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mercoledì 10 febbraio 2016

Chocolate fudge cake al caffè, è tempo di compleanni

Gennaio e Febbraio: due mesi fatti per le torte. Fa freddo (forse non così tanto come dovrebbe, ma siamo pur sempre nei giorni della merla), le passeggiate pomeridiane sono ridotte al minimo, le giornate iniziano lentamente ad allungarsi ed è piacevole indugiare in una lunga merenda quando fuori il cielo si scurisce ed è troppo presto per pensare alla cena, i compleanni familiari si susseguono senza sosta. Sarete d’accordo con me se affermo che di buone ragioni per preparare una torta nei primi due mesi dell’anno ne ho davvero numerose.

Settimana scorsa lo chef ha spento le sue candeline su un imponente trionfo di cioccolato e, nemmeno un secondo dopo aver aiutato il suo papà a soffiare, minichef ha ricordato a tutti che per la mia festa voglio una torta tutta black, con le fragole e con Darth Vader che tiene la spada laser candelina (testuali parole).

sabato 25 ottobre 2014

Un anno (e una torta) in più


Ieri sera ho spento una candelina rosa su una torta che fino a pochi minuti prima di soffiare non esisteva e che aveva preso forma nei miei pensieri e intenti culinari solo qualche ora prima.
In effetti, per il mio trentaquattresimo compleanno mi sono regalata calma e una certa dose d’improvvisazione che si è immediatamente riflessa sulla scelta della torta.

Ho preparato la base (una classica Victoria Sponge alla vaniglia) la sera prima, nell’unico rituale compleannoso consolidato da qualche anno. Il gancio del robot, che mescola gli ingredienti e produce sulle pareti della ciotola un suono pacato e costante, è una piacevole compagnia anche nelle serate della nuova cucina, così come lo è stato in tutte le altre. Sfornata la torta, però, sono andata a letto senza sapere come farcirla.

L’ho deciso solo alla fine di venerdì, dopo una giornata trascorsa velocemente, tra i tanti impegni quotidiani. Il lavoro al computer, un giro al brico (tappa obbligatoria per chiunque traslochi, vero?), la festa di Halloween a scuola di minichef, un salto al supermercato perché il latte qui finisce sempre troppo in fretta! L’idea per la mia torta di compleanno è nata così, tra gli scaffali di un’esselunga: lamponi, panna e gelato alla crema che finiscono nel sacchetto della spesa con la velocità che ha contraddistinto l’anno appena finito.

lunedì 29 settembre 2014

Torta morbida al limone e yogurt per i tipi assonnati come noi


Tra le mura di questa casa non siamo fatti per i risvegli imposti, specialmente quando comportano lucidità e attività ben prima delle otto del mattino. Quando fuori è ancora buio o s’intravede appena un timido accenno di sole, l’unico posto in cui desidero trovarmi è a letto, possibilmente sotto un bel piumone soffice. Per me è sempre stato così, evidentemente il mio metabolismo, il mio DNA, le circostanze (chiamiamole come preferite) mi portano naturalmente a preferire le ore serali, a sentirle più inclini al mio essere e ad aiutarmi a sfruttarle al meglio. Lo sanno le mie amiche, con cui spesso le migliori chiacchierate avvengono al telefono ben dopo le 23.00, lo ha capito lo chef che si è abituato a trovarmi sempre sveglia al suo rientro dal lavoro.

Io lo so che lì fuori c’è un universo da scoprire fatto di persone attive già alle sei del mattino, di energici lavoratori che negli anni hanno modificato il loro orologio biologico per rendere fruttuose le prime ore di una nuova giornata. L’edicolante che sistema con precisione i giornali, il barista che sforna brioche per silenziosi clienti, quelli del “cappuccio e cornetto” consumato ascoltando la radio, leggendo il giornale e buttando un occhio distratto alla tv nell’angolo di una tavola fredda. Le mamme bioniche, che alle sette hanno già pianificato la giornata di tutta la famiglia, preparato la merenda per i figli e possibilmente sono già vestite, truccate e pettinate. Chapeau, io non ci riesco proprio.

lunedì 7 gennaio 2013

Per iniziare: qualche certezza e i pancakes di Nigella


L’anno nuovo è come un’agenda immacolata. Pagine bianche da riempire di note, appuntamenti, numeri, nomi. Potenzialità da esplodere ed esplorare.

Inizio il duemilatredici con poche certezze che mi porto dietro dal 2012 e nuove scoperte sulle quali potrò meditare con frivolezza nel corso dei prossimi dodici mesi.

Minichef ha cominciato l’avventura al nido a settembre e il primo anno di asilo, come preconizzato da schiere di mamme passate attraverso queste forche caudine molto prima di me, è un susseguirsi di naso gocciolante, maglioni macchiati di frutta, calzini bucati, febbri diffuse e ricorrenti.

Prima certezza dell’anno nuovo: bisognerà attendere giugno per mettere a riposo i fazzoletti ed essere sempre pronti a gestire le emergenze.
Una saggia amica mi ha suggerito tempo fa di aggiungere sul cv “esperta di family crisis management” e non è detto che non lo faccia!