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giovedì 21 giugno 2012

Indizi d’estate


Righe, bianche e blu o rosse e gialle. Larghe e paffute o sottili ed eleganti.

Dici marinière e per me è già estate. In questi giorni di caldo torrido - che tutto sommato è normale perché siamo alla fine di giugno eppure ci coglie sempre di sorpresa - pensavo a cosa, per me, segna l’arrivo ufficiale dell’estate.

Il pensiero è andato ai parchi di Parigi che si riempiono di gente, alle macchie colorate dei picnic improvvisati e alle vetrine di Petit Bateau da cui fanno capolino microscopiche tutine o magliette per le mamme, immancabilmente a righe. E allora sì, datemi una marinière e mi sentirò in riva al mare.

lunedì 19 settembre 2011

Carnet d'adresses 2 - Une journée entre filles

Parigi è una città dalle molte facce, mutevoli identità. Per tanti è la città degli innamorati che, rapiti dal suo fascino, si perdono nelle sue strade e nella voglia di viverla attraverso gli occhi della persona amata. Per me è anche una città da scoprire tra donne, in un pomeriggio a passeggio senza meta stabilita ma con la voglia di lasciarsi ispirare dalle vetrine, da portoni lasciati aperti, dal profumo di burro che proviene da una pasticceria, dalle chiacchiere in un caffè.

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MAMIE GÂTEAUX

Pomeriggio d'inverno. Fuori fa freddo ma voi siete uscite lo stesso perché non si può resistere a un giro nel sixième e poi sapete già che potete sempre rifugiarvi da Mamie Gâteaux (lett. nonna delle torte). Dietro le vetrate di questa piccola sala da tè c'è tutto il necessario per assaporare un momento di confidenze con le amiche: tè, cioccolata calda e diversi tipi di caffè serviti in ceramiche dal gusto rustico (al numero accanto i proprietari gestiscono anche La Brocante de Mamie Gâteaux) senza dimenticare - ovviamente - una scelta di torte del giorno semplici e piene di gusto proprio come quelle della nonna. A pranzo troverete una piccola selezione di quiche salate, insalate e zuppe del giorno per un veloce snack.

Mamie Gateaux

66, rue du Cherche-Midi 75006

Aperto dal martedì al sabato dalle 11.30 alle 18.00

venerdì 5 agosto 2011

Carnet d'adresses 1 - l'Orient à Paris

Al via il mio personalissimo giro nella Ville Lumière con una serie di segnalazioni apparentemente bizzarre. Ma come (direte voi): nel primo capitolo di questa guida virtuale sulla capitale della gastronomia francese ci parli di Giappone e affini?

Che posso dirvi... tra biglietti da visita, foto e ricordi affiorati spontaneamente non appena ho iniziato a fare n piccolo elenchino, la strada per l'Oriente si è mostrata da sola e io non ho esitato a seguirla!

[NB: le foto sono state scattate con il mio vecchio IPhone (sigh) per cui la qualità è quella che è, però credo aiutino lo stesso a farsi un'idea]

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HIGUMA

Una vera istituzione nel cuore di Rue Sainte Anne, via popolata interamente da ristoranti, épiceries e amene botteghe giapponesi e cinesi. Qui troverete ramen con verdure/carne/pesce, donburi (ciotole di riso ricoperte con vari ingredienti caldi), itamemono (ossia pietanze saltate in padella), curry di pollo e maiale. Alla carta una ventina di piatti della tradizione giapponese da provare anche nelle combinazioni menù. Per iniziare è obbligatorio ordinare un piatto di gyoza, ravioli grigliati ripieni di carne e verdure e, se volete proseguire al top, provate il mio piatto preferito Yakinikudon ovvero una ciotola di riso con straccetti di manzo saltati con le cipolle e conditi con una salsina leggermente agrodolce.

L'ambiente è molto spartano: grandi sale e servizio quasi "fai da te". I camerieri, a prima vista un po' sbrigativi, sono invece gentili (probabilmente è solo l'abitudine a gestire tantissime persone che lì ha resi così...). All'occhio più attento non sfuggiranno i particolari decori delle pareti, interamente tappezzate di scritte in giapponese. Sono le dediche dei clienti passati da Higuma negli ultimi decenni che ringraziano per l'ospitalità ricevuta. Magari a noi occidentali non diranno molto, ma nella maggior parte dei casi si tratta di celebrities del Sol Levante.

Ve lo consiglio per una sosta a pranzo tra un giro e l'altro (è a 5 minuti dal Louvre e a pochi metri da Avenue de l'Opéra) o per una cena veloce. Ottima sorpresa il conto: max 20€ bevande comprese. Anche fare l'immancabile fila fuori è un momento utile per osservare la variegata fauna degli avventori e per curiosare nella frenetica cucina a vista che vi accoglierà appena entrati.

Higuma

32 bis, rue Sainte Anne - 75001

Tel. +33 (0)1.47033859

Aperto tutti i giorni dalle 11.30 alle 22.00 (alle 22 chiude la cucina, ma non vi buttano fuori!)

lunedì 1 agosto 2011

Carnet d'adresses

Agosto, tempo di vacanze e di luoghi nuovi. Di scoperte e di esperimenti. Non posso fare a meno di pensare a Parigi, la voglia di trovarmi nuovamente là è tanta, così come il desiderio di passeggiare per la Ville Lumière con uno sguardo diverso da quando andai lì per la prima volta da turista, qualche anno fa. Viaggio con la fantasia per le stradine dietro casa, entro nel piccolo giardino pubblico dove l'orto è ancora oggi coltivato dai giardinieri della mairie e mi accomodo tranquilla sulla pelouse a leggere un libro e prendere il sole (ok... il sole dipende dalle giornate, ma va bene anche prendere l'ombra rinfrescante no?). Passo al volo in panificio a comprare una baguette tradition per cena prima di incontrare un'amica al solito caffè.

Tutto troppo idilliaco? Probabilmente sì, eppure se oggi mi chiedete di parlare di Parigi queste sono alcune delle istantanee che affiorano alla mia memoria.

Allora ho pensato di fermare queste istantanee sulle pagine del blog, fissando piccoli angoli della città che secondo me valgono una visita. Appunti e spunti per me stessa in preparazione di un prossimo (spero a breve) giretto parigino e per chiunque passi da qui prima di partire per Parigi, soprattutto se trattasi di foodies. Idee e indirizzi suddivisi in differenti "percorsi tematici" che pubblicherò petit-à-petit nei prossimi giorni. À bientôt!

giovedì 14 luglio 2011

Vive la France... e la Santuzza!



Curiosamente la più importante festa nazionale francese - le 14 Juillet giorno in cui si ricorda la presa della Bastiglia - coincide con un altro evento molto importante di Palermo, mia città natale: il Festino. In realtà la vera giornata di festa (quella rossa sul calendario) è il 15 luglio, giornata di celebrazioni religiose per ricordare il miracolo di Santa Rosalia che liberò la città da un'epidemia di peste. I festeggiamenti però iniziano diversi giorni prima e culminano proprio nella serata del 14 luglio con una processione che si chiude con i fuochi d'artificio alla marina, simbolo della vittoria della Santa sulla peste e metaforicamente della vita sulla morte.

Quando ci siamo trasferiti nella Ville Lumière questa bizzarra coincidenza mi è piaciuta tanto, in fondo era come trovare un fil rouge tra le mie origini e il presente che stavo vivendo. Effettivamente i 14 Juillet parigini sono stati bellissimi, carichi dell'entusiamo tipico delle novità, della voglia di essere parte di un festeggiamento collettivo, della curiosità di vedere francesi, e americani, inglesi, italiani, giapponesi ecc ecc, far festa insieme per strada. Insomma bello, soprattutto perché condiviso con tanti amici ugualmente neofiti della capitale francese.

Oggi festeggio a migliaia di chilometri da Parigi ma non posso fare a meno di augurare a tutti i francesi buon 14 Juillet! Buona festa e aspettatemi... sono in debito di una serata nella caserma dei pompieri (Proprio così: per il 14 luglio le caserme dei sapeurs sono aperte e si festeggia all'interno con loro. Vogliamo parlare dei pompieri parigini???? Una specie a parte, davvero, meritano un post esclusivo ;-)

Vive la France e viva pure la Santuzza!

mercoledì 13 aprile 2011

Buon compleanno blog!

E' già passato un anno da quando ho pubblicato il mio primo post.

Mi sembra trascorso solo un attimo dalla mattina in cui, dopo aver registrato il dominio e capito (più o meno) come funzionava la parte tecnologica, ho scritto le prime righe di quest’avventura. E quante cose sono successe in questi 365 giorni!

venerdì 24 dicembre 2010

Sotto l'albero...

version française en bas

Quest'anno sarà un Natale speciale, carico di emozioni, di gioie nuove e di piccole malinconie. Giornate di festa dal programma inaspettatamente ribaltato all'ultimo minuto, come (forse) in tutte le cose belle della vita.

Il post di oggi non l'avevo mai immaginato prima, non è di quelli scritti da tempo che sono solo in attesa del momento migliore per essere pubblicato o di un raggio di sole per scattare una foto carina. E' il primo post per dire au revoir Paris e, a essere sincera al 100%, non ero (sono?) ancora del tutto pronta a sentire queste parole pronunciate da me.

Capita che, quanto meno te l'aspetti, arriva la possibilità di iniziare una nuova avventura in un'altra città, in un altro Paese. E' il bello della nostra vita e di un mestiere che può portarti - pentole e coltelli inclusi- ovunque. Invece di pensare al menù della vigilia o al pranzo del 25, mi sono trovata quindi sommersa da scatoloni e bolle, con l'obiettivo di far stare due anni di vita in un numero limitato di contenitori e la necessità di lasciare indietro qualcosa. E contemporaneamente Parigi che esplode in luci e atmosfere natalizie, gli amici da vedere per gli auguri che diventano cene d'arrivederci e una to do list infinita perché "prima di partire DEVO assolutamente fare, vedere, mangiare questo e quest'altro"!!!

lunedì 15 novembre 2010

Pomeriggio al cinema

Devo ringraziare Parigi (si potrà rivolgere un pensiero di gratitudine a un'entità astratta come una città? boh...) per avermi insegnato a essere più indipendente. Senza addentrarmi in discorsi filosofici o riflessioni sulla mia individualità mi riferisco banalmente (ma neanche poi tanto) all'abitudine di andare al cinema da sola. Ho iniziato a farlo da quando abito qui e la cosa mi piace tantissimo. In passato mi sono sempre trattenuta dall'entrare nella sala cinematografica senza compagnia, timorosa degli sguardi altrui e del possibile magone che mi avrebbe colpito. Invece qui è normale vedere persone di tutte le età pagare il biglietto e poi mettersi disciplinatamente in fila ad attendere l'apertura della sala proiezione, magari leggendo un libro per ingannare l'attesa. Ho iniziato, non senza dubbi, a sperimentare questo costume francese sin da subito e con mia grande sorpresa non mi sono sentita né sfigata, né triste nel farlo. Posso scegliere di vedere ciò che voglio senza obbligare nessuno a vedere film che piacciono solo a me, quindi via libera alla sperimentazione cinefila!!! Inoltre, all'orario che preferisco (viva quando possibile il matinée :), posso gustarmi attimo per attimo i momenti di una passione tutta personale.

Unica pecca, il post proiezione. Con chi commentare il film appena visto? Beh, spesso sono proprio gli altri spettatori i migliori critici con cui scambiare quattro chiacchiere e poi, tornata a casa, inondo inevitabilmente di commenti e opinioni personali chi mi capita a tiro :-)

Insomma un'altra bella abitudine parigina da aggiungere alla lista delle cose per cui posso affermare "Paris, je t'aime"

PS: Per la cronaca sabato pomeriggio ho visto "Potiche" (In Italia è uscito come "La Bella Statuina) l'ultimo film con Catherine Deneuve e Gérard Depardieu, una commedia perfetta per passare due orette in allegria.

giovedì 7 ottobre 2010

Facce da parco


Ottobre è tra i mesi che preferisco. Sarà che ci sono nata, che è il mese scelto da me e dallo chef per il nostro matrimonio o forse che semplicemente mi piace tirare fuori dagli armadi i maglioni di lana, risentirne il calore leggermente pungente sulla pelle e farmi coccolare dal caldo abbraccio di un cardigan quando rientro a casa con quella tipica sensazione autunnale di pizzicore perché il primo freddo ti ha sorpreso per strada quando non eri ancora preparato.

Ma con l'arrivo del nuovo mese devo inevitabilmente rinunciare a tutti quei piccoli riti estivi che tanto mi piacciono, in primis le ore trascorse al parco.


Parigi è una delizia per le infinite possibilità che offre di rifugiarsi nel verde: piccoli lembi di terra nascosti tra le stradine del quartiere o ampi spazi curati con perfezione geometrica da schiere di giardinieri. Avendo la fortuna di abitare in un crocicchio cittadino pieno di parchi, quest'estate (nuvole e piogge permettendo) ho passato parecchi momenti distesa sulla pelouse a godere il sole, senza aggiungere quanti panini sono stati inventati all'ultimo minuto per un'improvvisa e irresistibile voglia di picnic :-)

Non posso quindi dare il via alla prima "stagione autunno/inverno" del mio blog senza salutare come si deve l'estate appena trascorsa. Ecco una mini carrellata fotografica di quelle che mi è venuto spontaneo soprannominare "le facce da parco di Parigi".







La maggior parte delle foto sono state scattate al Jardin de Luxembourg lo scorso giugno in occasione della manifestazione "Rendez vous aux jardins 2010".

lunedì 30 agosto 2010

A passeggio nell'orto di Marie Antoinette

Ultime giornate di agosto, l'estate scivola via in maniera quasi inaspettata, direi quasi in punta di piedi. Non so ancora cosa mi attende (o cosa mi attendo) nell'autunno che inizierà a breve. Ciò che è certo è la voglia di approfittare di ogni singolo momento libero per fare, rifare, vedere, odorare, gustare. Voglia anche di ritornare a essere turista in una Parigi che adesso conosco abbastanza bene, mai troppo però!

Prima tappa dei miei giri turistici è stata Versailles, con il desiderio stavolta di perdersi nei giardini e cercare di soffermarsi per quanto possibile sugli angoli meno visibili. Il cielo non prometteva niente di buono ma per fortuna siamo stati risparmiati: niente pioggia e temperatura ideale per una'escursione nella natura.

Abbiamo fatto anche le visite d'ordinanza nei palazzi (quella sopra sono io che esploro le cucine del Petit Trianon dove venivano riscaldate le pietanze destinate ai banchetti privati di Marie Antoinette), ma la parte più bella è stata la lunga (lunghissima... chef?!?!) passeggiata tra fiori, piante e sentieri.

E tra le costruzioni dell'Hameau, il piccolo villaggio rurale che Marie Antoinette si fece costruire per provare i piaceri della vita contadina (?), abbiamo trovato piccoli lembi di terra coltivati a pomodori, melanzane, peperoni. Purtroppo sono più decorativi che altro, le piante - seppur curate dai giardinieri - sono lasciate crescere a dismisura e i frutti lasciati lì sui rami o destinati miseramente a cadere per terra, troppo maturi. Mi veniva quasi voglia di prendere forbici e cesto di vimini e cominciare la raccolta, chissà che parmigiana regale ne sarebbe venuta fuori!

A stemperare l'effetto "Disneyland" che sinceramente fa il villaggio ci sono i teneri animali della fattoria. La Ferme, oggi destinata ad attività didattiche per avvicinare i bambini al mondo animale, è abitata da placidi maialini, vispe caprette e asini solitari.

Dopo otto intensissime ore siamo tornati a casa, stanchi ma direi complessivamente soddisfatti. Versailles merita sempre una visita perché, anche se rimane un po' il feeling di qualcosa di artefatto o per lo meno di molto diverso da come doveva essere originariamente, ti dà davvero la possibilità di viaggiare nel tempo. Cosa che secondo me è la parte più bella del fare i turisti.

Qualche link utile

Sito ufficiale di Versailles: http://www.chateauversailles.fr/homepage

Sito della RATP, la società di trasporti dell'Ile de France (Versailles si raggiunge facilmente da Parigi con la RER C ): http://www.ratp.fr/

NB: i biglietti possono essere acquistati on line sul sito dello Château o su quello della Fnac francese, così facendo vi risparmierete una coda lunghissima alla biglietteria del castello.

mercoledì 21 luglio 2010

Souvenirs d'estate, buoni propositi e pesto alla trapanese

Mi sembra stranissimo dover già dichiarare che le vacanze sono finite e non è neanche la fine di luglio :-(

Volente o nolente, la verità è questa. Siamo tornati a Parigi, le valigie sono in ripostiglio, le foto sono state scaricate adeguatamente sul pc e quel minimo di colorito frutto di passeggiate e di brevi sedute spaparanzata al sole sta già pensando di abbandonarmi. Niente tristezza però. Siamo pur sempre nella ville lumière e tra i buoni propositi post-vacanze c'è anche quello di approfittare al 100% delle possibilità che la città offre. Ad esempio visitare qualche piccolo museo tentando di evitare la fiumana di gente che ha inesorabilmente invaso Parigi, cenare al fresco ai tavolini di un bistrot del Marais (e realisticamente sperare di non essere affumicata dai miliardi di fumatori... lo so che è uno stereotipo ma purtroppo credo che i francesi abbiano le sigarette nel DNA, forse fa parte del patrimonio genetico insieme al fatto di essere magri e col nasino all'insù), approfittare degli ultimi giorni di super saldi per scovare un capo d'abbigliamento assolutamente unico, cheap e della mia taglia. Vabbe' su quest'ultimo punto è meglio perdere da subito le speranze... avrei più probabilità di sbancare l'Euromillions (versione straniera del Superenalotto).

Ciò che mi porto dietro da queste due settimane italiane è come sempre un bagaglio fatto di affetti, di lunghe chiacchierate fino a tardi, di sorrisi di amici. Ma ci sono anche i colori dei campi di grano in provincia di Pordenone, le vigne che si estendono a perdita d'occhio sulle colline venete. Come dimenticare poi i cjarsons e il loro inebriante profumo misto di cannella e affumicato che esprime il carattere deciso ma al tempo stesso delicato e sorprendente di un'intera regione? E la pizza, rigorosamente cotta al forno a legna, che è sempre la prima tappa obbligata di ogni soggiorno milanese. E... i pizzoccheri, perché anche se ci sono quasi quaranta gradi ad alcuni peccati di gola non si può rinunciare!

Il ricordo più singolare e dolce di quest'estate sarà senza dubbio il suono delle cicale e dei grilli. Prima non avevo mai prestato particolare attenzione a quanto sia rilassante sentire in lontananza il frinire di questi piccoli insetti, certo a farci compagnia c'erano anche interi battaglioni di zanzare ma la poesia del momento non ne è stata troppo scalfita!
Quindi, essendo di nuovo in città, non ho potuto fare a meno di trasferire ai fornelli la voglia di prolungare idealmente la vacanza. Mi sono spostata però qualche chilometro più in giù per una pasta estiva tradizionale della mia regione che ha il merito di poter essere preparata velocemente e a freddo. Quando la voglia di accendere i fuochi latita il pesto alla trapanese è una bella soluzione che mi riporta in riva alle spiagge dell'amata Sicilia... enjoy it!

Linguine al pesto alla trapanese

martedì 13 aprile 2010

Femme du chef...perché?

Probabilmente a molti di coloro che aprono un blog si presenta questa domanda non appena rimangono soli davanti la tastiera dopo aver sbrigato le formalità burocratico-tecnologiche: e adesso cosa scrivo?

Io ho appena creato questo blog e credo che il nome che ho scelto sia il modo migliore per definirlo e per definirmi, almeno per il momento.

"La femme du chef" ovvero la donna (o la moglie) dello chef.

Qui in Francia è quasi un titolo e forse è un po' pretenzioso chiamarmi così oggi che ancora un ristorante nostro non c'è e mio marito è, più correttamente, un cuisinier.

Credo però che essere "femme du chef" vada al di là di una definizione rigorosa e forse limitante. Mi piace chiamarmi così e, soprattutto, io così mi ci sento.

Quindi questo blog altro non è che una finestra sull'avventura che sto vivendo a Parigi. Un'avventura che, a dispetto di quanto si potrebbe immaginare, non è fatta soltanto di ottime pietanze e di scoperte culinarie ma soprattutto di persone e di esperienze diverse che il caso ha fatto incrociare nella Ville Lumière.