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venerdì 11 novembre 2011

Verso l'infinito e oltre


Ho la strana sensazione di essermi trasformata in una parete per l'arrampicata sportiva. Avete presente quei muri (sì, sono muri e null'altro) un po' dritti e un po' storti, pieni di strani bitorzoli che servono come punti d'appoggio, da cui pendono - felici e spensierati - degli incalliti sportivi? Io, uguale. Con la differenza che gli arrampicatori condividono gioie e dolori della loro arrampicata e, se cadono, il loro gentil di dietro finisce su morbidi materassi. Nel mio caso invece non solo l'arrampicatore è uno solo, ma la parete all'occasione si trasforma in materasso, pronto intervento, coach motivazionale.

venerdì 4 novembre 2011

Pioggia e un pomeriggio da far passare

I pomeriggi di pioggia sono lunghissimi. Cominciano appena dopo pranzo, quando è necessario accendere una lampada per fare luce e riscaldare un po' la stanza. Continuano pigri nel silenzio di un libro da leggere o nel ticchettio delle dita che si muovono sulla tastiera, le orecchie sempre all'erta per cogliere dalla stanza accanto i segni di risveglio del piccolo che dorme. E poi, quando il richiamo della mamma arriva e ci sono un sorriso e due occhioni sgranati ancora pieni di sonno ad attenderti in culla, si presenta un grande punto interrogativo: adesso cosa facciamo?

É ancora presto per disegnare, inventare giochi di pirati e indiani, costruire castelli da distruggere insieme la sera andando a letto. Ma sono già passati i tempi del "poppata - cambio - nanna" quando i problemi erano altri ma i ritmi biologici del neonato garantivano un po' di autonomia. A otto mesi cosa mi invento per affrontare tre ore chiusi in casa senza soccombere alla noia e, di conseguenza, a un pupo nervoso? Io inizio a pensarci, intanto preparo un po' di frutta per la merenda (che male non fa), voi me la dareste una mano?