“Coraggio in cucina è anche presentare un piatto della tradizione”.
Così uno scapigliato Luciano Monosilio ha concluso lunedì scorso il suo intervento al Food Experience, dopo averci mostrato senza troppi orpelli e giri di parole come cucina la carbonara.
Mi ero preparata a un intervento moderno, a vedere usare tecniche strane, sifoni e sottovuotatrici per esempio. Avevo già nel cassetto un paio di domande su tradizione e innovazione (alcune anche un po’ cattivelle che mi avevate suggerito voi) e invece mi sono trovata spiazzata dall’apparente semplicità di uno chef che arriva, cucina e se ne va.
In realtà la carbonara è meno semplice di quanto si pensi, ma per Monosilio non ci sono segreti o magie, solo accortezze da seguire per preparare un buon piatto della tradizione che, per la sua stessa natura, avrà sempre mille interpretazioni, mille diverse voci pronte a levarsi al grido di “non si fa così”.
Io però qualche appunto mentre lo chef cucinava l’ho preso e stasera lo condivido con voi: prendetela non come LA carbonara ma come una carbonara da provare perché ne vale la pena, credetemi.