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sabato 15 luglio 2017

Frollini all'olio per la prima colazione di vacanza

Sabato mattina, la prima mattina di vacanza.

In realtà sto scrivendo questo post di venerdì pomeriggio, siamo arrivati a Roma da poco, tra qualche ora lasceremo la capitale per raggiungere finalmente il tanto agognato mare e per una settimana io e i bambini dimenticheremo l’asfalto cittadino e l’aria condizionata. Per una settimana ci saranno solo i tuffi, il sole, il primo incontro della piccola con l’acqua salata, le passeggiate lente sulla sabbia bagnata, i costumi come divisa d’ordinanza.

Ci mancherà il nostro chef, rimasto a Milano per lavorare, ma credo che al nostro ritorno avremo così tanto da raccontargli della vacanza con gli zii che gli sembrerà di essere stato con noi, i fiumi di parole di minichef saranno senz’altro in grado di condurlo in un viaggio virtuale al nostro fianco (Sì, siamo entrati in piena fase logorroica, in cui ogni conversazione con minichef si trasforma in un avvincente monologo. Se esista qualcosa in grado di fermare quest’ininterrotto flusso comunicativo non so ancora…).

Sabato mattina ci sveglieremo sentendo l’aria di mare – oh, se mi è mancata – con la frenesia del primo giorno di vacanza, la voglia di correre subito in spiaggia e di tuffarsi in acqua.
Ma prima c’è la colazione, come sempre noi. Perché non c’è nulla che possa impedirci di ritrovarci appena svegli, ancora assonnati e in pigiama, attorno al tavolo della cucina. Passano gli anni ma le abitudini consolidate no.

giovedì 28 maggio 2015

I biscotti del semaforo, souvenir da Berlino

48 ore a Berlino: io, lo chef e minichef in viaggio per festeggiare, con altri parenti, un importante compleanno di famiglia. Forse non le premesse ideali per un’esplorazione approfondita della città, o per un viaggio come quelli che facevamo prima di diventare genitori, fatti di lunghe visite ai musei e passeggiate senza una meta precisa con il solo scopo di esplorare una città camminandole attraverso.

Viaggiare in tre è straordinario, obbliga a mettere da parte le guide e affrontare le giornate con un altro spirito, più vincolati da un lato (perché è innegabile che la soglia di stanchezza di un bimbo di 4 anni non è quella di un adulto) ma allo stesso tempo liberi di cercare nella città nuove prospettive, di rispondere a domande che da soli non ci saremmo posti, di trasformare fatti storici e politici in un racconto decodificabile da qualcuno che al momento quei fatti non li ha ancora studiati.

venerdì 12 dicembre 2014

Ricette per Natale: biscottini mandorle e limone


Il primo gesto d’amore di cui ho memoria, quello che per primo ho riconosciuto come tale e impresso indelebilmente nel mio cervello, potrei riconoscerlo a occhi chiusi.
È un leggero tintinnare la mattina presto, non sono ancora le sette, e quel suono puntuale arriva ogni giorno e lentamente mi sveglia, catturando la mia attenzione. La base di una tazzina che sobbalza capricciosa sul piattino, mentre due mani premurose la accompagnano. Dalla cucina, lungo il corridoio sempre lunghissimo, poi dentro la camera.
Stagione dopo stagione, negli inverni umidi in cui il caldo della tazzina riscalda le mani così come nelle torride estati in cui le dita fanno a gara per allontanarsi dal bordo del piatto. I passi, puntuali uno dopo l’altro, e quella traballante e ripetitiva vibrazione.

martedì 14 gennaio 2014

Di Spicy Chocolate Cookies e liste non previste


Mi ero ripromessa di non farne, di programmi per il 2014.

Niente buoni propositi pronti a infrangersi al primo accenno di quotidianità. Basta alle infinite liste di cose da fare per le quali ho una disposizione innata.
Solo una legittima propensione alla positività, la voglia di rendere il nuovo anno bello senza dover necessariamente scalare montagne o decidere di cambiare vita da un giorno all’altro. Chiamiamola semplicemente aspirazione alla serenità.

C’è che però anche la semplicità ha bisogno d’impegno, anzi forse ne richiede di più. Implica concentrazione e pervicacia, costante attenzione da una parte e leggerezza dall’altra.

martedì 18 dicembre 2012

Ricette per Natale: i Lebkuchen

Alcuni momenti della nostra vita sono così preziosi da volerli tenere tutti per noi. Scegliamo di non scattare foto, non ne scriviamo sul nostro diario, non aggiorniamo status o uploadiamo immagini di ciò che viviamo. È qualcosa di nostro e sappiamo che è speciale, ci basta.

A volte dimentichiamo persino di dire alle persone che sono con noi quanto sia bello ed entusiasmante quello che stiamo condividendo.

Il momento poi passa, scavalcato da tutto il resto. Da quotidianità, nuovi momenti, nuove esperienze. Eppure, da qualche parte tra la pancia e il cuore, deve esserci un angolino in cui s’incamerano le emozioni passate, i frammenti d’immagini indelebili, i profumi e i sorrisi. Restano lì in letargo fino a quando qualcosa non li riporta a galla e ce li ripresenta in tutta la loro pienezza.

lunedì 12 dicembre 2011

C'è posta (dolce) per te: the Great Food Blogger Cookie Swap


English version below

Immaginate 22.000 biscotti che se ne vanno a spasso per il mondo, attraversano i cinquanta stati degli USA e diverse nazioni europee, raggiungendo migliaia di bloggers. Fatelo e avrete un’idea di cosa è accaduto nelle scorse settimane grazie al “The Great Food Bloggers Cookie Swap”. Non è un concorso, non è un contest, come vi spiego cos’è? Swap in inglese vuol dire scambio e l’idea alla base è proprio quella della condivisione e dello scambio… di biscotti. Inizialmente l’iniziativa doveva coinvolgere solo le bloggers statunitensi ma grazie a un rapido passaparola su Twitter (sto sempre più apprezzando lo strumento) e all’intraprendenza di Rossella siamo riuscite a portarlo anche in Italia.

martedì 6 dicembre 2011

Imprevisti, appunti e una novità

Sono tornata dal weekend a Lucca piena di entusiasmo: l’energia delle persone incontrate mi aveva contagiata e dato tanta voglia di fare, cucinare, scrivere. Ho anche compilato un bell’elenco di cose da fare, ordinatamente scritte una dopo l’altra seguendo una pseudo-logica blogger (ultimamente dal mio subconscio è riemersa prepotente la parte account con nefaste conseguenze su agenda, fogli, post-it sparsi per casa…). Non avevo fatto i conti con la dura realtà e siccome questo blog è fatto delle mie avventure (e disavventure) eccomi qui a raccontarvi che con dicembre è arrivata anche la prima febbre di mio figlio. 

lunedì 21 febbraio 2011

Ricordi di viaggio

La prima volta è stata in Germania, in modo non programmato anzi totalmente inaspettato e forse per questo sconvolgente. Al termine di un'umida giornata di viaggio che ci aveva portato nel cuore della foresta nera io e lo chef ci siamo rifugiati in una tipica Gaststätte bavarese alla ricerca di qualcosa di caldo. Inutile dire che non è stato difficile trovare conforto in una delle tante zuppe tedesche che sono un miracolo di sapori e bontà. Ma non divaghiamo... prima ancora che le nostre ciotole fumanti facessero il loro ingresso in tavola l'ho visto. Era lì, in una semplice ciotola di porcellana bianca, attorniato da alcune fette di pane nero e un coltellino.

Il burro salato... sapore mai provato prima e che, forse per questo, mi ha stupito ancor più di quanto immaginassi per la sua semplicità.

Burroso, salato, buono. Punto.

mercoledì 13 ottobre 2010

Libri, regali... passioni

La libreria di casa sta esplodendo. Succede che - oltre ai tanti acquistati impulsivamente da noi - sempre più spesso ne arrivano di nuovi in regalo (apprezzatissimo) da amici e parenti. Il soggetto è in molti casi culinario e si va dai ricettari nudi e crudi, ai romanzi ispirati al tema, ai manuali di chimica/didattica di solito destinati al mio consorte. Su alcune amene letture vi darò un resoconto appena possibile, adesso sono in fase lettura dei classici inglesi (Jane Austen in testa), posso però raccontarvi cosa è successo domenica a colazione proprio grazie ad un gradito dono.

Qual è quell'alimento che provoca assuefazione (per non dire dipendenza), capace di risvegliare il bimbo che è in noi e di condurci a fare cose impensate prima?

Ok, ognuno avrà il suo... nel mio caso si chiama NUTELLA :-)

Avevo riposto in un cassetto ben chiuso l'amore viscerale per la crema spalmabile più famosa al mondo ma, complice il regalo di un'amica, ho dovuto non solo riaprire il cassetto ma anche diversi barattoli di Nutella!!! Il libro in questione si chiama nella versione francese "Passion Nutella©", è edito da Milan - autrice Clara Vada Padovani. Dopo lo stupore provocato dallo scoprire che LA Nutella per i francesi è IL Nutella sono passata alla lettura (io non sono per nulla d'accordo: la morbidezza golosa e la pura goduria provocata da un semplice cucchiaino stracolmo di Nutella non possono che essere delle sensazioni al femminile!). Il libro raccoglie le ricette "famose" di grandi chef e pasticcieri italiani che si sono cimentati con l'interpretazione e la reinterpretazione di grandi classici dal sapore di gianduia. Io ho trovato molto interessante la parte dedicata al "Parfum de maison", ossia le classiche ricette di casa che l'autrice ha provato aggiungendo quel tocco di Nutella capace di rendere anche un semplice frollino una golosità.

Domenica scorsa mi sono quindi cimentata nella preparazione degli Scones inglesi, in un'inusuale variazione nutellosa, per una ricca colazione casalinga. La preparazione di per sé non è affatto complessa, io ho seguito abbastanza fedelmente la ricetta modificando solo la dose di latte perché l'impasto era un po' secco e non si legava perfettamente e i tempi di riposo: per comodità ho preparato la pasta la sera prima e lasciata riposare in frigo tutta la notte, in modo da averla pronta velocemente l'indomani mattina al risveglio! Il risultato non ci ha deluso, molto diverso però dall'idea dei classici scones che di solito sono più alti dopo la cottura. In compenso, la dolcezza della Nutella si sposa benissimo con l'acidità della marmellata di fragole e si può tranquillamente evitare il burro che solitamente accompagna gli scones (io l'ho portato in tavola per rispetto della tradizione ma è rimasto nel piattino).

Ovviamente la mia Passion Nutella non è mica sopita... anzi! Decine d’idee sono in attesa di essere testate, nel frattempo per ingannare l'attesa bastano un barattolo di Nutella, un cucchiaino, una fetta di baguette (sto deliberatamente censurando le reali quantità di pane ingurgitato ;-) e il gioco è fatto.

Scones alla Nutella

giovedì 19 agosto 2010

Ferragosto in città: forno acceso e scambi culturali

Se un amico non italiano vi chiedesse qual è la tecnica migliore per preparare la pasta o il segreto per portare in tavola un buon piatto di fumanti spaghetti al pomodoro voi sicuramente rispondereste in meno di un minuto con una minima spiegazione, aggiungendo: "Guarda che cucinare la pasta è la cosa più semplice del mondo". Non mi ero mai resa conto di quanto il suddetto carboidrato faccia parte del mio DNA fino a quando sono andata a vivere all'estero e ho conosciuto persone provenienti da tutto il mondo che, ovviamente, hanno una cultura alimentare varissima e moto diversa dalla mia. La cosa bella è che il binomio piatto tipico=semplicità assoluta sembra valere un po' per tutte le cucine. Basta infatti trovare quella ricetta che ci sembra esotica e complessa e porre la domanda "Come si prepara?" a qualcuno nativo del paese in questione per scoprire la veridicità di quest’affermazione.

Il ferragosto appena trascorso credo di poterlo annoverare tra i più bizzarri in assoluto della mia vita: una media di 14-15° C. pioggia a catinelle e tutti i programmi di picnic e gite fuori porta mestamente messi in un cantuccio fino al prossimo cambio climatico. In compenso mi è venuta una voglia matta di accendere il forno. Non scherzo, in questi giorni mi aggiro pensosa e silenziosa tra dispensa e frigorifero per vedere cosa può finire al calduccio del forno. Il risultato di solito è un misto di grandi classici (come il crumble di mele nella ricetta della BBC Food, provato anche con aggiunta di lamponi o altra frutta ed è sempre buonissimo) e nuove creazioni. Alla ricerca d'ispirazione tra gli scaffali del supermercato mi sono imbattuta in una confezione di chocolate cookies e mi sono detta... perché no???

A confermare l'ipotesi di cui sopra per cui più una ricetta sembra lontana da noi, più in realtà è semplice è stata la mia amica americana C. la donna responsabile (in positivo... bien sûr) della scoperta da parte della sottoscritta di innumerevoli prelibatezze d'oltreoceano. Chocolate chip cookies? Un gioco da ragazze e non solo in senso metaforico :-)

Musica a palla, farina e gocce di cioccolato giganti sono stati gli ingredienti di un pomeriggio in cui la mia cucina è diventata come per magia una bakery 100% USA.

E che soddisfazione quando il profumo inebriante del burro e del cioccolato ha cominciato a uscire dal forno per conquistare tutta la casa!

Il dazio che io e lo chef abbiamo pagato per questa iniziazione alle dolci delizie statunitensi è stato una lezione su "Pasta al pomodoro: istruzioni per l'uso" e "La moka: un amico in cucina"!

L'ho sempre detto che gli scambi culturali sono una gran cosa ;-)

Chocolate Chip Cookies