Mentre io ero a Palermo (ero… sono tornata a Milano giusto in tempo – hurrà - per l’accensione del riscaldamento domestico) allo chef è presa una strana mania.
Ha accuratamente selezionato centinaia di foto che riposavano tra pc, cellulari, hard disk vari e, non pago dell’attività di catalogazione, le ha stampate. Centinaia di foto degli ultimi anni che immortalano i sorrisi, le smorfie, gli eventi memorabili o trascurabili di famiglia e amici. In breve, tutto ciò che l’istinto da reporter ci ha fatto fotografare e, credetemi, è davvero tanto.
Escludendo le foto adolescenziali – che andrebbero archiviate negli x files - tendo sempre a vedere del buono nell’immagine di me stessa che le foto del passato riflettono. Buono che, ovviamente, ha senso solo perché messo in contrapposizione con il presente che a confronto diventa oscuro, insopportabile, una valle di lacrime.