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giovedì 13 aprile 2017

Bicchierini ricotta e lamponi per i nostri 7 anni

7 anni, 2 figli, 283 post, 186 ricette dopo quel 13 aprile 2010 ci ritroviamo io e te, mio caro blog.

Il settimo anno, un po’ come in una relazione tra due persone, segna una tappa importante, è insieme traguardo e punto di partenza. In sette anni sono racchiuse tante fasi: analogamente all’innamoramento c’è stato l’entusiasmo iniziale, la scoperta di un mondo che non conoscevo e difficilmente avrei potuto immaginare, un mondo di persone, storie da leggere, Paesi da visitare, ricette da scoprire. Tutto era dentro quella rete che fino ad allora era stata principalmente strumento di lavoro. Tu in quel momento sei stato un’ubriacatura, il pieno di energia di cui la mia vita aveva bisogno.

mercoledì 5 agosto 2015

Il gelo di mellone è il sapore della mia estate

I primi giorni in città dopo una vacanza sono sempre un po’ strani, io questa settimana mi sento frastornata, come se dovessi digerire il rientro, riabituare corpo e mente a ritmi che in realtà sono consueti ma che in sole due settimane ho dimenticato, persi tra un tuffo e un pranzo sotto l’ombrellone.
Non che la cosa riguardi solo me, tutto il contrario. Il mal di Sicilia affligge in egual misura, se non maggiore, anche chef e minichef, con quest’ultimo che si lascia in granitiche dichiarazioni del tipo: 
- io voglio andare a Palermo
- daddy portami dalla nonna

O mi pone quesiti dalla logica calzante e disarmante:
- ma se daddy deve lavorare, perché io e tu non siamo rimasti al mare?

Sentimenti di questa natura non possono essere contrastati, si tratta solo di trovare un modo per farli confluire in qualcosa di positivo, conservando per noi le emozioni felici che un luogo, una persona, una vacanza ci hanno regalato, cercando di tenere a bada malinconie e qualche lacrimone che può scappare.
L’antidoto alla tristezza che stiamo sperimentando in casa femme du chef prevede da circa una settimana una full immersion nei sapori siciliani, anzi palermitani (lo preciso prima di vedere scatenarsi orde di siciliani orientali – in primis la mia mamma!).

giovedì 4 settembre 2014

Cose di Sicilia (le vacanze, un articolo e un piatto di linguine)

Lo ammetto, all’idea che siamo già nel bel mezzo della ripresa autunnale devo ancora abituarmi. Ogni mattina da ormai quattro giorni il calendario mi avvisa che Settembre è iniziato, portandosi dietro gli elenchi di cose da fare, attività da iniziare, progetti e buoni propositi.

Ecco, questo è quanto formalmente ci si aspetta da ognuno di noi.
Io però sto facendo molta più fatica del solito a riprendere il ritmo, come se dovessi smaltire un jetlag o più semplicemente come se mi aspettassi da un momento all’altro di vedere le lancette dell’orologio tornare indietro e fermarsi al primo di agosto, per ritrovarmi nelle tre settimane di vacanza di un’estate strana ma senz’altro da ricordare. 

Abbiamo attraversato in auto lo stivale intero per raggiungere la Sicilia, una scelta dettata dalla necessità di essere autonomi che ci ha fatto apprezzare ancor di più il raggiungimento della meta. Smaltita la fatica del viaggio, sono stati giorni di semplicità e riscoperta, cadenzati da quell’indulgenza che a mio avviso dovrebbe caratterizzare le vere vacanze.

lunedì 10 marzo 2014

La scacciata della nonna, perfetta dopo un viaggio.


Da una vacanza fuori stagione, per di più al caldo e in una località di mare in pieno inverno, non sapevo cosa aspettarmi. Intendiamoci, non che disprezzassi l’idea, tutt’altro! Semplicemente rappresentava, prima di due settimane fa, un’incognita.

Poi, dopo mesi di attesa e lunghe telefonate serali con il mio alter ego franco-americano (lei è bionda, ha gli occhi azzurri e la pelle diafana ma aldilà di questi dettagli ogni tanto credo ci abbiano separate alla nascita!), la settimana a Tenerife è arrivata.

Delle spiagge, del vento, delle tapas, del sole che inaspettatamente torna a scaldarti le braccia e la fronte, vi parlerò tra qualche giorno quando avrò riordinato appunti e foto. Però, prima ancora di riosservare i giorni appena passati attraverso i nostri scatti e fare un bilancio dell’esperienza, mi sono accorta di una cosa.

Tanto la vacanza è stata all’insegna del puro relax e dell’apatia culinaria (in fondo è riposo anche lasciare intatte le pentole della casa temporanea no?), tanto invece è stato piacevole ritornare ad accendere i fornelli di casa. Mettere l’acqua a bollire, prendere dalla credenza la ciotola bianca per l’insalata e i condimenti nelle boccette di vetro trasparente poggiate sul vassoio color melanzana.

mercoledì 31 luglio 2013

Biancomangiare e voglia di Sicilia




Quando i terribili due saranno finiti di me probabilmente resteranno solo briciole.

Ok, siamo quasi arrivati al giro di boa del mezzo anno quindi davanti a noi ci sono soltanto (soltanto?!?) altri sei mesi da affrontare ma al momento il traguardo dei tre anni mi appare come una meta lontana e di arduo raggiungimento.

Non ho ancora capito bene cosa stia accadendo a minichef ma le giornate stanno diventando terribilmente complicate. Improvvisamente sta sfoderando tutto un repertorio fatto di capricci, dispetti, richieste continue di attenzione che cozzano con il suo abituale comportamento. Il caldo torrido non aiuta, anzi accentua la noia in certi lunghi pomeriggi trascorsi chiusi in casa con le serrande abbassate e l’aria condizionata che ronza incessantemente.

lunedì 29 ottobre 2012

Timballo di anelletti siciliani per un'amica speciale

Millesettecentonovanta. 
Chilometro più, chilometro meno. 
Da Palermo a Losanna. 

Millesettecentonovanta chilometri percorsi il più delle volte in treno, con le infinite attese per imbarcarsi a Messina, le cuccette in cui si dorme con un solo occhio, il cambio alla stazione centrale di Milano rincorrendo gli annunci sul grande tabellone, la serenità di risentirsi a casa non appena varcata la frontiera.

Quasi ogni estate il treno riportava Francesca - la mia migliore amica - nella città della mamma e dei nonni, in un angolo di mondo lontanissimo da Palermo. Un angolo dove si parlava francese, il furgoncino delle poste era giallo e per comprare un francobollo si doveva usare un’altra moneta.