venerdì 24 dicembre 2010

Sotto l'albero...

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Quest'anno sarà un Natale speciale, carico di emozioni, di gioie nuove e di piccole malinconie. Giornate di festa dal programma inaspettatamente ribaltato all'ultimo minuto, come (forse) in tutte le cose belle della vita.

Il post di oggi non l'avevo mai immaginato prima, non è di quelli scritti da tempo che sono solo in attesa del momento migliore per essere pubblicato o di un raggio di sole per scattare una foto carina. E' il primo post per dire au revoir Paris e, a essere sincera al 100%, non ero (sono?) ancora del tutto pronta a sentire queste parole pronunciate da me.

Capita che, quanto meno te l'aspetti, arriva la possibilità di iniziare una nuova avventura in un'altra città, in un altro Paese. E' il bello della nostra vita e di un mestiere che può portarti - pentole e coltelli inclusi- ovunque. Invece di pensare al menù della vigilia o al pranzo del 25, mi sono trovata quindi sommersa da scatoloni e bolle, con l'obiettivo di far stare due anni di vita in un numero limitato di contenitori e la necessità di lasciare indietro qualcosa. E contemporaneamente Parigi che esplode in luci e atmosfere natalizie, gli amici da vedere per gli auguri che diventano cene d'arrivederci e una to do list infinita perché "prima di partire DEVO assolutamente fare, vedere, mangiare questo e quest'altro"!!!

martedì 14 dicembre 2010

Nuove sfide culinarie, ovvero "l'Amore in cucina e l'Arte di mangiar bene"

Parafrasare l'Artusi, caposaldo di tutte le cucine italiane, mi sembra inevitabile volendo descrivere con sufficiente precisione quello che avviene nella nostra di cucina.

Ci sono momenti nella vita di una coppia in cui anche il più saldo dei legami viene messo alla prova dai cambiamenti, dalla necessità di modificare abitudini consolidate e praticamente intoccabili! Ed è proprio in quei frangenti che la stabilità della routine familiare vacilla, persa alla ricerca di un nuovo Nord che segni la direzione, di un appiglio al quale aggrapparsi dopo aver visto saltare tutti i puntelli ai quali era ancorata...

Cosa succede? Beh, da queste parti da qualche tempo è arrivata l'innovazione forzata in cucina (siamo o no nella patria di tutti i movimenti rivoluzionari che si rispettino?!?!) e bisogna ammettere che non è sempre facile adeguarsi ai cambiamenti e soprattutto costringere un cuisinier a farlo!

Da qualche mesetto infatti dalla nostra dispensa e, conseguentemente, dalle pentole del mio chef sono bandite ogni tipologia di carni e pesci crudi o poco cotti (addio sushi e tartare... ahimè), prosciutti e salami, verdure crude dalla dubbia pulizia, uova crude (quindi niente mayonnaise maison o mousse au chocolat caro chef!). E inoltre - giusto perché in Francia c'è una 'modesta' offerta gastronomica - vietati tutti i formaggi a latte crudo, in particolare gli erborinati e quelli a pasta morbida, nonché i paté e tutti i prodotti della charcuterie, i pesci affumicati e i molluschi. Ah dimenticavo, niente alcool... cela va sans dire!!!

Ma, nonostante tutti i divieti, l'Amore continua a regnare in cucina e anche l'Arte di mangiar bene è salva grazie alla creatività del maritino che riesce (ci sono delle volte in cui mi chiedo come...) a inventare giorno dopo giorno menù in linea con le ristrettezze alle quali lo costringo. Che poi non è proprio 'colpa' mia, quanto del piccolo fils du chef che tra pochissimo arriverà!

Certo nei primi mesi allinearsi alla sfida non è stato semplice, ma ormai siamo ben rodati e spero che anche il blog non abbia troppo risentito dello scarso paniere a disposizione ;-)

E poi trovo che sia proprio il sopracitato amore (stavolta sconosciuto e tutto da esplorare e scoprire un pezzettino alla volta) a guidare ogni scelta - anche culinaria - in un momento così speciale e delicato della vita di coppia, diventando quindi un ulteriore stimolo creativo nella quotidianità di una cucina che si rispetti. Una cucina come quella immaginata da Pellegrino Artusi...

lunedì 6 dicembre 2010

Jack the ripper's wife

«buongiorno, avrei bisogno di un'informazione: se vi porto le lame di mio marito in quanto tempo possono essere pronte, ben affilate? Sa... dopo tanto uso costante, anche se lui le affila periodicamente, è necessario un lavoro fatto meglio da un vero professionista!

20 giorni? si, lo so che siamo sotto le feste però così non va... lui deve organizzarsi, non può mica rimanere senza, sarebbe una tragedia, si immagini! :S

Certo, posso portarvele un po' per volta valutando quali lame gli servono necessariamente e quali invece possono aspettare un po' di più. Ma in questo caso riuscite a farmi le "top five" in meno del tempo previsto??? Insomma... siamo pur sempre dei clienti fedeli, potrete ben fare un'eccezione.

No! Secondo me non si rende conto. Sono sicura che - stante così le cose - mio marito finirà per decidere di usare le lame che teniamo in casa (e che di solito utilizzo io) mentre le sue professionali sono qui da voi.

Dice che è la volta buona per farsi invitare a turno da parenti e amici a cena? Non avevo ancora guardato alla situazione da questo punto di vista. Quasi quasi mi ha convinta, vado a casa, recupero il materiale e sono da lei in un lampo lampante :) ».

La verità è che non avrei mai pensato di ritrovarmi a intrattenere una conversazione del genere in un luogo pubblico, consapevole degli sguardi sospetti che lanciava il signore accanto a me fingendosi intento a osservare un nuovo modello di Victorinox. ma in realtà altamente preoccupato dalle confabulazioni di quella che ai suoi occhi sarà sembrata una serial killer di provata esperienza :-)

Ma sono cose che capitano quando a entrare in coltelleria è la moglie di un cuoco in missione per il marito!