lunedì 25 febbraio 2013

Genetica, coppia e cucina


Ho finalmente individuato l’elemento che differenzia nettamente me (giovane-donna-moglie-mamma-lavoratrice) da mio marito (giovane-uomo-marito-padre-lavoratore… cuoco): la pellicola trasparente

Dopo anni di vita insieme e di condivisione dello spazio più importante della nostra piccola casa – la cucina – posso affermarlo con certezza: i cuochi hanno nel dna un gene che li distingue da noi comuni mortali che amiamo stare ai fornelli, si chiama il gene della pellicola.

Fateci caso: la normale dispensa domestica accoglie i rotoli di stagnola, pellicola e carta forno in discrete confezioni da 20, massimo 50 metri e solitamente li destina ai “non luoghi” della cucina, nella maggior parte dei casi a qualche anta improbabile o a riempire spazi lasciati da pentole e scatolame.

Mio marito, lo chef, acquista solo rotoli da 300 (t-r-e-c-e-n-t-o) metri e addio antina sfigata.

Ma più che nelle dimensioni, il suddetto gene si manifesta nel momento dell’azione ossia quando giunge l’ora di ricoprire qualcosa (non importa cosa) con la pellicola.

Non c’è ciotola ingombrante che tenga, piatto dagli angoli fastidiosi o bottiglia dal collo troppo lungo: la pellicola trasparente avvolgerà tutto con una surreale e fastidiosa perfezione. Perché non è tanto l’abilità nel destreggiarsi con l’ingombrante rotolo che urta, quanto il fatto che in due semplici mosse riesca a metterla perfettamente, come un velo teso al limite della resistenza arrivando quasi a creare un effetto sottovuoto. Dimenticavo… il tutto senza l’ausilio della (per lui) inutile lama seghettata. Lama che a casa nostra viene eliminata ancor prima dell’utilizzo lasciando la sottoscritta nello sgomento totale.

Io, che invece la userei volentieri, mi ritrovo a imprecare con il rotolo in una mano e l’oggetto da ricoprire nell’altra, dovendo ingegnarmi per trovare oggetti affilati per la casa con il risultato che spesso spreco metri e metri di pellicola e produco palline trasparenti che è una bellezza.

Aggiungo un ultimo dettaglio di colore affinché possiate essere solidali con me. Lui la pellicola riesce a usarla DUE volte, senza che quest’ultima tra il primo e il secondo utilizzo decida di animarsi e cambiare forma e/o stato. Sono anni che mi chiedo come faccia e l’unica razionale spiegazione che ho trovato sta tutta lì, nel piccolo gene della pellicola grazie al quale il nostro frigorifero sembra un piccolo laboratorio.

Ormai la prendo bene, in fondo è solo una delle tante manie da cuoco con cui ho imparato a convivere. Inoltre, grazie alla pellicola trasparente vedo sempre ciò che ho a disposizione e raramente dimentico qualcosa in fondo al frigo, i pasticcini salati di oggi ne sono la conferma.

Nelle ultime settimane consumiamo tantissimi broccoli perché piacciono a minichef, idem con le acciughe sott’olio mia nuova passione. Rimasti da un precedente pasto, hanno avuto il loro “momento pellicola” prima che decidessi di riempirci dei piccoli cestini di pasta sfoglia per l’antipasto della domenica. L’accostamento broccolo e acciuga è un classico, stavolta ho aggiunto il fior di latte per avere un effetto filante e contrastare la forte sapidità dell’acciuga. La pasta sfoglia è molto ricca quindi ho preferito non caricare troppo di condimenti la purea di broccoli. 
Provate a farli anche con la brisée (magari integrale), un guscio friabile che ben si sposerà con il ripieno umido. Me l’ha suggerito lo chef e dei suoi consigli – nonché dei suoi geni – io mi fido!

Pasticcini salati al broccolo, acciuga e fior di latte 

Ingredienti per 6 pasticcini
  • 1/2 broccolo lessato 
  • 50 gr fior di latte 
  • 3 acciughe sott'olio 
  • 1 rotolo pasta sfoglia 
  • 1 tuorlo d'uovo 
  • 2 cucchiai da tavola Olio extravergine d'oliva 
  • qb sale, pepe 
Frullare il broccolo con l'olio fino a ridurlo in purea, regolare di sale e pepe e tenere da parte.
Aiutandosi con un coppapasta ricavare dal rotolo di pasta sfoglia 6 dischi da 10 cm di diametro.
[I ritagli di pasta sfoglia possono essere usati come stuzzichino, è sufficiente spennellarli con tuorlo d'uovo e cospargerli a piacere con parmigiano grattugiato o spezie, passarli poi in forno per una decina di minuti]

Rivestire uno stampo da muffin con i dischi di pasta sfoglia e riempire ogni cestino di pasta con un cucchiaio abbondante di purea di broccoli, un pezzetto di fior di latte e mezzo filetto d'acciuga. Ripiegare i bordi del cestino verso l'interno e spennellarli con il tuorlo sbattuto.

Cuocere i pasticcini in forno caldo a 180° per circa 30 minuti. Servire tiepidi.

13 commenti:

  1. No senza lama, ma come fai?!!Io ci litigo sempre con la pellicola trasparente e quando posso preferisco di gran lunga la stagnola!Broccoli e acciughe è un classico che non smetterei mai di mangiare, stanno benissimo insieme.
    buon inizio settimana!

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    1. senza lama faccio molta fatica ma ormai riesco a ingegnarmi e di solito uso un coltello! è vero il detto che chi va con lo zoppo impara a zoppicare :-)

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  2. Sai il mio prof di cucina per cosa usa la pelliccola? Per coprire le pentole al posto dei coperchi! Ovviamente mentre sono sul fuoco eh! :-))
    Mi sa che la sindrome della pellicola è molto diffusa tra gli chef!
    Mi rubo un pasticcino, ho una famina che ora ci starebbe proprio bene...!

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    1. Hai visto? è proprio una cosa da chef! Non avrei mai pensato che la pellicola potesse essere così versatile e invece...

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  3. Ciao Claudia, ho scoperto il tuo blog tramite Twitter, sono venuta a curiosare e voilà sono rimasta a bocca aperta!una ricetta più bella dell'altra! E poi questi pasticcini con la pasta sfoglia (che doro tra l'altro) sono meravigliosi...
    Se ti fa piacere magari passa a trovarmi sul mio blog! un abbraccio e a presto. Ele^^

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    1. grazie Ele e benvenuta, spero tu possa trovare qui degli spunti e delle ricette che ti piacciano!
      a presto

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  4. Vedi che non si finisce mai di imparare? Passo attratta dalla ricetta (ingredienti che adoro) e scopro aneddoti su pellicola e stagnola :-)
    potenza dei food blog...
    Un caro saluto e buona settimana!
    simo

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    1. Ciao Simona,
      come ho scritto io sono in piena fase "viva l'acciuga", ho scoperto che mi piacciono tantissimo e le sto usando in molti piatti (oltre che semplicemente sul pane). Di aneddoti da raccontare ne avrei a bizzeffe e non solo sulla pellicola ;-)

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  5. Posso testimoniare l'abilità unica di chef nell'utilizzare la pellicola trasparente, magari metri e metri per un piccolo avanzo di cibo, ma i risultati gli danno ragione.

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    1. Il punto è proprio questo: io posso anche provare ad oppormi con risolutezza alle sue tecniche ma alla fine ha ragione lui!!! :-)

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  6. 300 metri di pellicola!!!!
    Per imparare a tagliare la pellicola ci ho speso anni in cui un rotolo veniva sfruttato solo per metà. Ora ho capito: rapidità e cattiverei sono i segreti per tagliarla a dovere :)
    Ora devo capire come usarla due volte. Tuo marito da ripetizioni? :)

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    1. Cara Rossella,
      mi sono venuti i muscoli alle braccia per tenere il maxi rotolo ;-)
      potrei organizzare un workshop su "teorie e tecniche della pellicola trasparente" che ne pensi?

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