lunedì 28 gennaio 2013

Di tutto un po’


Incredibile come le giornate passino lentamente e velocemente allo stesso tempo quando si è reclusi. Una settimana, anzi di più: dieci interminabili giorni passati quasi esclusivamente tra le mura domestiche perché quando arriva la scarlattina non c’è scampo e bisogna stare in casa. Dopo la febbre a quaranta, i tentativi inefficaci di abbassarla e lo spavento nel vedere il termometro rimanere stabile su temperature assurde per un bimbo così piccolo, ci sono i momenti della noia, le ore stiracchiate in cui riuscire a contenere un dueenne sembra impresa titanica e si arriva ad agognare la mezz’ora d’aria per comprare giornali e latte. Succede poi che quando sembra tutto ormai passato si ammali anche l’altro uomo di casa e allora tutto crolla. 
Ho pensato seriamente alla fuga ma l’istinto materno mi ha tenuto saldamente ai posti di combattimento e oggi, penultimo giorno di antibiotico, posso riguardare alla scorsa settimana con soddisfazione dato che: 1. ne siamo usciti indenni 2. ho imparato nuove cose in momenti inaspettati 3. ho lasciato un chiletto superfluo tra una cena saltata e una minestrina in più del solito.

lunedì 21 gennaio 2013

Una ciambella per voi due

Appena sono diventata mamma in molti mi dicevano: “goditi il primo anno di vita di tuo figlio perché i piccoli di colpo crescono, senza che tu te ne renda conto”. Di consigli non richiesti, tra l’altro spesso inutili, me ne sono arrivati a bizzeffe ma questo mi è rimasto scolpito in mente e ho cercato di stare attenta, di non perdermi nessun momento. Avevano ragione. 

Minichef sta cambiando, è sempre più un bambino, sempre meno un bimbo, per nulla un bebè.

Compirà due anni tra un mese e lo scorrere dei giorni ha rapidamente portato nella sua vita, e di conseguenza nella nostra, tante novità. Ci sono parole nuove, talvolta incerte oppure pronunciate perentoriamente guardandoci negli occhi. Ci sono abitudini immutabili ed è incredibile realizzare come così presto nella vita di un individuo si delineino le preferenze: la merenda è più buona se seduti sul gradino, a letto i peluches devono arrivare uno per volta seguendo una precisa gerarchia, a casa – crollasse il mondo - niente scarpe o calzini.

martedì 15 gennaio 2013

Légumes oubliés: il cardo bianco

In queste settimane vorrei avere il tempo di andare con calma al mercato. Passeggiare lentamente tra le bancarelle, sbirciare tra le cassette allineate e le persone che si accalcano, con il desiderio inconfessato di trovare qualcosa d’insolito e nuovo, consapevole che dopo i miei giri d’ispezione tornerò sempre dagli stessi fornitori. Fruttivendolo, pescivendolo e formaggiaio occupano da anni la loro piazzola e nel tempo abbiamo imparato a conoscerci reciprocamente; io so cosa cercare e cosa posso chiedere, loro sanno cosa aspettarsi quando vedono che mi avvicino con la lista della spesa in bellavista.

Alla mia fascinazione per il mercato certi obiettano che l’inverno non è il periodo ideale per le compere a cielo aperto: troppo freddo per stare in fila, i piedi che lentamente si raffreddano e la punta delle dita che pizzica sotto i guanti, limitata scelta di prodotti freschi. Io, invece, apprezzo l’atmosfera invernale del mercato, totalmente differente da quella estiva piena di colori e voci tuonanti.

lunedì 7 gennaio 2013

Per iniziare: qualche certezza e i pancakes di Nigella


L’anno nuovo è come un’agenda immacolata. Pagine bianche da riempire di note, appuntamenti, numeri, nomi. Potenzialità da esplodere ed esplorare.

Inizio il duemilatredici con poche certezze che mi porto dietro dal 2012 e nuove scoperte sulle quali potrò meditare con frivolezza nel corso dei prossimi dodici mesi.

Minichef ha cominciato l’avventura al nido a settembre e il primo anno di asilo, come preconizzato da schiere di mamme passate attraverso queste forche caudine molto prima di me, è un susseguirsi di naso gocciolante, maglioni macchiati di frutta, calzini bucati, febbri diffuse e ricorrenti.

Prima certezza dell’anno nuovo: bisognerà attendere giugno per mettere a riposo i fazzoletti ed essere sempre pronti a gestire le emergenze.
Una saggia amica mi ha suggerito tempo fa di aggiungere sul cv “esperta di family crisis management” e non è detto che non lo faccia!