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giovedì 13 aprile 2017

Bicchierini ricotta e lamponi per i nostri 7 anni

7 anni, 2 figli, 283 post, 186 ricette dopo quel 13 aprile 2010 ci ritroviamo io e te, mio caro blog.

Il settimo anno, un po’ come in una relazione tra due persone, segna una tappa importante, è insieme traguardo e punto di partenza. In sette anni sono racchiuse tante fasi: analogamente all’innamoramento c’è stato l’entusiasmo iniziale, la scoperta di un mondo che non conoscevo e difficilmente avrei potuto immaginare, un mondo di persone, storie da leggere, Paesi da visitare, ricette da scoprire. Tutto era dentro quella rete che fino ad allora era stata principalmente strumento di lavoro. Tu in quel momento sei stato un’ubriacatura, il pieno di energia di cui la mia vita aveva bisogno.

giovedì 8 ottobre 2015

Galette integrale alle mele e pesche per un Ottobre di nuove abitudini

Ottobre è il mese che preferisco, è il mio mese.

La prima ragione di questo idillio è anagrafica: ci sono nata e il compleanno riesce, di solito, a rendere i 31 giorni ottobrini più belli.
Ma di Ottobre, più di ogni altra cosa, mi strega l’atmosfera. Se Settembre è strascico d’estate e spirito di ripresa (che fa spesso rima con fatica) e Novembre è freddoloso e un po’ di corsa perché “presto che è già Natale”, Ottobre ha invece li ritmo giusto per me.

Le giornate, è vero, sono già più corte, ma certe mattine hanno il cielo terso di un azzurro così intenso che bisogna solo avvolgersi in un maglione (quello che indipendentemente dalle stagioni è sempre a portata di mano in un angolo del nostro armadio) e uscire a camminare.
Ci sono le foglie arancioni che scricchiolano sotto le scarpe con la para, i primi collant colorati da indossare, le tisane che scaldano le mattine al computer o le serate sul divano. E non ho nemmeno iniziato a tessere le lodi della zucca…

lunedì 21 settembre 2015

Plumcake marmorizzato al tè verde e cioccolato bianco

Sapete che iniziare la settimana facendo una torta al cacao è un ottimo antidoto a stanchezza e malumori? Non ci credete?
Il plumcake marmorizzato che vedete in foto è andato in forno giusto una settimana fa, l’abbiamo preparato insieme io e minichef ed è stata l’attività che ci ha risolto il pomeriggio.

Il lunedì è un giorno impegnativo per entrambi, accumunati da un fisiologico bisogno di sonno e dall’insofferenza ai risvegli imposti la mattina presto. Quindi dopo una giornata a scuola – con lui che deve ancora riprendersi dallo choc dell’ultimo anno di materna: niente più pisolino pomeridiano! – e la mia routine lavorativa, che mai come il lunedì richiede doti di diplomatico equilibrio, ci ritroviamo al pomeriggio con le facce un po’ stanche ma con ancora la voglia di combinare qualcosa insieme.
Lunedì scorso ci siamo dati alla pasticceria, ma non crediate sia sempre così, anzi. Di norma mi ritrovo con una spada di gommapiuma in mano a simulare arditi combattimenti jedi, altro che frusta e farina!

mercoledì 5 agosto 2015

Il gelo di mellone è il sapore della mia estate

I primi giorni in città dopo una vacanza sono sempre un po’ strani, io questa settimana mi sento frastornata, come se dovessi digerire il rientro, riabituare corpo e mente a ritmi che in realtà sono consueti ma che in sole due settimane ho dimenticato, persi tra un tuffo e un pranzo sotto l’ombrellone.
Non che la cosa riguardi solo me, tutto il contrario. Il mal di Sicilia affligge in egual misura, se non maggiore, anche chef e minichef, con quest’ultimo che si lascia in granitiche dichiarazioni del tipo: 
- io voglio andare a Palermo
- daddy portami dalla nonna

O mi pone quesiti dalla logica calzante e disarmante:
- ma se daddy deve lavorare, perché io e tu non siamo rimasti al mare?

Sentimenti di questa natura non possono essere contrastati, si tratta solo di trovare un modo per farli confluire in qualcosa di positivo, conservando per noi le emozioni felici che un luogo, una persona, una vacanza ci hanno regalato, cercando di tenere a bada malinconie e qualche lacrimone che può scappare.
L’antidoto alla tristezza che stiamo sperimentando in casa femme du chef prevede da circa una settimana una full immersion nei sapori siciliani, anzi palermitani (lo preciso prima di vedere scatenarsi orde di siciliani orientali – in primis la mia mamma!).

lunedì 19 gennaio 2015

Madeleines cacao e vaniglia, la rassicurazione dei primi giorni.

A dispetto delle logiche post natalizie che prevedrebbero giorni, se non di vera e propria morigeratezza, quantomeno di minimo rigore alimentare, io da una decina di giorni farei incetta di burrosi biscotti, soffici torte, peccaminosi cioccolatini. E pensare che non mi definisco un’amante dei dolci, ai quali di norma preferisco più salate gratificazioni. Come vi ho detto tante volte, potrei mangiare pizza ogni giorno e privarmi della pasta è un sacrificio che ancora non mi sento pronta ad affrontare.

Eppure, nei primi giorni di questo 2015 che è iniziato un po’ diversamente da come immaginavo, continuo a cercare conforto nella morbidezza dei sapori dolci. Una cucchiaiata di gelato alla vaniglia guardando un film sul divano la sera o un cubetto di cioccolato al latte dopo il caffè di fine pranzo. C’è chi lo archivierebbe semplicemente come comfort food e in effetti lo è, ma io credo ci sia di più. 

Pensando a queste strane voglie ho avuto un’illuminazione e mi sono resa conto che io inizio così tutti gli anni. È bastato scorrere le pagine del blog per averne la conferma: c’è stata la torta di mele della mamma per il 2011, le tortine al limone e tè matcha nel 2012, i pancakes di Nigella per il brunch di Capodanno 2013 e i cookies al cioccolato e zenzero nel 2014. 

Questione di statistica: ogni anno il primo post del blog è dolce.

martedì 23 dicembre 2014

Ricette per Natale: alberi dolci alle pere e arancia


È successo senza che lo volessi sul serio, lo pianificassi attentamente o che prendessi deliberatamente delle decisioni per concretizzare questo “diabolico piano”. Quando però me ne sono resa conto è stato come fare una doccia fredda sul balcone (e in questi giorni a Milano è un’esperienza che non auguro a nessuno!), vagonate di sensi di colpa mi hanno assalita, infondendomi la spinta a rimediare il più velocemente possibile.

Ma andiamo con ordine. Dopo un trasloco, un centinaio di scatoloni aperti (quasi tutti, un paio stazionano ancora bellamente in salotto…) e la magica apparizione di un tavolo finalmente degno di tale nome, la decisione è stata presa: il 25 dicembre tutti a pranzo da noi!

Ridimensionato subito il concetto di “tutti”, dato che la propaggine sicula della famiglia ha issato bandiera bianca e resterà in Trinacria, il conto dei presenti si è assestato su un numero più che gestibile (saremo “solo” in otto) ed è scattata la pianificazione. 
In men che non si dica marito e suocera hanno snocciolato una lista degli “imprescindibili”, i grandi classici che cascasse-il-mondo non devono mancare sulla tavola delle feste della nostra famiglia. Ci saranno i patè (di fegato di vitello, quello di tonno che faceva la nonna dello chef, forse uno di selvaggina), il salmone, le insalate colorate di rosso dai chicchi di melagrana, il panettone, i datteri, i mandarini e la frutta secca perché “non è Natale senza”. Ci saranno le lasagne ai carciofi ma, aspetta un attimo… ci sarà anche qualcosa che mangia minichef?

giovedì 6 novembre 2014

Torta di mele e cannella e bruchi impertinenti


Avreste mai creduto che trovare un bruco in una mela è un evento che può cambiare il normale corso di una giornata?

Io sinceramente no e prima della scorsa settimana quando mi era capitato di vedere sbucare un innocente bruco dalla frutta avevo sempre avuto una reazione mista di stupore-repulsione-rimozione immediata dell’invertebrato dalla mia vista.
Prendete la stessa mela, lo stesso coltello, il medesimo bruchetto inconsapevole e aggiungete un bimbo di tre anni: in un attimo le prospettive si ribalteranno, lasciandovi con un palmo di naso.

Settimana scorsa minichef era a casa (ah la meraviglia delle vacanze alternative della scuola inglese!) e non nascondo che conciliare i normali impegni con la sua presenza è stato, se non impossibile, quanto meno complesso (o come direbbero gli amici anglofili challenging). Abbiamo approfittato del bel tempo per fare lunghe passeggiate mano nella mano in quartieri diversi dal nostro, un po’ come due fidanzatini ai primi appuntamenti che vanno a zonzo senza una meta.

lunedì 29 settembre 2014

Torta morbida al limone e yogurt per i tipi assonnati come noi


Tra le mura di questa casa non siamo fatti per i risvegli imposti, specialmente quando comportano lucidità e attività ben prima delle otto del mattino. Quando fuori è ancora buio o s’intravede appena un timido accenno di sole, l’unico posto in cui desidero trovarmi è a letto, possibilmente sotto un bel piumone soffice. Per me è sempre stato così, evidentemente il mio metabolismo, il mio DNA, le circostanze (chiamiamole come preferite) mi portano naturalmente a preferire le ore serali, a sentirle più inclini al mio essere e ad aiutarmi a sfruttarle al meglio. Lo sanno le mie amiche, con cui spesso le migliori chiacchierate avvengono al telefono ben dopo le 23.00, lo ha capito lo chef che si è abituato a trovarmi sempre sveglia al suo rientro dal lavoro.

Io lo so che lì fuori c’è un universo da scoprire fatto di persone attive già alle sei del mattino, di energici lavoratori che negli anni hanno modificato il loro orologio biologico per rendere fruttuose le prime ore di una nuova giornata. L’edicolante che sistema con precisione i giornali, il barista che sforna brioche per silenziosi clienti, quelli del “cappuccio e cornetto” consumato ascoltando la radio, leggendo il giornale e buttando un occhio distratto alla tv nell’angolo di una tavola fredda. Le mamme bioniche, che alle sette hanno già pianificato la giornata di tutta la famiglia, preparato la merenda per i figli e possibilmente sono già vestite, truccate e pettinate. Chapeau, io non ci riesco proprio.

venerdì 16 maggio 2014

Il riso al latte, per una dolce coccola


3.500. Riga più, riga meno.

Avete presente quei file di excel enormi, che sembrano non finire mai e in cui le caselle magicamente spariscono o ricompaiono giusto in tempo per farvi impazzire?

Bene, da numerosi mesi le mie giornate sono scandite dalle regole del “foglione”, come ho amichevolmente ribattezzato il mio inseparabile compagno virtuale di lavoro. Lui mi dice cosa fare, entro quando farlo e soprattutto mi chiede costanti cure, aggiustamenti, aggiornamenti. Lui, il foglione, è diventato il mio incubo, mi causa mal di pancia e male agli occhi. Inizio e concludo le mie giornate insieme a lui, ormai lo riconoscono sullo schermo anche lo chef e minichef, temo di iniziare a parlargli attendendo speranzosa una sua risposta…

Sarà che sono da sempre più donna di parole che di schemi, sarà che la primavera ispira penniche e riposo invece che levatacce e poco sonno, ma ammetto che negli ultimi giorni sono un po’ in preda allo sconforto.

mercoledì 27 novembre 2013

Torta morbida con mele e noci, per dire arrivederci.


Quando una persona ci lascia non c’è molto da aggiungere al dolore, alla tristezza, allo spaesamento. La perdita svuota e riempie tutto allo stesso tempo.

Ho sempre notato come i giorni immediatamente successivi alla morte di una persona cara fossero pieni di cose da fare. La quotidianità, la burocrazia, la ricerca di ordine che s’intromettono a forza nella vita di chi resta per ancorarlo al presente e non permettergli di abbandonarsi al dolore, ai pensieri.

Ho perso mia nonna pochi giorni fa, la mia unica nonna ancora in vita. 95 (quasi 96) anni di tenacia e combattività. Una scomparsa non improvvisa ma che comunque ha lasciato in me e forse anche nel resto della famiglia, nel nostro bizzarro matriarcato - perché in quel ramo di parenti non c’è storia, noi donne siamo la maggioranza -, la sensazione di guardarci negli occhi e dirci “e ora?”.

Perché, inutile negarlo, certe persone tengono insieme le altre. Ci sono e basta quello perché un filo invisibile annodi pensieri e destini di figli, generi, nipoti.

mercoledì 31 luglio 2013

Biancomangiare e voglia di Sicilia




Quando i terribili due saranno finiti di me probabilmente resteranno solo briciole.

Ok, siamo quasi arrivati al giro di boa del mezzo anno quindi davanti a noi ci sono soltanto (soltanto?!?) altri sei mesi da affrontare ma al momento il traguardo dei tre anni mi appare come una meta lontana e di arduo raggiungimento.

Non ho ancora capito bene cosa stia accadendo a minichef ma le giornate stanno diventando terribilmente complicate. Improvvisamente sta sfoderando tutto un repertorio fatto di capricci, dispetti, richieste continue di attenzione che cozzano con il suo abituale comportamento. Il caldo torrido non aiuta, anzi accentua la noia in certi lunghi pomeriggi trascorsi chiusi in casa con le serrande abbassate e l’aria condizionata che ronza incessantemente.

lunedì 15 luglio 2013

Prune Square Cake, si torna a scuola!


La torta che vedete nelle foto credo sia stata la prova generale dell’esperienza che sto per fare e non vedo l’ora che inizi.
Ho preparato la Prune Square Cake, infatti, in un vero laboratorio di pasticceria - quello di California Bakery a Milano – seguendo le precise indicazioni dell’insegnante Michela. In poco meno di due ore ho mescolato, tagliato, sbriciolato, incorporato, assemblato, infornato. Il tutto rigorosamente a mano ma con la grande comodità di trovarmi tutti gli ingredienti pesati e pronti nelle rispettive ciotole (agio non da poco) nonché con la facilità che gli spazi di una vera cucina professionale danno (ampi piani di lavoro e lavello gigante in primis).

Prova generale dicevo, perché questa settimana di ore in cucina ne passerò davvero tante. Sto per prendere un treno che mi porterà a Colorno, vicino Parma, e precisamente ad ALMA, La Scuola Internazionale di Cucina Italiana fondata da Gualtiero Marchesi dove frequenterò l’edizione 2013 della Summer School. Una settimana di full immersion nella cucina italiana: lezioni teoriche e pratiche di cucina e pasticceria, uscite didattiche (del resto la zona merita escursioni alla scoperta delle delizie locali) e una Masterclass in cui andrà preparato e servito un menu di gala sotto la guida dello Chef e del Maître.

mercoledì 17 aprile 2013

Chouquettes e tre anni insieme


I tre anni de La femme du chef sono arrivati senza che me ne accorgessi.
Incredibile, proprio io che sono mezza fissata con ricorrenze e compleanni.

Tre anni: un fiume di parole, centinaia d’immagini, tante ricette preparate in due diverse cucine accomunate dalle dimensioni esigue e dall’eccesso di accessori, i miei due commensali preferiti sempre più presenti ed esigenti, decine di persone incontrate virtualmente e poi – in alcuni casi – divenute parte della mia quotidianità, le amiche silenziose di sempre che leggono e mi chiamano per tirarmi le orecchie se dimentico qualcosa o se le trascuro.

venerdì 21 dicembre 2012

Ricette per Natale: panettone con mele speziate


È tempo di darvi la ricetta di un ultimo dolcino per Natale, poi sarà tutto un “fai le valigie, non dimenticare nulla, spedisci gli auguri prima che arrivino per Pasqua, fai il check-in, stampa la carta d’imbarco, all’aeroporto”.

In men che non si dica saremo a Palermo per qualche giorno. Cercheremo di riposarci, rivedere quanti più amici nel poco tempo disponibile, gustare piatti tradizionali e innovativi. Ma soprattutto, speriamo che la sana atmosfera natalizia ci travolga perché qui, nonostante gli sforzi, latita un po’.

Sono certa che la prima recita natalizia di minichef (in programma oggi pomeriggio) contribuirà notevolmente a intenerire noi grandi e far spuntare sorrisi sui volti di tutti i familiari. Poi saranno le giornate a portare, naturalmente, una maggiore lentezza e serenità.

giovedì 15 novembre 2012

Le girelle e un'ode alla cannella

Le mie giornate iniziano quasi tutti i giorni allo stesso modo: seduta su uno sgabello vicino alla finestra, sbirciando da dietro la tenda il cielo e la giornata che sarà. Una tazza di caffè bollente e amaro in mano, addolcito solo da uno spruzzo di latte schiumato. In silenzio il più delle volte perché, come Montalbano quando mangia, io la mattina sono muta per un bel po’. Lascio alla colazione il compito di portarmi con lentezza nel giorno che inizia (e a mio figlio l’onore di accelerare spesso il passaggio!).

In questo rituale immutabile ci sono due momenti che non scambierei con nulla al mondo: l’apertura del caffè e la cannella sulla schiuma di latte.

È un’abitudine mutuata dal bar, il tocco finale sul cappuccino che rende meno frettolosa e anonima la colazione consumata al bancone. A casa è lo chef a regalarmi quest’attenzione, il suo modo di dirmi buongiorno senza rompere il voto del silenzio mattutino :-)

giovedì 20 settembre 2012

Sembra ieri... madeleines alla vaniglia


Sembra ieri. Preparare scatoloni, lavare indumenti di dimensioni ridicolmente piccole, correre in ospedale e iniziare una vita nuova in cui ci sei anche tu.

Sembra ieri, eppure sono passati diciannove mesi che compi proprio oggi.

Oggi che mangi la carne tagliata a pezzetti con la forchetta, sedendo composto (quasi sempre) a tavola con noi. Oggi che ridi a crepapelle tenendoti alla barra dello scivolo perché hai capito come lasciarti andare e ti diverte arrivare fino in fondo tutto solo.

Oggi che saluti chiunque incroci il tuo cammino, agitando contemporaneamente mano e braccio come se dovessi regolare il traffico aereo di tutta Milano.

lunedì 28 maggio 2012

Il troppo stroppia (?)


Ieri mi sono lavata i denti. Con una mano facevo andare lo spazzolino, con l’altra scorrevo lo schermo del mio iphone, leggendo e commentando gli ultimi tweet. Tralasciando le conseguenze di quest’azione sulla mia igiene orale, la cosa (fattami notare dallo chef non senza una punta di fastidio) mi ha fatto fermare e riflettere.

Sono troppo dentro la tecnologia che mi circonda?