martedì 22 ottobre 2013

#mykitchenproject: il progetto.


Ci siamo! Dopo mesi di appuntamenti, discussioni, sogni a occhi aperti da trasformare in più realistici obiettivi architettonici, il cantiere per la nostra nuova casa aprirà ufficialmente lunedì 4 novembre.
Lo dico ancora a bassa voce, mancano più di dieci giorni e l’imprevedibile può nascondersi dietro l’angolo. Se tutto andrà come deve andare, però, tra dieci giorni anche #mykitchenproject entrerà nella fase più operativa (Alleluia direte voi. E sinceramente lo dico anche io!).

La ristrutturazione, che inizialmente doveva essere “un’imbiancata e magari mettiamo una porta a scrigno tra la cucina e il salotto” si è come per magia trasformata in un intervento da grandi opere: bagno da rifare, un corridoio da raddrizzare, una cabina armadio che potrebbe spuntare fuori da un gioco d’incastri degno del Tetris.

La cucina, lei, attende pazientemente. Unico caposaldo in un susseguirsi di pdf tratteggiati di giallo e di rosso, sovente nascosta da cataloghi di rubinetterie e palette colori.

giovedì 10 ottobre 2013

Pasta alla zucca



Ben trovati tagliere e coltello dalla lunga lama, mi eravate mancati in quest’autunno veloce e faticoso. Ma è arrivato il freddo e con la pioggia, i gradi in meno e il riscaldamento ancora spento l’unico rimedio è proprio cucinare.

Aprire il frigorifero, scegliere delle verdure. Poi controllare in dispensa se c’è un formato di pasta particolarmente adatto all’umore della giornata, o magari del pane da trasformare in crostini dorati con un veloce passaggio in tostapane. Accendere la radio con il volume non troppo alto, tenendo la coda dell’occhio al piccolo che fa un puzzle nella stanza accanto.

Poi è il suono della lama che trafigge gli ortaggi a parlare. Il crock delle carote, uno sciaff sulle zucchine morbide, il sibilo veloce e preciso del pelapatate. O le mie sbuffate causate da una zucca ostica. Talmente croccante e compatta da richiedere tre diversi coltelli per vincere la disputa Claudia vs. zucca e riuscire a sbucciarla prima, affettarla poi.

mercoledì 2 ottobre 2013

Rosso (purché sia pesto).


Finalmente è tempo di conversazioni, di parole scambiate camminando sul marciapiede o seduti sul divano, oppure estorte a fatica quando è troppo assorto nei suoi giochi.

Minichef elabora frasi intere, perlopiù di senso compiuto. Intravedo un lampo di soddisfazione quando capisce che gli altri hanno afferrato esattamente quello che intendeva, così come inesorabile arriva la stanchezza se gli facciamo ripetere più di tre volte una parola che proprio non riusciamo a decifrare.

Così è molto più semplice e divertente, devo ammetterlo, rispetto ai vocalizzi timidi di qualche mese fa. Il nuovo fraseggio è ricco di sfumature, spazia in ambiti piuttosto interessanti e raggiunge il suo massimo quando si parla di mangiare. Perché in quello, è genetica, ha preso dal padre. Provate a chiedere a minichef “Cosa vuoi mangiare?”. Lui risponderà puntuale, non importa quale sia l’ora in cui gli ponete la domanda: “Pasta al pesto”. 
Veloce, detto tutto di un fiato come se fosse una sola parola. Pastaaalpesto.