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venerdì 16 maggio 2014

Il riso al latte, per una dolce coccola


3.500. Riga più, riga meno.

Avete presente quei file di excel enormi, che sembrano non finire mai e in cui le caselle magicamente spariscono o ricompaiono giusto in tempo per farvi impazzire?

Bene, da numerosi mesi le mie giornate sono scandite dalle regole del “foglione”, come ho amichevolmente ribattezzato il mio inseparabile compagno virtuale di lavoro. Lui mi dice cosa fare, entro quando farlo e soprattutto mi chiede costanti cure, aggiustamenti, aggiornamenti. Lui, il foglione, è diventato il mio incubo, mi causa mal di pancia e male agli occhi. Inizio e concludo le mie giornate insieme a lui, ormai lo riconoscono sullo schermo anche lo chef e minichef, temo di iniziare a parlargli attendendo speranzosa una sua risposta…

Sarà che sono da sempre più donna di parole che di schemi, sarà che la primavera ispira penniche e riposo invece che levatacce e poco sonno, ma ammetto che negli ultimi giorni sono un po’ in preda allo sconforto.

giovedì 8 maggio 2014

Merende di oggi e di ieri


Chissà perché se penso alla merenda i miei ricordi sono tutti vicinissimi nel tempo, legati a momenti vissuti di recente, quasi sempre in compagnia dello chef e di minichef.
Mamma: ma tu ci facevi fare la merenda di pomeriggio quando eravamo piccoli?

Rivedo chiarissimo il pacchettino da portare a scuola per l’intervallo mattutino, spesso di carta stagnola con dentro un panino al prosciutto, pane burro e marmellata, pane burro e zucchero. Sono passati diversi decenni dalle elementari e finalmente posso dirtelo, cara mamma: io il pane burro e zucchero lo odiavo. Ora partiranno gli anatemi dei conservatori, quelli che “le merende migliori sono fatte in casa” e devo ammettere che oggi anch’io apprezzo la genuinità di una fetta di pane con una buona marmellata. Allora no, la mia invidia era tutta per i “fortunati” compagni che arrivavano a scuola con una pizzetta o, delizia delle delizie, con una ciambella fritta ricoperta di zucchero.

Però, pur scavando nella memoria e cercando un elemento, un profumo o un sapore cui aggrapparmi, non riesco a ricostruire i momenti della merenda pomeridiana. Forse io e i miei fratelli eravamo troppo impegnati per fermarci a mangiare.

venerdì 2 maggio 2014

Finta panzanella di riso


Tra un’infilata di ponti, settimane fin troppo corte e vacanze che arrivano e finiscono in un batter di ciglia, siamo arrivati al primo venerdì di maggio.

Ne parlavamo qualche giorno fa in famiglia: per noi – quelli siculi s’intende – questo è il periodo delle prime scampagnate, degli arrosti e mangia collettivi che iniziano accendendo la carbonella sempre troppo tardi (perché in vacanza mica vorrai puntare la sveglia alle 7!) e finiscono con l’intera compagnia che migra a casa di qualcuno per ripararsi dal freddo, dalla pioggia improvvisa o semplicemente per mettere su un pentolone d’acqua per una spaghettata serale. Sono i giorni dedicati agli amici, in cui da adolescenti si apprezzano i primi momenti di libertà e socialità. Gli esperimenti culinari collettivi che partono con intenzioni d’alta cucina (quante serate passate a progettare pranzi dai menù improbabili…) e naufragano felicemente in spaghettate aglio olio e peperoncino e maxi bruschette al pomodoro.

giovedì 24 aprile 2014

48 ore da single: viva i piatti unici!


Vi avevo già raccontato dell’improvvisa “luna di miele” che le vacanze di minichef ci hanno concesso. Ebbene, questa strana settimana che inizia di martedì ed è ormai quasi finita mi ha regalato inaspettatamente due giorni da single.

A Milano da sola per 48 ore, due giorni interi di normale attività con in più quell’ebbrezza data dalla libertà di gestire in totale autonomia il mio tempo. Scusate se è poco!
Cosa ho fatto? Niente di trascendentale, figuriamoci. Ma volete mettere il piacere di fare colazione in assoluto silenzio? Non so voi ma io quando mi alzo ho bisogno fisico di almeno mezz’ora di vuoto attorno. Quel vuoto che mi manca da… più o meno tre anni!

Altro benefit della singletudine: coltivare le proprie inconfessabili passioni, come leggere Hello! sotto le coperte gustando i racconti del Royal Tour in Australia (ma quanto è carino e pacioccoso il principe George?) o cenare con un pacchetto di patatine davanti al computer. Insano, lo so, ma ogni tanto ci vuole pure quello.

giovedì 17 aprile 2014

Risotto con zucchinette liguri, spinaci novelli e prescinsoa


Al nome di questa ricetta potrei correttamente aggiungere il sottotitolo “Le conseguenze della maternità”.

Succede, infatti, che la scuola di minichef abbia chiusure che definirei creative, o almeno differenti rispetto a quelle delle scuole italiane. Può capitare quindi che in pieno Aprile spuntino fuori dal nulla (anzi proprio out of the blue, come dicono gli inglesi) quindici lunghissimi giorni di vacanza. L’undici aprile tanti saluti a tutti, auguri di buona Pasqua e chi si è visto si è visto, appuntamento al 28 aprile. All’organizzazione familiare per fortuna avevamo già pensato mesi fa chiamando in aiuto “SOS nonni” ma poi, tra una cosa e l’altra, i giorni erano passati e avevo messo in un angolino della mia memoria l’imminente “delocalizzazione familiare”.

Da sabato scorso minichef è con i miei genitori al mare in Liguria, in quell’angolo di costa che così perfettamente ci ha accolto lo scorso anno. Fa bene a lui, che può staccare dalla città e respirare aria buona, fa bene ai nonni che spesso ne lamentano (a ragione) la distanza, fa bene a noi che per un po’ facciamo gli sposini e possiamo inaspettatamente gestire il nostro tempo in totale libertà.

Facile? Per nulla. L’ho salutato tre giorni fa e non vedo già l’ora che sia venerdì per salire sul treno che mi porterà da lui per la Pasqua. È che di colpo lo vedo grande e indipendente, capace di fare nuove amicizie in un parco che non è quello della sua città e di addormentarsi la sera senza che ci sia io o lo chef a raccontargli una storia. È un bimbo in gamba e noi siamo fortunati.