Io sono quella che proclama fiera la propria integrità culinaria davanti al banco frigo del supermercato (niente cibi che saltellano allegramente in cucina!), che sostiene la necessità di sedersi davanti ad una bella tavola apparecchiata per gustare al meglio il pasto e per beneficiare delle virtù di ciò che si mette nel piatto, che asseconda (quasi) sempre il marito negli acquisti al mercato/drogheria/qualsiasi luogo che venda alimenti e nelle sperimentazioni ai fornelli e poi si ritrova nella dispensa chili di spezie impossibili da smaltire. La lentezza è una virtù che, applicata alla cucina, mi trova totalmente d'accordo perché porta a risultati sublimi.
Ma quando bisogna scegliere tra mangiare e... dormire, tutti questi proclami sapete che fine fanno?!?!? Ho già fatto fuori le scorte accumulate nel congelatore e oggi mi ritrovo di fronte a una nuova sfida: cucinare, mangiare, riordinare in 20/30 minuti netti. Obiettivo: pisolino pomeridiano di almeno 30 minuti consecutivi :)