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sabato 17 dicembre 2016

Lasagne alla zucca e asiago

Tre mesi senza darvi mie notizie sono tanti, lo so, e forse dovrei iniziare questo post scusandomi, ma la sapete una cosa? Questi giorni sono volati, talmente pieni di novità, di emozioni ed esperienze, di impegni quotidiani che si succedono con tale precisione e costanza che sarebbe più corretto definirli dei rituali. Giorni così ricchi di vita.

Leggevo recentemente che quando si è felici e pienamente immersi in questo sentimento si tende a non condividere la gioia vissuta, proprio perché troppo impegnati a viverla “live”. In effetti è stato così: se ho messo in un cantuccio il mio blog è solo perché l’arrivo della nostra babychef a ottobre ha riempito la mia vita di una nuova felicità ma anche di un carico altrettanto sconosciuto di fatica, notti che si allungano o accorciano imprevedibilmente, giornate da pianificare con la precisione di uno stratega militare. A cinque anni dalla nascita di minichef avevo dimenticato alcuni aspetti legati all’arrivo di un neonato, inoltre c’è da dire che la piccola dimostra già un carattere molto diverso dal fratello e un piglio tutto femminile sul quale devo ancora prendere le misure.

La nostra famiglia a quattro è in rodaggio e potete riconoscerci facilmente: siamo quelli che ci mettono almeno un’ora e mezza a uscire di casa in formazione completa, quelli con le occhiaie ben evidenti (ma io la prendo positivamente perché ho una scusa in più per dedicarmi al mio amato shopping beauty!), quelli che stanno esplorando tutti i servizi di delivery della città facendosi consegnare pizze, sushi, hamburger, pannolini, acqua, latte… esisterà un delivery per Mary Poppins?!?

martedì 10 maggio 2016

La mia (dolcissima) crostata al limone

C’è una fase nella vita di bambini, generalmente intorno ai due anni, che è nota come “la fase dei no”. Me la ricordo bene quella di minichef, una continua ostentazione di rifiuti, un’affermazione della propria volontà attraverso una sequenza ininterrotta di negazioni (più ossimoro di così…).
Ebbene negli ultimi tempi una bimba di due anni, tutta dinieghi e “no”, lo sono stata anch’io. Ho rifiutato cene e pranzi con persone care, viaggi per conoscere nuovi luoghi, declinato inviti a eventi interessanti e manifestazioni da cui solitamente traggo spunti utili. 

Ci sono stati i “no” pesanti da pronunciare, quelli a progetti costruiti con tempo, pazienza e impegno, ma che andavano messi in stand by. So - spero - che i semi piantati daranno i loro frutti e sono certa che il momento giusto per farlo non è ancora giunto, tutto qui.
Semplicemente è arrivato un tempo diverso dal solito, in cui ascoltare profondamente il mio corpo, assecondarlo e aiutarlo nel progetto più complesso ed entusiasmante che possa esserci.

giovedì 24 dicembre 2015

Regali di Natale: "cose piccole"

È la Vigilia di Natale!
Siete trafelati tra preparativi per la cena e la corsa agli ultimi regali o, invece, trascorrerete le prossime ore in tutto relax perché avete già pensato a tutto? Spero che, in ogni caso, possiate passare dei giorni di festa il più possibile sereni e in buona compagnia. Se, come nel caso della mia famiglia, avete dei bambini saranno senz’altro dei giorni ancora più speciali grazie al loro entusiasmo contagioso.
Il mio ultimo post dedicato alle idee regalo è tutto dedicato ai più piccoli di casa: se siete ancora indecisi su cosa Babbo Natale e le sue renne lasceranno sotto l’albero stanotte date un’occhiata alle proposte che ho trovato per i piccoli foodie e correte a fare shopping!

Tanti auguri di cuore,
Claudia

1. Ristorante parigino - Lego® 
Grazie a minichef (e alla sua sfrenata passione per i Lego Star Wars) ho riscoperto l’amore per i mattoncini più famosi del mondo. Il sito Lego invita a sognare a occhi aperti e a compilare una letterina per Babbo Natale praticamente infinita. Il mio colpo di fulmine, che sono sicura piacerebbe tantissimo anche a tanti bambini, è il Ristorante parigino. Un edificio in perfetto stile francese, curato in tutti i dettagli, con cui passare ore e ore a giocare. Il fiore all’occhiello, naturalmente, è una fornitissima cucina, con piastrelle blu e bianche e stoviglie. Speriamo che Babbo Natale legga il mio blog… ;-)
Prezzo €149,99

2. Set picnic creativo - Lego® Duplo® 
Mattoncini anche per i bimbi più piccoli? Certo! Trovo che siano un gioco stimolante per la loro fantasia e necessità di fare esperienza con materiali, forme e colori diversi. I Duplo sono pensati proprio per i bambini di età compresa tra 2 e 5 anni e, tra i tanti, io sceglierei questo set per picnic con tanti mattoncini per preparare panini, hamburger e snack!
Prezzo €29,99

3. Bicchieri Circus - Rice 
Stare a tavola, anche per i bimbi, dovrebbe essere un piacere e per rendere più divertenti i momenti trascorsi insieme attorno a un tavolo perché non scegliere stoviglie pensate proprio per loro? I bicchieri Rice della linea Circus sono allegri, sicuri (la melamina resiste alle cadute accidentali che con piccoli commensali sono inevitabili) e colorati, impossibile non piacciano! 
Prezzo singolo bicchiere €5,30 
Prezzo Set 6 bicchieri piccoli € 31,50

lunedì 21 settembre 2015

Plumcake marmorizzato al tè verde e cioccolato bianco

Sapete che iniziare la settimana facendo una torta al cacao è un ottimo antidoto a stanchezza e malumori? Non ci credete?
Il plumcake marmorizzato che vedete in foto è andato in forno giusto una settimana fa, l’abbiamo preparato insieme io e minichef ed è stata l’attività che ci ha risolto il pomeriggio.

Il lunedì è un giorno impegnativo per entrambi, accumunati da un fisiologico bisogno di sonno e dall’insofferenza ai risvegli imposti la mattina presto. Quindi dopo una giornata a scuola – con lui che deve ancora riprendersi dallo choc dell’ultimo anno di materna: niente più pisolino pomeridiano! – e la mia routine lavorativa, che mai come il lunedì richiede doti di diplomatico equilibrio, ci ritroviamo al pomeriggio con le facce un po’ stanche ma con ancora la voglia di combinare qualcosa insieme.
Lunedì scorso ci siamo dati alla pasticceria, ma non crediate sia sempre così, anzi. Di norma mi ritrovo con una spada di gommapiuma in mano a simulare arditi combattimenti jedi, altro che frusta e farina!

martedì 18 agosto 2015

Cambio di programma

Troppo caldo, troppe poche persone, una Milano che - Expo o non Expo – è andata in vacanza svuotandosi moltissimo ed è faticosa, nonostante tutta la buona volontà, da vivere. Un marito cuoco che, agosto o non agosto, deve stare ai fornelli e un minichef ormai grandicello (inizio a domandarmi fino a quando potrò permettermi questo soprannome che gli ho affibbiato quattro anni fa…) che non può essere rinchiuso in casa a causa delle alte temperature.

E siamo di nuovo io e tu, proprio come 4 anni fa, a dover costruire un’estate a due. Solo che adesso i bisogni e le esigenze quotidiane di minichef sono più complessi di quando era neonato e quindi mi tocca sfoderare tutte le mie abilità d’improvvisazione.

Agosto 2015 è all’insegna dei cambi di programma: stiamo in città, anzi no che fa troppo caldo, potremmo ripartire a gambe levate per la Sicilia, meglio di no che le compagnie aeree ci spennano con i last minute, andiamo al mare con un’altra mamma, facciamo che invece si va alla ricerca del fresco in alta quota.

venerdì 17 luglio 2015

Mezze penne rigate con sugo di ciliegino e zucchine bianche

Il mio abbraccio, che quando eri neonato era culla, conforto nelle notti agitate, tranquillità di un respiro condiviso.
Cappellino e crema solare, rincorrendoti sulla sabbia rovente perché sei sfuggente e mi tocca essere più cocciuta di te per acciuffarti e spalmarti per benino.
La mano stretta forte, guarda a destra, poi a sinistra prima di attraversare!.
La cintura del seggiolino in auto sempre allacciata.
Il lenzuolino fresco tirato su nelle notti estive per coprire un piedino penzolante dal letto.

Nei primi quattro anni da mamma la mia vita si è riempita di piccoli gesti per proteggerti, per rendere il mondo in cui ti muovi più sicuro, senza per questo privarti della possibilità di esplorarlo liberamente. Gesti nuovi che, pian pianino, sono diventati normalità o scelte già consolidate della mia vita “prima” che però adesso faccio con una nuova consapevolezza.

Quante ore ho passato a scegliere con la meticolosità degna di uno studio scientifico le verdure del tuo primo brodino o impegnata davanti a uno scaffale a leggere ingredienti, osservare etichette, forme e colori dei contenitori, scegliendo i sapori con cui riempire la tua vita.

sabato 11 luglio 2015

Expo 2015: i preferiti di minichef

A voler essere onesta, il titolo più appropriato per questo post sarebbe “Quel giorno che minichef mi ha sequestrata a Expo” perché è proprio così che è andata una decina di giorni fa. Non faceva ancora il gran caldo che adesso ci sta letteralmente cuocendo e l’entusiasmo manifestato dal piccolo di casa dopo la prima visita all’esposizione mi aveva convinta che l’inizio delle vacanze andasse incorniciato con una gita solo per noi due lungo il Decumano. Non mi sbagliavo, minichef è per natura curioso ed entusiasta e riportarlo a casa la sera è stato piuttosto complesso perché continuava a correre da una parte all’altra di Expo, fermandosi quando un oggetto lo incuriosiva o semplicemente per ballare nei padiglioni dove la musica intratteneva gli ospiti. È stata una bella giornata di complicità e condivisione in cui, a parte un paio di appuntamenti che avevo già fissato, mi sono lasciata guidare da lui.

Tornata a casa ho pensato che valeva la pena di condividere il suo punto di vista e alcuni dei suoi preferiti, almeno fino alla prossima visita.

martedì 23 dicembre 2014

Ricette per Natale: alberi dolci alle pere e arancia


È successo senza che lo volessi sul serio, lo pianificassi attentamente o che prendessi deliberatamente delle decisioni per concretizzare questo “diabolico piano”. Quando però me ne sono resa conto è stato come fare una doccia fredda sul balcone (e in questi giorni a Milano è un’esperienza che non auguro a nessuno!), vagonate di sensi di colpa mi hanno assalita, infondendomi la spinta a rimediare il più velocemente possibile.

Ma andiamo con ordine. Dopo un trasloco, un centinaio di scatoloni aperti (quasi tutti, un paio stazionano ancora bellamente in salotto…) e la magica apparizione di un tavolo finalmente degno di tale nome, la decisione è stata presa: il 25 dicembre tutti a pranzo da noi!

Ridimensionato subito il concetto di “tutti”, dato che la propaggine sicula della famiglia ha issato bandiera bianca e resterà in Trinacria, il conto dei presenti si è assestato su un numero più che gestibile (saremo “solo” in otto) ed è scattata la pianificazione. 
In men che non si dica marito e suocera hanno snocciolato una lista degli “imprescindibili”, i grandi classici che cascasse-il-mondo non devono mancare sulla tavola delle feste della nostra famiglia. Ci saranno i patè (di fegato di vitello, quello di tonno che faceva la nonna dello chef, forse uno di selvaggina), il salmone, le insalate colorate di rosso dai chicchi di melagrana, il panettone, i datteri, i mandarini e la frutta secca perché “non è Natale senza”. Ci saranno le lasagne ai carciofi ma, aspetta un attimo… ci sarà anche qualcosa che mangia minichef?

giovedì 20 novembre 2014

Un gioco e una ricetta. Noi, insieme, per "Accolti da Subito"

Oggi è la Giornata Internazionale dei Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza ed eccezionalmente il post che state leggendo è “a quattro mani”. Le mie, che digitano sulla tastiera e hanno cucinato e fotografato la ricetta di oggi, e quelle più piccole di minichef, sempre più affusolate e meno da bebè, che attivamente ha partecipato al progetto di cui vogliamo parlarvi.

Insieme, io e lui, perché per parlare di famiglia, amore, accoglienza non potevamo che essere uniti.
Per noi è naturale, per noi sono proprio la condivisione, l’unione, la presenza a fare famiglia ma non è così sempre, non lo è per tutti i bambini. 

In Italia e nel mondo sono tantissimi i bambini abbandonati (oltre 160 milioni) che hanno “solo” bisogno di essere accolti, di una famiglia, di amore. 
Per aiutare chi li aiuta – perdonate il gioco di parole – abbiamo aderito ad “Accolti da subito”, l’iniziativa promossa da Ai.Bi. Amici dei Bambini e Subito.it. Da oggi e fino a Natale basterà collegarsi alla pagina Internet dedicata all’iniziativa (a questo link) e inserire un annuncio nella categoria “Tutto per i bambini” mettendo in vendita un oggetto (un gioco, un abito, o qualsiasi oggetto per l’infanzia). Per ogni annuncio pubblicato, Subito.it donerà 1€ ad Ai.bi. per la realizzazione della “Family House”, la prima struttura in Europa specificatamente dedicata alla Prevenzione e Cura dell’Abbandono.

giovedì 6 novembre 2014

Torta di mele e cannella e bruchi impertinenti


Avreste mai creduto che trovare un bruco in una mela è un evento che può cambiare il normale corso di una giornata?

Io sinceramente no e prima della scorsa settimana quando mi era capitato di vedere sbucare un innocente bruco dalla frutta avevo sempre avuto una reazione mista di stupore-repulsione-rimozione immediata dell’invertebrato dalla mia vista.
Prendete la stessa mela, lo stesso coltello, il medesimo bruchetto inconsapevole e aggiungete un bimbo di tre anni: in un attimo le prospettive si ribalteranno, lasciandovi con un palmo di naso.

Settimana scorsa minichef era a casa (ah la meraviglia delle vacanze alternative della scuola inglese!) e non nascondo che conciliare i normali impegni con la sua presenza è stato, se non impossibile, quanto meno complesso (o come direbbero gli amici anglofili challenging). Abbiamo approfittato del bel tempo per fare lunghe passeggiate mano nella mano in quartieri diversi dal nostro, un po’ come due fidanzatini ai primi appuntamenti che vanno a zonzo senza una meta.

giovedì 9 ottobre 2014

Penne lisce profumate all'aglio con zucca e pistacchi

Ottobre è il mio mese, quello che nel giro di calendario attendo con trepidazione ogni anno.

Settembre un po’ m’intimorisce, con i buoni propositi e la necessità – o obbligo, come forse sarebbe più giusto dire - di intraprendere nuovi progetti, nuovi sport, nuovo tutto; Novembre è già sinonimo di Natale, luci e profumo di cannella. Ottobre invece sta lì, in mezzo, ed è un periodo di tranquillità in cui realmente riesco a fare ciò che desidero, ciò che mi piace, conciliandolo con ciò che si deve. È una conquista importante, ma ne realizzo il peso solo in questi giorni.

Le giornate si accorciano, le temperature scendono e nel tepore delle mattine riscaldate dal caffè caldo e da una felpa indossata appena fuori dal letto mi sento a mio agio. Scelgo la sciarpa preferita in cui avvolgermi per andare a prendere minichef da scuola e nella passeggiata mano nella mano che ci riporta a casa ci sono tutti i segnali di questo periodo della sua infanzia. Certi giorni silenziosa e scontrosa, altri chiacchierona e sorridente, taluni stanca e riflessiva.

lunedì 29 settembre 2014

Torta morbida al limone e yogurt per i tipi assonnati come noi


Tra le mura di questa casa non siamo fatti per i risvegli imposti, specialmente quando comportano lucidità e attività ben prima delle otto del mattino. Quando fuori è ancora buio o s’intravede appena un timido accenno di sole, l’unico posto in cui desidero trovarmi è a letto, possibilmente sotto un bel piumone soffice. Per me è sempre stato così, evidentemente il mio metabolismo, il mio DNA, le circostanze (chiamiamole come preferite) mi portano naturalmente a preferire le ore serali, a sentirle più inclini al mio essere e ad aiutarmi a sfruttarle al meglio. Lo sanno le mie amiche, con cui spesso le migliori chiacchierate avvengono al telefono ben dopo le 23.00, lo ha capito lo chef che si è abituato a trovarmi sempre sveglia al suo rientro dal lavoro.

Io lo so che lì fuori c’è un universo da scoprire fatto di persone attive già alle sei del mattino, di energici lavoratori che negli anni hanno modificato il loro orologio biologico per rendere fruttuose le prime ore di una nuova giornata. L’edicolante che sistema con precisione i giornali, il barista che sforna brioche per silenziosi clienti, quelli del “cappuccio e cornetto” consumato ascoltando la radio, leggendo il giornale e buttando un occhio distratto alla tv nell’angolo di una tavola fredda. Le mamme bioniche, che alle sette hanno già pianificato la giornata di tutta la famiglia, preparato la merenda per i figli e possibilmente sono già vestite, truccate e pettinate. Chapeau, io non ci riesco proprio.

venerdì 1 agosto 2014

Luglio e le ricette dell'orto


È ufficiale: sono in vacanza!

Stamattina ho inviato un articolo che era l’ultimo impegno ufficiale prima di staccare la spina e già il premere il testo “invia” mi ha dato una beata sensazione di tranquillità.
Se andrà tutto come previsto tra 4 giorni saremo in Sicilia a cercare quell’estate che fino a oggi abbiamo fatto fatica a riconoscere (tra piogge incessanti e temperature ballerine mi è sembrato di tornare a Parigi!) e a fare il pieno di famiglia, amici e tante cose buone che condividerò presto anche con voi.

Archivio questo luglio balordo con un bilancio più che positivo; se da un lato il trasloco è stato faticoso e ben lungi dall’essere concluso (siamo ancora in attesa - ahimè – di libreria e pezzi di armadio quindi gli scatoloni faranno parte dell’arredo fino a settembre…), dall’altro sono riuscita a ritagliarmi spazio e tempo per me e i miei due uomini. Saggia è stata la decisione di trasferire postazione lavoro e figlio fuori città, scappando letteralmente dai ritmi degli ultimi mesi.

venerdì 16 maggio 2014

Il riso al latte, per una dolce coccola


3.500. Riga più, riga meno.

Avete presente quei file di excel enormi, che sembrano non finire mai e in cui le caselle magicamente spariscono o ricompaiono giusto in tempo per farvi impazzire?

Bene, da numerosi mesi le mie giornate sono scandite dalle regole del “foglione”, come ho amichevolmente ribattezzato il mio inseparabile compagno virtuale di lavoro. Lui mi dice cosa fare, entro quando farlo e soprattutto mi chiede costanti cure, aggiustamenti, aggiornamenti. Lui, il foglione, è diventato il mio incubo, mi causa mal di pancia e male agli occhi. Inizio e concludo le mie giornate insieme a lui, ormai lo riconoscono sullo schermo anche lo chef e minichef, temo di iniziare a parlargli attendendo speranzosa una sua risposta…

Sarà che sono da sempre più donna di parole che di schemi, sarà che la primavera ispira penniche e riposo invece che levatacce e poco sonno, ma ammetto che negli ultimi giorni sono un po’ in preda allo sconforto.

giovedì 8 maggio 2014

Merende di oggi e di ieri


Chissà perché se penso alla merenda i miei ricordi sono tutti vicinissimi nel tempo, legati a momenti vissuti di recente, quasi sempre in compagnia dello chef e di minichef.
Mamma: ma tu ci facevi fare la merenda di pomeriggio quando eravamo piccoli?

Rivedo chiarissimo il pacchettino da portare a scuola per l’intervallo mattutino, spesso di carta stagnola con dentro un panino al prosciutto, pane burro e marmellata, pane burro e zucchero. Sono passati diversi decenni dalle elementari e finalmente posso dirtelo, cara mamma: io il pane burro e zucchero lo odiavo. Ora partiranno gli anatemi dei conservatori, quelli che “le merende migliori sono fatte in casa” e devo ammettere che oggi anch’io apprezzo la genuinità di una fetta di pane con una buona marmellata. Allora no, la mia invidia era tutta per i “fortunati” compagni che arrivavano a scuola con una pizzetta o, delizia delle delizie, con una ciambella fritta ricoperta di zucchero.

Però, pur scavando nella memoria e cercando un elemento, un profumo o un sapore cui aggrapparmi, non riesco a ricostruire i momenti della merenda pomeridiana. Forse io e i miei fratelli eravamo troppo impegnati per fermarci a mangiare.

martedì 25 marzo 2014

Una vacanza a Tenerife


Le vacanze fuori stagione sono una genialata. Vi avevo raccontato di come un’insolita vacanza scolastica ci avesse portati a fine febbraio su un aereoplano, direzione Tenerife.
Quattro ore di volo e un’ora di fuso orario indietro ed eccoci sull’isola più grande delle Canarie, per certi versi uguale a come la immaginavamo per altri invece molto diversa.

Nera, con il vulcano El Teide che tutto domina ed è presente anche quando non lo vedi. Fai una passeggiata per mettere i piedi nell’acqua e ti ritrovi il vulcano anche lì, nei finissimi granelli neri che ti avvolgono i piedi e ti faranno compagnia per diversi giorni. Lo senti sotto i piedi quel terreno diverso, umido e soffice, che ti sostiene e sul quale sembra di rimbalzare.

giovedì 20 febbraio 2014

Tre

Tre anni oggi e la consapevolezza che sei un bimbo grande.
Il mio bimbo, lo stesso che una piovosa domenica di tre anni fa è nato con un po’ di trambusto ed è stato il più bel regalo della mia vita.
Eri un fagotto, adesso sei snello e hai i capelli lunghi che ti vanno davanti gli occhi. Sei grande, me ne accorgo vedendoti mettere il pigiama da solo o fissare pensieroso le stringhe delle scarpe con la stessa concentrazione di un ricercatore in laboratorio.

Auguri minichef.
Che canti Katy Perry a squarciagola e mi chiedi di ascoltare Billy Joel così puoi giocare anche a tu a fare il “piano man”.
Che sei ciarliero come il tuo papà, ma solo quando ne hai voglia e allora ti lanci in minuziose descrizioni e nella cronaca minuto per minuto dei tuoi giochi. Se hai la mala, invece, non c’è verso di cavarti una parola di bocca e l’unica risposta che otteniamo è un no secco.
Che parli anche in un’altra lingua e ogni volta che ti sento e devo sintonizzarmi su quel tuo mondo fatto di aggettivi prima dei sostantivi, di cars e blue sky, è sempre uno stupore.

lunedì 3 febbraio 2014

Cronache scolastiche e minestroni d'inverno

Signora suo figlio a casa mangia troppo bene” dice la pediatra ammonendomi.
Scusi?!?” rispondo io.
Suo figlio è abituato a un regime alimentare troppo curato quindi è normale che la prima reazione alla mensa scolastica sia una vera reazione… allergica!” conclude sarcastica la dottoressa.
” mio commento non pervenuto.

Entusiasta della scuola materna di minichef ho, nei primi mesi di frequentazione, chiuso un occhio sul planning alimentare scolastico. Anzi, ho proprio messo la mascherina del sonno e fatto la gnorri alla lettura dei creativi menù. 
Pensate esageri? Facciamo che vi riporto senza censure né commenti alcune proposte di menù tratte dal quaderno delle comunicazioni scuola - casa:
  • Penne alla puttanesca - lonza - polenta.
  • Gnocchi alla ligure - arrosto - patate
  • Pasta al pomodoro - hamburger - purè
  • Pasta al prosciutto+besciamella - frittata - patate
  • Pasta alla boscaiola - sofficini - purè
[Dico solo che forse c’è un “partito della patata” che compone i menù e io non lo sapevo!]

A queste ludiche proposte minichef qualche tempo fa ha reagito nel vero senso della parola: corpo pieno di bolle e febbrone da cavallo. Fatti tutti gli esami del caso, sul banco degli imputati è salito il latte UHT somministrato a merenda insieme a pane e un succedaneo della Nutella. A quel punto siamo andati a bussare alla porta della scuola e le cose si sono complicate.

Pare infatti che la società che gestisce la mensa, oltre a dover seguire tutte le normative del caso e le indicazioni dei nutrizionisti, abbia dovuto confrontarsi con un drappello di simpatici genitori. Quelli del “Anche il cartone, purché mangi” uniti bellicosamente ai portavoce del “Mio figlio mangia solo pasta al pesto e wurstel, qual è il problema a darglieli tutti i giorni?” (e vi giuro che non sto romanzando).

Come si fa? Davvero, una mamma cerca di tenere sopiti gli istinti più bruti e innalzare la propria soglia di tolleranza, perché qui non è che si pasteggi quotidianamente con chissà quali manicaretti. Figuriamoci… siamo persone normali che però prestano attenzione (ok, forse un filo più della media) a quello che finisce nel piatto.

No, non partirò in una filippica contro l’istituzione mensa scolastica perché già se ne sentono troppe. No, non ho fatto mettere minichef in bianco dalla pediatra perché finirebbe per mangiare il doppio (il pasto tristanzuolo in bianco più quello normale dei compagni).

Mi chiedo però (e vi chiedo): la scuola non dovrebbe svolgere un ruolo educativo a 360°? E in questo giro continuo non dovrebbe essere compresa anche la cultura alimentare? Che non vuol dire disquisire di fois gras a tre anni, ma semplicemente guardare con curiosità le “cose colorate” che finiscono nel piatto. E lo dico da mamma fortunata di un bambino che mangia praticamente tutto. Asparagi e sofficini, patate e cavoletti di Bruxelles (ma non dategli lo stracchino, quello ve lo sputerà lontano un metro!).

La nostra cena quindi, da qualche tempo a questa parte, si modella sulle improbabili alchimie del pranzo. In poche parole è il tripudio del vegetale, nel tentativo di arginare l’avanzata proteica del pranzo. Il minestrone del primo lunedì di febbraio ne è un chiaro esempio: prendi il meglio che l’orto offre e fanne una zuppa calda e confortante, da preparare in abbondanza e lasciar cuocere a lungo, sentendone il profumo diffondersi lentamente per la casa. Ci sono i porri delicati, i fagioli morbidi, il cavolo saporito e sì, anche due patatine di montagna perché rendono più cremoso il tutto. 
Una ciotola e via a cercare nuove idee per le cene di minichef!


Minestrone d'inverno
Ingredienti per 4 persone
  • Fagioli freschi 500 gr (da sgusciare) o circa 250 gr già sgusciati
  • 2 carote
  • 2 porri
  • 2 mazzi piccoli cavolo nero
  • 2 piccole patate di montagna
  • 1 fetta di speck da 80 gr circa
  • 1 foglia di alloro
  • sale, pepe
  • olio extravergine d'oliva
Lavare e mondare le verdure: sgranare i fagioli, pelare patate e carote e tagliarle a cubetti, sfogliare il cavolo nero eliminando la costa centrale, eliminare la parte verde dei porri e le foglie esterne più dure, tagliare porri e cavoli a striscioline sottili.

In una pentola capiente far rosolare un paio di minuti i porri in olio extravergine d'oliva, salarli e poi aggiungere le carote, le patate e lo speck. Lasciar insaporire le verdure, unire il cavolo nero e i fagioli e coprire con abbondante acqua calda (in modo da non bloccare la cottura): l'acqua dovrà superare di un paio di dita le verdure. Raggiungere il bollore, regolare di sale e pepe e coprire, continuando la cottura a fiamma bassa per circa un'ora e mezza. Il minestrone dovrà restare piuttosto brodoso, se invece lo preferite più asciutto prolungate ancora la cottura o scoperchiate la pentola durante gli ultimi minuti di cottura.

Servite il minestrone ben caldo, completando con un filo d'olio a crudo e una spolverata di pepe nero macinato al momento e accompagnate con fette di pane tostato.

venerdì 15 novembre 2013

Intermezzo autunnale (di viaggi, cene e libri).


È autunno, dicevo qualche settimana fa, pronta a dedicarmi totalmente a calde e corroboranti zuppe e zucche!

Non ho fatto in tempo a scriverlo che un viaggio siculo fuori dai canoni mi ha catapultata nuovamente in spiaggia. Munita di tablet e fogli per lavorare certo… ma volete mettere la bellezza di fare la pausa-bagno invece di quella caffè?

mercoledì 2 ottobre 2013

Rosso (purché sia pesto).


Finalmente è tempo di conversazioni, di parole scambiate camminando sul marciapiede o seduti sul divano, oppure estorte a fatica quando è troppo assorto nei suoi giochi.

Minichef elabora frasi intere, perlopiù di senso compiuto. Intravedo un lampo di soddisfazione quando capisce che gli altri hanno afferrato esattamente quello che intendeva, così come inesorabile arriva la stanchezza se gli facciamo ripetere più di tre volte una parola che proprio non riusciamo a decifrare.

Così è molto più semplice e divertente, devo ammetterlo, rispetto ai vocalizzi timidi di qualche mese fa. Il nuovo fraseggio è ricco di sfumature, spazia in ambiti piuttosto interessanti e raggiunge il suo massimo quando si parla di mangiare. Perché in quello, è genetica, ha preso dal padre. Provate a chiedere a minichef “Cosa vuoi mangiare?”. Lui risponderà puntuale, non importa quale sia l’ora in cui gli ponete la domanda: “Pasta al pesto”. 
Veloce, detto tutto di un fiato come se fosse una sola parola. Pastaaalpesto.