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venerdì 15 settembre 2017

Di chat, mamme e polpettine (di alici al sugo)

Se anche a voi è capitato di essere stati aggiunti a un gruppo whatsapp – e se nel 2017 non sapete di cosa sto parlando, chapeau - vi sarete senz’altro trovati coinvolti in conversazioni di tutti i tipi. Si spazia da quelle funzionali, nate con uno scopo ben preciso (e nomi programmatici tipo “organizzazione cena di Natale” o “regalo di compleanno pincopallo”), alle infinite sequenze di messaggi di puro pettegolezzo, alle discussioni monotematiche per appassionati che vogliono condividere una passione (non ci crederete ma da anni ormai la mia chat preferita, condivisa con un paio di buone amiche, è “beauty guru”…), a conversazioni familiari con genitori, fratelli, mogli e mariti dove le foto dei nipotini si alternano senza colpo ferire ad agguerrite dispute sul fantacalcio. 

Le migliori però, non c’è nemmeno bisogno di dirlo, sono le chat delle mamme. Nascono ormai in automatico al primo accenno di vita sociale della prole, che include il corso preparto e da lì si estende alla classe del nido, dell’asilo, delle elementari, della piscina, di musica, e via discorrendo. È lì, tra una profusione di emoticon e un uso allegro della punteggiatura, che viene fuori il vero carattere di ogni mamma, con i suoi timori, le sue solide certezze e un bagaglio di conoscenze creato ben prima di spunte blu e affini, almeno si spera. 
Le chat delle mamme non sono il male (benché se non tenute sotto controllo possono facilmente trasformarsi in una versione 2.0 di un girone infernale), perché possono davvero essere una rete di supporto e solidarietà femminile. Vi faccio un esempio: l’anno scorso per la recita di fine anno di minichef è toccato ai genitori preparare i costumi. Ora, le mie doti sartoriali non esistono ma, grazie alla chat della classe, ho scoperto che una mamma si dilettava con macchina da cucire e cartamodelli e il suo aiuto, passo dopo passo anzi foto dopo foto, è stato la svolta e mi ha consentito di mandare il figlio allo show con un decorosissimo costume da tacchino!

sabato 15 luglio 2017

Frollini all'olio per la prima colazione di vacanza

Sabato mattina, la prima mattina di vacanza.

In realtà sto scrivendo questo post di venerdì pomeriggio, siamo arrivati a Roma da poco, tra qualche ora lasceremo la capitale per raggiungere finalmente il tanto agognato mare e per una settimana io e i bambini dimenticheremo l’asfalto cittadino e l’aria condizionata. Per una settimana ci saranno solo i tuffi, il sole, il primo incontro della piccola con l’acqua salata, le passeggiate lente sulla sabbia bagnata, i costumi come divisa d’ordinanza.

Ci mancherà il nostro chef, rimasto a Milano per lavorare, ma credo che al nostro ritorno avremo così tanto da raccontargli della vacanza con gli zii che gli sembrerà di essere stato con noi, i fiumi di parole di minichef saranno senz’altro in grado di condurlo in un viaggio virtuale al nostro fianco (Sì, siamo entrati in piena fase logorroica, in cui ogni conversazione con minichef si trasforma in un avvincente monologo. Se esista qualcosa in grado di fermare quest’ininterrotto flusso comunicativo non so ancora…).

Sabato mattina ci sveglieremo sentendo l’aria di mare – oh, se mi è mancata – con la frenesia del primo giorno di vacanza, la voglia di correre subito in spiaggia e di tuffarsi in acqua.
Ma prima c’è la colazione, come sempre noi. Perché non c’è nulla che possa impedirci di ritrovarci appena svegli, ancora assonnati e in pigiama, attorno al tavolo della cucina. Passano gli anni ma le abitudini consolidate no.

giovedì 1 giugno 2017

Green power bowl con salmone marinato all’olio di semi di zucca

In principio l’insalata era un semplice contorno, cui era destinato il compito di accompagnare – senza nemmeno pensare di sovrastare – la portata principale. Lontana dalla “nobiltà” delle patate che nelle loro molteplici varianti si erano ritagliate uno spazio ben definito in menù di ogni sorta (da quelle arrosto al fianco di importanti arrosti, alle più informali french fries, da mangiare con le mani, senza farsi mancare alla fine il piacere di leccare le dita appicicaticce di sale), l’insalata stava lì timida, concedendosi un momento di protagonismo solo in occasione di commensali particolarmente salutisti o in balìa di mortificanti diete. 

Poi venne il tempo delle insalatone che, con buona pace dei linguisti e di tutti coloro che come me sentivano un brivido lungo la schiena al solo sentirle nominare, invasero i menù di ristoranti, bar, tavole calde. Principi compositivi delle insalatone zero, il criterio era: più ce n’è, meglio è! Uova, tonno, mozzarelline, tocchetti di wurstel spuntavano festosi tra foglie di lattuga e fettine di pomodoro letteralmente provate dal peso degli ingredienti che le accompagnavano… con buona pace di nutrizionisti & co.

Il 2017 l’insalata si è evoluta, ve ne siete accorti? Provate a fare un giro su Instagram o Pinterest e cercate power bowl, decine di migliaia di immagini colorate invaderanno il vostro schermo. Colorate, ricche, fresche. Sono questi i 3 aggettivi che mi vengono subito in mente se dovessi descriverle, ai quali si potrebbe anche aggiungere senza timori sane. Perché se l’insalata originaria era un po’ scarna e tristanzuola, l’insalatona opulenta e irrazionale, la power bowl è ragionata ed equilibrata.

mercoledì 17 maggio 2017

Go green: vellutata di asparagi con cialde di pecorino e crumble di ‘nduja

È ricominciato il mio periodo verde! Sfogliando virtualmente le pagine di questo blog ho notato che puntualmente tra aprile e maggio le mie ricette sono all’insegna di questo colore così pieno di energia, vitalità e capace di darmi la carica giusta per affrontare i mesi più caldi dell’anno che per me sono fisicamente molto impegnativi.

Tra il caldo che sfianca e le vacanze scolastiche che impongono di moltiplicare gli incastri tra lavoro e organizzazione familiare (quest’anno poi con due pargoli le mie capacità di coordinamento saranno messe dura prova…), anche le ricette che arrivano in tavola si trasformano. Il forno, mio fedelissimo alleato, si prende una pausa e lascia il campo a preparazioni veloci e cotture delicate. Prediligo le verdure che in questa stagione esprimono al massimo tutto il loro sapore e, se possibile, cerco di utilizzarle al naturale senza alterarne troppo consistenza e gusto. Insalate e vellutate sono all’ordine del giorno, create semplicemente aprendo il frigorifero e combinando gli ingredienti a mia disposizione o decidendo di concentrarmi su un solo vegetale che dal banco del fruttivendolo ha catturato la mia attenzione e “imposto” l’acquisto. Credo che la predominanza di frutta e verdura nella nostra alimentazione primaverile risponda all’esigenza del fisico di alleggerirsi e depurarsi, invogliato dalle giornate che, finalmente soleggiate, si allungano. Io semplicemente assecondo questi bisogni e li seguo al momento di fare la spesa.

venerdì 31 luglio 2015

C'era una volta un biancomangiare… senza pensieri!

Giornata di partenze e arrivi, quella di oggi.
Trentuno del mese ed è pure venerdì, i presupposti per renderla l’inizio o la fine di qualcosa ci sono tutti.

Avvio di un viaggio, di una vacanza da tanto attesa, di settimane stacco da tutto e tutti per poi trovarsi a controllare compulsivamente il cellulare sulla spiaggia. Vi auguro, invece, di dimenticare il cellulare almeno per qualche ora, di aprire un libro nuovo, di restare sdraiati sul lettino sotto l’ombrellone senza fare nulla, passando i minuti semplicemente a guardarvi intorno, a origliare le conversazioni e le vite altrui.

Ultimo giorno del mese e fine delle vacanze per altri (inclusi chef, minichef e femme…). Valigie da disfare e quotidianità da recuperare con fatica perché, nonostante le migliori intenzioni, vallo a recuperare il buzzo buono quando attorno è tutto un fioccare di saluti e saracinesche che si abbassano.

A tutti, vacanzieri dal cuor leggero e cittadini un po’ corrucciati (inutile nasconderlo) in cerca di consolazione dedico la ricetta di oggi, una ricetta senza pensieri che spero vi porti leggerezza e dolcezza in quest’ultimo venerdì di luglio.

lunedì 22 giugno 2015

Di che gusto sei? #MapYourTaste


Ho sempre saputo di non essere una tipa dolce, al ristorante sono quella che rinuncia facilmente al dessert pur di non saltare l’antipasto e alla domanda “se fossi un cibo, quale saresti?” (inesorabilmente presente in tutte le interviste alle quali mi è capitato di rispondere) l’indecisione dura poco e solitamente mi trovo a scegliere tra una pizza e un piatto di pasta, tutta una questione di carboidrati insomma. Sono una donna salata e ho sempre attribuito questa predilezione alle origini siciliane che, nonostante la ricca tradizione dolciaria isolana, in me hanno lasciato indelebile l’amore per la rosticceria. Datemi un calzone, una pizzetta, un’arancina e mi renderete felice.

In realtà non mi sono mai chiesta più di tanto cosa potesse significare e non ho mai esplorato le precise sfumature verso cui le mie papille gustative mi conducono. Fino a quando, qualche settimana fa, sono stata invitata da Friends of Glass a Expo 2015 per una serata internazionale tutta dedicata al gusto, durante la quale si è parlato molto dell’importanza del sapore di cibi e bevande, della corretta conservazione dei cibi e di come questa influisca sulla salute. 
Proprio in quell’occasione ho risposto al test “Di che gusto sei?”, poche domande su cibi e bevande per scoprire che io, convinta di essere un “Salato”, ho in realtà un profilo “Aspro”.

venerdì 14 novembre 2014

Gattò di patate e zucca #SamsungSmartChef


Premessa meteorologica: le foto di questo post non risalgono ad agosto ma alla scorsa domenica, così inaspettatamente soleggiata da riempire la cucina e far venire voglia di passare lì tutta la giornata. Perché in questo nuovo spazio candido quando c’è il sole tutto risplende di energia e la trasmette immediatamente al cervello e alle mani.

Poi ahinoi è iniziata una settimana grigia e piovosa, costellata di fazzoletti appallottolati e mandarini sbucciati per contrastare l’influenza che, implacabile, ci ha colpito tutti. Settimana dalla quale, però, ho imparato la seguente cosa: è inverno e c’è il sole? Fotografa subito, potresti rivedere la luce dopo lunghi giorni monotonali.
Ma torniamo a noi, la luminosa domenica di cui sopra l’ho in parte passata in cucina a sperimentare per una nuova collaborazione con Samsung, che mi ha coinvolta nel progetto #SamsungSmartChef.
Come funziona? Andiamo con ordine.