi, delle parole che arrivano incerte e si definiscono pronunciandole, dei giochi che iniziano ad avere un senso compiuto, del distacco necessario per fare di minichef una persona indipendente e di me una mamma più forte.

L’anno delle lunghe attese, dei servizi al ristorante che non finiscono mai e delle cene speciali perché sapevo che in cucina c’era il mio chef.

Un anno di studio, su tanti fronti, per capire quello che mi piace fare e conciliarlo con quello che sapevo fare già. Ho cucinato tanto, scattato foto a più non posso, percorso centinaia di chilometri, assaggiato pietanze alle quali in altri tempi mai mi sarei avvicinata, twittato, postato.
Ho trovato amiche in occasioni bizzarre e capito, una volta di più, che se incontri persone di valore bisogna investire sulle amicizie e regalargli tempo e attenzioni.

giovedì 4 ottobre 2012

Un viaggio lungo due minuti

I percorsi che portano alla serenità sono molteplici e spesso strani, sicuramente soggettivi. 
Qualche tempo fa il mio chef mi mette uno schermo davanti e mi fa “guarda qui”.

Due minuti - solo due minuti - pieni di fascino, bellezza, poesia, fatica, ricerca, famiglia. E Mozart.

Oggi va così, ho bisogno di equilibrio e di pensare al bello. 


Non sono mai stata dai Bras a Laguiole, nella regione francese dell’Aubrac, ma da tempo mi autoinvito al loro desco. Sbircio il sito, immagino il silenzio d’immensi spazi sospesi tra natura e design minimale, studio le forme e i colori.

giovedì 20 settembre 2012

Sembra ieri... madeleines alla vaniglia


Sembra ieri. Preparare scatoloni, lavare indumenti di dimensioni ridicolmente piccole, correre in ospedale e iniziare una vita nuova in cui ci sei anche tu.

Sembra ieri, eppure sono passati diciannove mesi che compi proprio oggi.

Oggi che mangi la carne tagliata a pezzetti con la forchetta, sedendo composto (quasi sempre) a tavola con noi. Oggi che ridi a crepapelle tenendoti alla barra dello scivolo perché hai capito come lasciarti andare e ti diverte arrivare fino in fondo tutto solo.

Oggi che saluti chiunque incroci il tuo cammino, agitando contemporaneamente mano e braccio come se dovessi regolare il traffico aereo di tutta Milano.