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venerdì 13 novembre 2015

Corn bread (e grazie…)

Mancano meno di due settimane al Thanksgiving e, anche quest’anno, ho deciso di fare qualcosa (devo ancora esattamente decidere cosa/come).
Stamattina, mentre iniziavo a pensare a menù, decori e inviti mi sono chiesta: quante volte al giorno dico grazie? Ma non quei grazie pronunciati automaticamente, bisbigliati pensando ad altro. Parlo dei grazie veri, carichi di riconoscenza e consapevolezza, dell’importanza che diamo alla persona che ci sta di fronte.

- Hai ringraziato?
- Si dice sempre grazie.

Quante volte ripeto queste frasi a minichef…
Vorrei dargli davvero il buon esempio e, senza attendere un giorno specifico, dire i miei grazie quotidianamente, a partire da adesso.

domenica 11 ottobre 2015

Appuntamento a Host 2015

Pane, pizza, pasta. Se come me siete degli estimatori dei carboidrati, se tempi di lievitazione, forza della farina, idratazione sono argomenti che vi affascinano e spingono a cercare sempre nuove informazioni, prendete l’agenda e segnate queste date.

Dal 23 al 27 Ottobre, infatti, si svolgerà a Milano Host, la manifestazione internazionale dedicata al mondo della ristorazione e dell’ospitalità che è giunta quest’anno alla trentanovesima edizione. Saranno tanti i temi esplorati da aziende e operatori del settore nel corso dei numerosi convegni, seminari e degustazioni che animeranno le giornate di fiera. 6 i settori protagonisti nei 14 padiglioni: Ristorazione Professionale, Gelato/Pasticceria, Caffè/Tea, Bar/Macchine caffè/Vending, Arredo e Tavola e, appunto, Pane/Pizza/Pasta.

Ho studiato attentamente il programma per organizzare al meglio la giornata che passerò a Host e ho già segnato alcuni appuntamenti interessanti che credo tracceranno il futuro di un settore in continua evoluzione, caratterizzato da una costante ricerca della qualità e di nuove tecniche di lavorazione, cottura e conservazione; settore attorno al quale ruota anche in Italia un’importante fetta della ristorazione moderna (perché parlare di “semplice” pizza è oramai riduttivo).

venerdì 17 maggio 2013

Il panino del viaggiatore


Ritrovarmi seduta dentro il vagone di un treno sta diventando ultimamente una piacevole ricorrenza. Lo è stato lo scorso fine settimana, quando un intercity (per la verità un po’ troppo polveroso) ci ha portato fino al mare. Lo è ancora di più quando viaggio su moderni treni alla volta di destinazioni nuove, iniziando a immaginare la mia meta sin dal primo istante di movimento, quando il treno procede ancora lento e incerto lungo il binario protetto dal grande padiglione della stazione centrale di Milano.

Complici le montagne e la linea 3G che va e viene riesco a staccare da tutto, a immergermi nel libro che troppe volte la sera abbandono sul comodino dopo averlo sfogliato svogliatamente, a guardare fuori alla ricerca dei campanili che piacciono tanto a minichef, persino a mettermi lo smalto (se non ci sono troppi passeggeri cui potrei dare fastidio!).

Se guardo indietro, in effetti, riesco a ritrovare tanti momenti della mia vita in cui i viaggi in treno sono stati importanti. Due anni fa un TGV carico di bagagli mi ha riportato da Parigi in Italia con un pancione gigante e tante domande sul futuro della nostra famiglia e della nostra vita. In treno raggiungevo i nonni in Sicilia per le vacanze estive e quei viaggi, a sette-otto anni, mi sembravano interminabili ed estenuanti. Probabilmente lo erano più per mia mamma che ci accompagnava e che doveva intrattenere me e i miei fratelli per almeno otto ore, inclusa una traghettata sullo Stretto.

lunedì 18 marzo 2013

Make it simple: crokis di segale


La prima ricetta che ho pubblicato su questo blog, quasi tre anni fa, è stato un piatto giapponese: salmone Teriyaki con insalata tiepida di Soba. Una preparazione piuttosto lunga e, soprattutto, un elenco d’ingredienti esotici alquanto ricco. Viaggiare mi piace, poterlo fare attraverso il cibo è uno dei regali che più spesso mi concedo. Niente di strano dunque se anche in questo blog ho provato e condiviso ricette straniere. 

Lo notavo qualche giorno fa in un tentativo di sistemazione del mio archivio e osservavo come nel tempo sia cambiato senza che me ne accorgessi il tipo di piatti che preferisco mangiare e che quindi annoto qui. 
È come se tutto si fosse semplificato, assecondando i miei gusti, il tempo, gli ingredienti prediletti. 
La mia vita, insomma, trova un riflesso inconsapevole nella mia cucina. Dovevo aspettarmelo.

Forse è un percorso naturale da compiere, un cammino che ci porta inizialmente a voler affrontare grandi scalate e destinazioni ignote, per poi accorgerci che è solo partendo dai sentieri che ci sono vicini che possiamo gettare le basi per esplorazioni migliori. Ciò non vuol dire che si abbandona la strada della sperimentazione e dell’ignoto, ma solo che cambiano i punti di vista e i campi di prova.

Un esempio? Da mesi impasto focacce alla ricerca del giusto mix di farina, acqua, lievito e sale che riesca senza intoppi e incontri i gusti della famiglia. Quando arriverò al risultato perfetto sarò felice e ciò avverrà grazie a pochi ingredienti ed una tecnica molto antica che però mi sta facendo tribolare non poco!

lunedì 28 gennaio 2013

Di tutto un po’


Incredibile come le giornate passino lentamente e velocemente allo stesso tempo quando si è reclusi. Una settimana, anzi di più: dieci interminabili giorni passati quasi esclusivamente tra le mura domestiche perché quando arriva la scarlattina non c’è scampo e bisogna stare in casa. Dopo la febbre a quaranta, i tentativi inefficaci di abbassarla e lo spavento nel vedere il termometro rimanere stabile su temperature assurde per un bimbo così piccolo, ci sono i momenti della noia, le ore stiracchiate in cui riuscire a contenere un dueenne sembra impresa titanica e si arriva ad agognare la mezz’ora d’aria per comprare giornali e latte. Succede poi che quando sembra tutto ormai passato si ammali anche l’altro uomo di casa e allora tutto crolla. 
Ho pensato seriamente alla fuga ma l’istinto materno mi ha tenuto saldamente ai posti di combattimento e oggi, penultimo giorno di antibiotico, posso riguardare alla scorsa settimana con soddisfazione dato che: 1. ne siamo usciti indenni 2. ho imparato nuove cose in momenti inaspettati 3. ho lasciato un chiletto superfluo tra una cena saltata e una minestrina in più del solito.

venerdì 20 luglio 2012

La tartina suprema


Chissà cosa ne penserebbe “lui” se sapesse di essere finito su una semplice fetta di pane. Certo, a fargli compagnia c’è del formaggio, una verdurina tonda e pizzicorina, un filo d’olio quello buono, una macinata di pepe (ma non troppo che altrimenti potrebbe irritarsi). “Lui” è abituato a ben altri rituali, in certi casi riceve addirittura dei titoli onorifici…

martedì 26 giugno 2012

Lievito madre...chi era costui?


Ciao Claudia! Ti confermo l’aperitivo domani sera 
così ne approfitto e ti porto anche il lievito madre!

Se pensate che una semplice frase (peraltro trasudante entusiasmo) non possa mettere in crisi una foodblogger, vi sbagliate di grosso. All’annuncio che sarei diventata la proprietaria di un barattolo contenente il famoso lievito madre ho visto crollare tutte le mie certezze e svanire nel nulla conoscenze sulla lievitazione faticosamente apprese (ricordate la carrot cake?). D’improvviso il frigorifero di casa mi è sembrato il luogo più insicuro del mondo…sarei stata in grado di farcela o mi sarei ritrovata in balìa di un blob informe che con i suoi miasmi avrebbe invaso la casa?