Sabato dal fruttivendolo faceva capolino tra le cassette un pacchetto di strani tuberi biancastri, forse sofferenti per colpa del cellophane che li avvolgeva e piuttosto demoralizzati (anche le verdure hanno un’anima) dall’etichetta che li classificava come radici amare. Punto. Radici e basta? È mai possibile?
Il pacchetto me lo sono portato a casa e poi ho iniziato a cercare nei libri e a chiedere un po’ in giro (grazie Lucia). Ricordavo di aver mangiato in Francia una radice praticamente identica ma con la buccia scura che si chiama scorzonera.
Bingo. A volte le risposte sono meno lontane di quanto pensiamo.