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giovedì 8 ottobre 2015

Galette integrale alle mele e pesche per un Ottobre di nuove abitudini

Ottobre è il mese che preferisco, è il mio mese.

La prima ragione di questo idillio è anagrafica: ci sono nata e il compleanno riesce, di solito, a rendere i 31 giorni ottobrini più belli.
Ma di Ottobre, più di ogni altra cosa, mi strega l’atmosfera. Se Settembre è strascico d’estate e spirito di ripresa (che fa spesso rima con fatica) e Novembre è freddoloso e un po’ di corsa perché “presto che è già Natale”, Ottobre ha invece li ritmo giusto per me.

Le giornate, è vero, sono già più corte, ma certe mattine hanno il cielo terso di un azzurro così intenso che bisogna solo avvolgersi in un maglione (quello che indipendentemente dalle stagioni è sempre a portata di mano in un angolo del nostro armadio) e uscire a camminare.
Ci sono le foglie arancioni che scricchiolano sotto le scarpe con la para, i primi collant colorati da indossare, le tisane che scaldano le mattine al computer o le serate sul divano. E non ho nemmeno iniziato a tessere le lodi della zucca…

martedì 8 aprile 2014

Gli orari, la spesa e un idillio perfetto.


Forse vi starete chiedendo che fine abbia fatto lo chef. In effetti è da un po' che non parlo di lui, magari lamentandomi pubblicamente degli orari bizzarri che la nostra famiglia fa a causa del suo lavoro.

La ragione è presto detta: da un paio di settimane (ormai quasi tre, il tempo vola…) il mio augusto consorte è a casa, più precisamente in convalescenza. Tutto merito di una sindrome del tunnel carpale con annesso dito a scatto per il quale ha dovuto subire un’operazione. Intervento riuscito ma ripresa lavorativa necessariamente lenta: ve lo immaginate a spignattare con tanto di bende?

Da tre settimane quindi viviamo un'apparente normalità familiare: tutti insieme a colazione e cena e a volte riusciamo addirittura a ritagliarci un pranzo a due.
Bello anzi bellissimo, soprattutto quando la routine prevede ritmi dietro ai quali a volte faccio fatica a stare, ma la verità è che tutta questa regolarità mi uccide!!!

martedì 18 febbraio 2014

Ce la facciamo una carbonara?


Coraggio in cucina è anche presentare un piatto della tradizione”.

Così uno scapigliato Luciano Monosilio ha concluso lunedì scorso il suo intervento al Food Experience, dopo averci mostrato senza troppi orpelli e giri di parole come cucina la carbonara.

Mi ero preparata a un intervento moderno, a vedere usare tecniche strane, sifoni e sottovuotatrici per esempio. Avevo già nel cassetto un paio di domande su tradizione e innovazione (alcune anche un po’ cattivelle che mi avevate suggerito voi) e invece mi sono trovata spiazzata dall’apparente semplicità di uno chef che arriva, cucina e se ne va.

In realtà la carbonara è meno semplice di quanto si pensi, ma per Monosilio non ci sono segreti o magie, solo accortezze da seguire per preparare un buon piatto della tradizione che, per la sua stessa natura, avrà sempre mille interpretazioni, mille diverse voci pronte a levarsi al grido di “non si fa così”.

Io però qualche appunto mentre lo chef cucinava l’ho preso e stasera lo condivido con voi: prendetela non come LA carbonara ma come una carbonara da provare perché ne vale la pena, credetemi.

venerdì 7 febbraio 2014

Question time: la carbonara!

credits photo Identità Golose
Lo vedete questo piatto?
Certo, è una carbonara” mi direte voi.
E qui vi sbagliate.

È la carbonara di Luciano Monosilio chef del ristorante Pipero al Rex di Roma che dicono sia la più chiacchierata della capitale.

Dicono ancora (quelli di Identità Golose): “Se la monumentale versione della tradizione è già diventata il benchmark capitolino in materia, il giovane chef lavora in contemporanea a quella del futuro, un esperimento (raffinato e quasi futuristico nella presentazione) con l’Uovo marinato al miso, topinambur e caviale. Dovessimo comporre la nazionale che verrà della cucina italiana, Luciano Monosilio sarebbe tra i convocati certi”.

martedì 23 luglio 2013

La mia ALMA Summer School



Entrare nelle aule di ALMA è stato come essere catapultati in un mondo parallelo. Il tempo si è dilatato e accorciato contemporaneamente. A tratti, ho avuto l’impressione di essere stata risucchiata in un luogo in cui le ore scorrevano più lente e mi sembrava di essere lì da sempre. In altri momenti, invece, era come se le lezioni si susseguissero l’una dopo l’altra e la fine del corso incombesse quasi minacciosa.

Sono state giornate dense, è fuori discussione. Cariche di nozioni e spunti di riflessione. Ore in cui non c’era più tempo per blog o social network ma solo per il silenzio, con le orecchie pronte a cogliere ogni sillaba, gli occhi attenti ai singoli gesti degli chef.

giovedì 7 febbraio 2013

Appuntamenti milanesi


Si annuncia un intenso fine settimana tutto all’insegna del cibo e di ciò che gli ruota intorno. È, infatti, la settimana di Identità Golose e del Milano Food&Wine Festival due appuntamenti che da sabato animeranno la città di Milano.

Mentre vi scrivo, ho a fianco alla tastiera programmi e orari, con l’obiettivo di costruire la mia personalissima tabella di marcia e concentrare in poco tempo tutto ciò che intendo seguire.

Ad aprire le danze sabato sarà il Milano Food&Wine Festival, evento aperto agli appassionati (non solo addetti ai lavori!) e pensato insieme agli organizzatori del Merano WineFestival per presentare al grande pubblico il meglio della cucina d’autore e della produzione vinicola nazionale. In scena 300 etichette e 20 chef che si alterneranno sul palco per presentare le loro creazioni.

Sabato alle ore 16.00 avrò il piacere di presentare lo chef Luigi Taglienti del ristorante Trussardi alla Scala di Milano che preparerà “Pane, cipolle e frattaglie”, un piatto molto particolare che attinge ad antiche tradizioni e le combina con tecniche e gusti contemporanei. Io vi aspetto lì!

Per tutti i dettagli vi consiglio di visitare il sito del festival.

venerdì 30 novembre 2012

Tutta colpa del cioccolato!

Nella vita può succedere di essere fortunati e ricevere in dono un consiglio da qualcuno più esperto di noi in un ambito che ci affascina, ma nel quale non siamo molto ferrati. Se si tratta di cucina, ciò vuol dire ascoltare rapiti i suggerimenti di un professionista cercando di non perdere un dettaglio e prendendo appunti che saranno custoditi preziosamente. Buon senso vuole, poi, che tali appunti diventino LA guida per riprodurre le prelibatezze che ci sono state sapientemente raccontate e spiegate.

Qualche giorno fa ho preparato una torta che prevedeva l’uso di crema al cioccolato e ho chiesto aiuto a un pasticciere vero, uno che sulla carta d’identità ha proprio scritto pasticciere e lo fa tutti i giorni, non si scampa. Lui, che è conosciuto e stimato anche dallo chef, ha snocciolato la sua ricetta perfetta della crema al cioccolato ed io – da brava aspirante pasticciera – ho annotato, sottolineato, controllato e ricontrollato che le mie note corrispondessero ai suoi suggerimenti.

giovedì 4 ottobre 2012

Un viaggio lungo due minuti

I percorsi che portano alla serenità sono molteplici e spesso strani, sicuramente soggettivi. 
Qualche tempo fa il mio chef mi mette uno schermo davanti e mi fa “guarda qui”.

Due minuti - solo due minuti - pieni di fascino, bellezza, poesia, fatica, ricerca, famiglia. E Mozart.

Oggi va così, ho bisogno di equilibrio e di pensare al bello. 


Non sono mai stata dai Bras a Laguiole, nella regione francese dell’Aubrac, ma da tempo mi autoinvito al loro desco. Sbircio il sito, immagino il silenzio d’immensi spazi sospesi tra natura e design minimale, studio le forme e i colori.

lunedì 9 luglio 2012

Una serata eroica


La sfida stavolta non è stata semplice.

Non parlo dell’instachallenge #amorsi organizzato da Zelda was a writer, dei dieci giorni di foto scattare in posizioni assurde o degli appelli in perfetto stile miss lanciati su vari social network per far votare le foto. Questa era la parte ludica che mi ha permesso di conoscere nuove persone, scoprire sguardi pieni di poesia e bellezza, divertirmi obbligando famiglia e amici a mettersi in posa.

Fatto tutto ciò il meritato premio è stato poter andare a “Le Grand Fooding Milano - Pelle all’arrabbiata”: cibo, chef internazionali, amiche che non vedo da un po’ e nuove amicizie. Tutte le premesse giuste se non fosse per un piccolo dettaglio; qui non si scherza, si parla di street food e chef tatuati, ragazzi à la page e uomini arrabbiati, roba da duri mica per stomaci da signorine.

martedì 22 maggio 2012

Il primo Taste non si scorda mai


Le luci si sono appena spente sulla terza edizione di Taste of Milano ma mi sembra ancora di sentire il chiacchiericcio che arriva dall’Ippodromo e un profumino niente male che invoglia a nuovi assaggi. Un po’ luna park gastronomico (manca soltanto il cerimoniere ad accoglierci…cavalli e carrozze c’erano sul serio), un po’ occasione di rendez-vous tra foodies incalliti, Taste è stato per me una quattro giorni di prime volte.