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mercoledì 17 giugno 2015

Merende di Giugno: crostoni con erbette e briciole di salsiccia

Giugno è un mese strano, lo penso da sempre ma specialmente da quando sono mamma. Le settimane che ci separano dalle vere vacanze e dalle atmosfere pienamente estive sono ancora numerose ma è come se nell’aria ci fosse già qualcosa che sa di partenze, pensieri leggeri e piedi nudi.

Sarà che con la fine delle scuole le strade si popolano di ragazze in sandali e gonne fiorite, saranno i costumi che ammiccano dalle vetrine o il grande caldo che in città mette tutti ko. Più probabilmente, e più realisticamente, questo anticipo d’estate è merito dei classici pensieri da genitore, alle prese con la fine dell’asilo e le tipiche conversazioni “Tu cosa fai? Li mandi dai nonni al mare? Ah, li hai iscritti al campo estivo”.
Giugno è il mese che tira i fuori i superpoteri delle mamme che in queste settimane raffinano l’antica arte dell’equilibrismo, nella fattispecie tra il lavoro dal ritmo immutato e quella gestione dei figli fatta di oratori, sacche intercambiabili per piscina/tennis/basket, numeri di telefono sui post-it, cappellini e crema solare sui sedili dell’auto.

giovedì 11 giugno 2015

Istantanee da Expo 2015

Sono stata a Expo, a dir la verità già diverse volte, ma ho aspettato un po’ prima di scriverne. Volevo lasciar decantare le sensazioni della prima visita e confermare (o smentire) le impressioni avute nel corso della mia prima full immersion.
Una sola giornata non basta a vedere tutto, anzi credo ne servano almeno 4 o 5 per poter affermare di avere visitato buona parte dell’esposizione. Ma in fondo non è tanto la quantità che conta (quanti padiglioni visitati, quanti assaggi, quanti chilometri percorsi) quanto piuttosto gli spunti e le piccole scoperte fatte passeggiando lungo il Decumano e nei padiglioni.

La prima volta, un paio di settimane fa, sono andata con Donata grazie all’invito di smartbox. Io, lei, un cofanetto e due macchine fotografiche per fermare in jpg le impressioni di Expo. Io ne ho brutalmente approfittato per farmi fotografare un po’ ovunque, vuoi mettere il lusso di avere qualcuno che riesce a inquadrarti perfettamente invece dei miei soliti maldestri tentativi di selfie? Il mio ego ne è uscito ringalluzzito, non posso negarlo.
foto di Donata Zanotti
Il mio consiglio, se volete approfittare davvero di Expo, è di non darvi obiettivi impossibili ma solo fissarvi delle piccola priorità. Leggete qualche articolo, ne sono stati scritti infiniti su riviste e blog, pensate quale paese vorreste assolutamente visitare il primo giorno. Sceglietene 2-3 al massimo e il resto verrà da sé. Preparatevi a fare code, ve lo avranno detto in tanti ed è vero, ma normalmente scorrono e in alcuni casi già mentre aspettate ci sono pannelli che anticipano i contenuti del padiglione o piccoli spettacoli ideati proprio per intrattenere i visitatori, come nel caso del Kazakistan che ha un palco sul quale si alternano musicisti, danzatori, cantanti.

giovedì 28 maggio 2015

I biscotti del semaforo, souvenir da Berlino

48 ore a Berlino: io, lo chef e minichef in viaggio per festeggiare, con altri parenti, un importante compleanno di famiglia. Forse non le premesse ideali per un’esplorazione approfondita della città, o per un viaggio come quelli che facevamo prima di diventare genitori, fatti di lunghe visite ai musei e passeggiate senza una meta precisa con il solo scopo di esplorare una città camminandole attraverso.

Viaggiare in tre è straordinario, obbliga a mettere da parte le guide e affrontare le giornate con un altro spirito, più vincolati da un lato (perché è innegabile che la soglia di stanchezza di un bimbo di 4 anni non è quella di un adulto) ma allo stesso tempo liberi di cercare nella città nuove prospettive, di rispondere a domande che da soli non ci saremmo posti, di trasformare fatti storici e politici in un racconto decodificabile da qualcuno che al momento quei fatti non li ha ancora studiati.

lunedì 10 marzo 2014

La scacciata della nonna, perfetta dopo un viaggio.


Da una vacanza fuori stagione, per di più al caldo e in una località di mare in pieno inverno, non sapevo cosa aspettarmi. Intendiamoci, non che disprezzassi l’idea, tutt’altro! Semplicemente rappresentava, prima di due settimane fa, un’incognita.

Poi, dopo mesi di attesa e lunghe telefonate serali con il mio alter ego franco-americano (lei è bionda, ha gli occhi azzurri e la pelle diafana ma aldilà di questi dettagli ogni tanto credo ci abbiano separate alla nascita!), la settimana a Tenerife è arrivata.

Delle spiagge, del vento, delle tapas, del sole che inaspettatamente torna a scaldarti le braccia e la fronte, vi parlerò tra qualche giorno quando avrò riordinato appunti e foto. Però, prima ancora di riosservare i giorni appena passati attraverso i nostri scatti e fare un bilancio dell’esperienza, mi sono accorta di una cosa.

Tanto la vacanza è stata all’insegna del puro relax e dell’apatia culinaria (in fondo è riposo anche lasciare intatte le pentole della casa temporanea no?), tanto invece è stato piacevole ritornare ad accendere i fornelli di casa. Mettere l’acqua a bollire, prendere dalla credenza la ciotola bianca per l’insalata e i condimenti nelle boccette di vetro trasparente poggiate sul vassoio color melanzana.

mercoledì 28 agosto 2013

Cartoline dalla montagna


Inaspettatamente l’agosto che sta per finire lo ricorderò per la scoperta e riscoperta della montagna.

Mi piace la montagna. Ne apprezzo il silenzio, il fruscio degli alberi mentre il vento s’infila tra le fronde, la maestosità delle cime grezze quando improvvise spuntano da una nuvola.

Pregusto questa sensazione di pace già prima di partire e, qualunque sia la meta, attendo impaziente il momento per me migliore del viaggio quando, abbandonata l’autostrada, il paesaggio improvvisamente muta. Cavalcavia e lunghi rettilinei di cemento lasciano il passo a stradine tortuose che s‘inerpicano sul fianco delle montagne. Case con i gerani rossi alle finestre e le imposte di legno scuro spuntano come funghi.

venerdì 17 maggio 2013

Il panino del viaggiatore


Ritrovarmi seduta dentro il vagone di un treno sta diventando ultimamente una piacevole ricorrenza. Lo è stato lo scorso fine settimana, quando un intercity (per la verità un po’ troppo polveroso) ci ha portato fino al mare. Lo è ancora di più quando viaggio su moderni treni alla volta di destinazioni nuove, iniziando a immaginare la mia meta sin dal primo istante di movimento, quando il treno procede ancora lento e incerto lungo il binario protetto dal grande padiglione della stazione centrale di Milano.

Complici le montagne e la linea 3G che va e viene riesco a staccare da tutto, a immergermi nel libro che troppe volte la sera abbandono sul comodino dopo averlo sfogliato svogliatamente, a guardare fuori alla ricerca dei campanili che piacciono tanto a minichef, persino a mettermi lo smalto (se non ci sono troppi passeggeri cui potrei dare fastidio!).

Se guardo indietro, in effetti, riesco a ritrovare tanti momenti della mia vita in cui i viaggi in treno sono stati importanti. Due anni fa un TGV carico di bagagli mi ha riportato da Parigi in Italia con un pancione gigante e tante domande sul futuro della nostra famiglia e della nostra vita. In treno raggiungevo i nonni in Sicilia per le vacanze estive e quei viaggi, a sette-otto anni, mi sembravano interminabili ed estenuanti. Probabilmente lo erano più per mia mamma che ci accompagnava e che doveva intrattenere me e i miei fratelli per almeno otto ore, inclusa una traghettata sullo Stretto.

lunedì 10 dicembre 2012

Parma: un po' francese, molto gourmande


Ricordate la scena del film “Il favoloso mondo di Amélie” in cui la protagonista, presa da uno slancio di fervore verso il prossimo, s’improvvisa guida per un cieco e lo conduce per le stradine di Montmartre? Tenendolo sottobraccio e camminando a passo spedito, Amélie lo sommerge di parole, dipingendo per lui un quadro che non vedrà mai ma che potrà immaginare nei minimi particolari e ricordare grazie ai dettagli, profumi e suoni cui Amélie associa persone e storie. 

Qualche settimana fa mi sono sentita così quando, a spasso per le strade del centro di Parma, ho trotterellato seguendo la mia guida tra vicoli e viali in un sabato novembrino con la città già vestita a festa per Natale. Una passeggiata allegra e ricca di scoperte, fatta dribblando le famiglie lentamente a passeggio con i passeggini, le signore dal passo lungo con la piega fresca di coiffeur, i signori che sbirciano dalle vetrine i prezzi o si affollano davanti ai banconi delle migliori salumerie. Due ore o poco più per intravedere il cuore di una città mai vista prima.

giovedì 21 giugno 2012

Indizi d’estate


Righe, bianche e blu o rosse e gialle. Larghe e paffute o sottili ed eleganti.

Dici marinière e per me è già estate. In questi giorni di caldo torrido - che tutto sommato è normale perché siamo alla fine di giugno eppure ci coglie sempre di sorpresa - pensavo a cosa, per me, segna l’arrivo ufficiale dell’estate.

Il pensiero è andato ai parchi di Parigi che si riempiono di gente, alle macchie colorate dei picnic improvvisati e alle vetrine di Petit Bateau da cui fanno capolino microscopiche tutine o magliette per le mamme, immancabilmente a righe. E allora sì, datemi una marinière e mi sentirò in riva al mare.

giovedì 12 gennaio 2012

Viaggi per il mondo e ricordi (con una novità)




Facciamo un esperimento: io vi dirò delle parole e voi dovete dirmi cosa vi fanno venire in mente. Iniziamo!

Italia, Inghilterra, Francia, Germania, Stati Uniti.

Fatto???

Sicuramente ognuno di voi avrà delle immagini tutte personali legate a questi luoghi. Frammenti di un film visto decine di volte, ricordi del viaggio dopo il diploma, quell’amico lontano conosciuto un’estate al mare. Scommettiamo che tra le cose a cui avete pensato c’è almeno un piatto? Se è così non preoccupatevi, siete in buona compagnia ed è totalmente normale :-)