lunedì 10 marzo 2014

La scacciata della nonna, perfetta dopo un viaggio.


Da una vacanza fuori stagione, per di più al caldo e in una località di mare in pieno inverno, non sapevo cosa aspettarmi. Intendiamoci, non che disprezzassi l’idea, tutt’altro! Semplicemente rappresentava, prima di due settimane fa, un’incognita.

Poi, dopo mesi di attesa e lunghe telefonate serali con il mio alter ego franco-americano (lei è bionda, ha gli occhi azzurri e la pelle diafana ma aldilà di questi dettagli ogni tanto credo ci abbiano separate alla nascita!), la settimana a Tenerife è arrivata.

Delle spiagge, del vento, delle tapas, del sole che inaspettatamente torna a scaldarti le braccia e la fronte, vi parlerò tra qualche giorno quando avrò riordinato appunti e foto. Però, prima ancora di riosservare i giorni appena passati attraverso i nostri scatti e fare un bilancio dell’esperienza, mi sono accorta di una cosa.

Tanto la vacanza è stata all’insegna del puro relax e dell’apatia culinaria (in fondo è riposo anche lasciare intatte le pentole della casa temporanea no?), tanto invece è stato piacevole ritornare ad accendere i fornelli di casa. Mettere l’acqua a bollire, prendere dalla credenza la ciotola bianca per l’insalata e i condimenti nelle boccette di vetro trasparente poggiate sul vassoio color melanzana.


Siamo tornati lunedì scorso e dopo una sveglia all’alba seguita da un susseguirsi di aereo-minibus-auto, abbiamo aperto la porta di casa giusto in tempo per improvvisare un frugale pranzo. A tavola, con le facce stropicciate dal poco sonno ma ancora dorate da una leggera abbronzatura, davanti a un pezzo di formaggio e dei broccoli lessati minichef ci ha guardato e ha esclamato: “ma è bellissima casa nostra”.

Forse una frase così non basta ad attutire lo choc da rientro, il telefono che riprende a squillare senza sosta e gli orari che tornano subito alle solite stravaganze, però regala una prospettiva diversa e la voglia di approfittare di quelle quattro mura per fare qualcosa insieme. Perché anche se è piccola, disordinata e ormai non vediamo l’ora di fissare la data del trasloco (intravedo una luce in fondo al tunnel…), la nostra casetta è un pezzo di noi.

E i luoghi che si amano ispirano cose buone, ne sono convinta. Il nostro bilocale colorato, e a onor del vero anche le insistenti richieste del marito, mi ha fatto venire voglia di rifare la scacciata di nonna R., quella che la nonna preparava ogni volta che andavamo a trovarla seguendo un rituale ben preciso. La teglia di alluminio dal bordo alto, il mattarello sottile e lungo, l’impasto di rimacinato di un giallo intenso, il tavolo verde spolverato di semola.

Ok papà, hai ragione… la mia scacciata a prima vista non è esattamente come quella della nonna, ma solo perché vedi la pasta disegnata da tanti puntini non vuol dire che sia un esperimento mal riuscito. È la farina di farro (lo sai che mi piacciono le farine strane) che le dà quel colore, ma all’interno la scacciata è la stessa di sempre: i cipollotti freschi che cuocendo diventano morbidi e saporiti, il formaggio che fila, le acciughe che è un piacere trovare nei bocconi più sapidi.

Certo, in questo caso mi sono dovuta accontentare di normale provolone dolce perché il rientro non mi ha dato il tempo di trovare la tuma, il vero formaggio della scacciata catanese. Ma so che mio padre non ne avrò da ridire, tanto lui il formaggio non lo mangia!

La scacciata della nonna, le mani di noi tre impegnati a prepararla e la nostra casetta riscoperta dopo una vacanza. Cosa c’è di meglio per iniziare la settimana?


Scacciata di farro con cipollotti e provolone

Ingredienti
  • 200 gr farina di farro
  • 300 gr farina bianca
  • 400 ml acqua
  • 5 gr lievito di birra secco
  • 1 cucchiaino da tè di sale
  • 1 cucchiaio da tavola olio evo
  • 2 mazzi cipollotti freschi
  • 100 gr provolone
  • 2 cucchiai da tavola di olive taggiasche denocciolate
  • 4-5 acciughe sott'olio
  • sale
Per l'impasto della scacciata ho seguito il metodo che Gabriele Bonci spiega nel libro "Il gioco della pizza".

In una ciotola capiente unite le farine e il lievito, aggiungete l'acqua e quando l'impasto sarà ben amalgamato aggiungete il sale e l'olio. Mescolate per qualche minuto con un cucchiaio di legno, poi trasferite l'impasto - che a questo punto sarà ancora grezzo - in una ciotola precedentemente ben oleata. Coprite con un canovaccio e fate riposare almeno un'ora a temperatura ambiente.

Passato questo tempo, trasferite l'impasto su un piano di lavoro ben infarinato e fate tre giri di pieghe di rinforzo, lasciando passare 20 minuti tra una fase e l'altra. (Qui trovate un video in cui proprio Gabriele Bonci fa vedere dal minuto 5:00 come si fanno)

Finite le pieghe di rinforzo trasferite la pasta in una ciotola ben oleata, avendo cura di spennellare con l'olio tutta la superfici della pasta. Coprite la ciotola con pellicola trasparente e trasferite in frigorifero per almeno 18 ore. Trascorso questo tempo tirate fuori dal frigo la ciotola e lasciatela a temperatura ambiente per una decina di minuti. Trasferite poi l'impasto sul piano di lavoro infarinato, dividetelo in due parti e lasciatelo riposare ancora un paio d'ore.

A questo punto l'impasto è pronto per essere steso ma, mi raccomando, non utilizzate un matterello perché eliminerebbe tutta l'aria che invece deve restare all'interno. Usate invece le mani e aiutatevi con i polpastrelli per dare alle due pezzature di pasta una forma rettangolare.

Stendete quindi la prima metà d'impasto su una placca rettangolare oleata, farcitela con i cipollotti leggermente salati (saranno stati precedentemente lavati, privati della parte verde e tagliati in 4 per il lungo), le olive, le acciughe spezzettate e il provolone. Coprite con la seconda metà d'impasto steso, oleate e sigillate bene i bordi. Cuocete la scacciata in forno preriscaldato a 230° per circa 20 minuti.

7 commenti:

  1. Sembra una e vera proprioa delizia!
    http://duecuoriinpadella.blogspot.it/

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  2. Che bontà questa scacciata :-) E' ufficiale il tuo blog è tra i miei preferiti ;-)

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  3. Tenerife e schiacciata con la farina "strana" di farro: una bella sintesi dell'andare e tornare dalle vacanze, anche fuori stagione.
    Bentornata!

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    1. grazie Rossella! credo sia fondamentale ancorarsi alle cose buone per riprendere la routine quotidiana, così il rientro è meno duro ;)

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  4. Buongiorno Claudia!

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