martedì 23 aprile 2013

Hummus di cicerchie e pentola a pressione, matrimonio riuscito?


Quando io e lo chef abbiamo deciso di convolare a nozze, ormai quasi sette anni fa, siamo stati un po’ tradizionalisti e abbiamo scelto di fare una classica lista nozze.

Piatti, posate, bicchieri, orpellame vario. Ricordo ancora l’elenco quasi infinito e l’ebbrezza provata aggirandomi per il negozio con la possibilità di scegliere qualsiasi cosa. Comporre la lista, infatti, è stata l’occasione giusta per dare libero sfogo alla nostra creatività e a un incontrollabile desiderio di riempire casa di oggetti, all’epoca ritenuti indispensabili.

Così, tornati dal viaggio di nozze e alle prese con l’apertura degli scatoloni, ci siamo ritrovati con un irrinunciabile affetta-avocado, con una pesciera che accomoderebbe tranquillamente un pescespada (attualmente abbiamo un tavolo per max 4 persone) e con bicchieri da degustazione di ogni foggia. Che volete farci, entusiasmo giovanile e manie di grandeur covano in ognuno di noi, la lista nozze ci ha solo permesso di manifestarle a pieno.

Se oggi - con la maturità della rodata padrona di casa (rido solo a scriverlo) - dovessi incoronare la regina della lista nozze, non avrei dubbi: la pentola a pressione!
Accolta con tutti gli onori alla consegna dei regali di nozze, ha avuto poi un destino triste. Riposta nel ripiano più alto della cucina, è rimasta lì, immobile e inutilizzata, per quasi sette anni. Potevo quasi sentire i suoi lamenti ogni volta che a colleghe più fortunate – la risottiera o la pentola in rame per la polenta – veniva dato l’onore dei fornelli.

Confinata nel suo angolo, la pentola a pressione ha atteso paziente e fiduciosa il momento del bisogno in cui saremmo corsi da lei, come un marinaio che torna nel porto conosciuto.

Aveva ragione, tutta colpa (o merito) delle cicerchie. Dovete sapere che lotto con questi legumi da settimane: ammollo, lenta cottura, nulla da fare. Le cicerchie restano sempre di una consistenza indefinibile, una via di mezzo tra il croccante e il crudo. Dopo aver chiesto consiglio ad amiche esperte e dopo un’attentissima lettura del libretto d’istruzioni, mi sono quindi affidata a lei, la pentola a pressione.

L’ho riempita con le cicerchie e l’acqua, ho chiuso accuratamente, ho acceso il fuoco, ho atteso impaziente il sibilo distintivo della cottura a pressione, ho contato i minuti, fatto sfiatare, aperto con la circospezione di un artificiere.

Com’è andata?

Se devo essere sincera, la sensazione di avere una bomba a orologeria sui fornelli non è esattamente piacevole e devo ancora imparare a convivere con l’impossibilità di vedere cosa accade all’interno della pentola. Per una come me, che vive la cottura “minuto per minuto” è un limite non da poco. Rimane il grosso risparmio di tempo e di energia, quindi economico. In quaranta minuti, infatti, ho cotto le cicerchie, a fronte delle oltre due ore necessarie con la cottura tradizionale.

Saranno necessari nuovi esperimenti per capire se tra me e la pentola a pressione possa instaurarsi una relazione. Magari non avrà lo slancio e l’energia di un colpo di fulmine ma potrebbe rivelarsi una solida amicizia, voi che ne dite?

Per questo debutto ho scelto di fare un hummus, le cicerchie infatti anche dopo la cottura non mi sembravano della giusta consistenza per una zuppa o un minestrone con le verdure. Frullate e amalgamate con i classici ingredienti dell’hummus hanno avuto una buona resa, conferendo all’hummus un gusto più amarognolo rispetto a quello classico dei ceci.

In attesa del mio prossimo tentativo culinario vi chiedo: come usate la pentola a pressione? Qual è la vostra ricetta infallibile? Sono solo io ad averne paura o suscita anche in voi contrastati sentimenti?

Rispondete tranquilli, anonimato garantito ;)



Hummus di cicerchie
Ingredienti per 6 persone
  • 150 gr cicerchie secche decorticate 
  • 120 gr tahina 
  • 2 spicchi aglio 
  • 1 limone 
  • 1 foglia d'alloro 
  • olio extravergine d'oliva 
  • sale
Mettere a bagno in acqua fredda le cicerchie per un giorno, scolarle e sciaquarle sotto acqua corrente.

Cuocerle in pentola a pressione con 1 spicchio d'aglio intero, una foglia d'alloro, una presa di sale e circa 700 ml d'acqua: calcolare 40 minuti di cottura dall'inizio del sibilo.

Colare le cicerchie eliminando aglio e alloro e tenendo da parte il liquido di cottura, frullarle con uno spicchio d'aglio sbucciato e privato del germe. Unire poi la tahina e il succo di limone, regolare di sale e amalgamare con l'olio (io ne ho messo circa 3 cucchiai da tavola) aggiungendo, se necessario, un po' d'acqua di cottura delle cicerchie per un hummus più omogeneo e cremoso.

18 commenti:

  1. Ecco, qui si è andati di tendenza inversa: appena arrivata in casa, è stata pluri usata (consiglio: evita tutti i legumini ricoperti da pellicolette, sono uno strazio ottura valvole); ora, giace inutilizzata da mesi e mesi e credo proprio si finirà col rottaamarla definitivamente.
    Hasta la slow cooker ( o crock pot che chiamarla si voglia) siempre, di quella oramai sarebbe difficile fare a meno.
    Mi accomodo invitata e mi munisco di cucchiaino, che io all'hummus - quale esso sia -non riesco mai adir di no.

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    1. Inizio a pensare che il destino delle pentole a pressione (prima o dopo poco importa), sia quello degli amori impossibili: grandi passioni seguite da periodi di separazione.
      Sulla slow cooker non ho esperienza diretta, sono ancora una tradizionalista: amo le pentole di ghisa o di rame per le lunghe cotture. Tu per cosa la utilizzi?

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  2. claudia, a me fa paura.
    una volta mentre la stavo usando è esploso il coperchio...io sono scappata dalla cucina urlando (come una vera eroina), poi sono tornata e c'erano pezzi di roba ovunque.
    questa la mia storia con la pentola a pressione. non l'ho mai più usata, l'ho lasciata nella vecchia casa e ora sono senza.
    tu dici che ci si può fidare?

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    1. Io credo che ci si possa fidare però ancora non mi sono liberata dal timore dell'esplosione. Forse se non fischiasse tutto il tempo mi sentirei più sicura...
      scherzi a parte, credo che solo con l'esperienza (e una perfetta manutenzione) si riesca a padroneggiare la cottura in pentola a pressione.
      Bisogna (come diceva la Sandrelli in "Non ci resta che piangere") "provare, provare, provare, provareeee..."

      grazie per la confessione :-)

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  3. Io adoro la pentola a pressione... è un'amica fidata! Riesco a fare anche il ragù dimezzando i tempi....15 minuti di pentola a pressione e poi solo un paio d'ore a fuoco lento, invece delle 4-5-6 ore classiche! Quando ho voglia di ragù, ma il tempo è poco, lei mi salva! E poi, se ci cuochi seppie, calamari, ma anche spezzatini, la carne diventa di una tenerezza stupenda! Una volta ho fatto il brasato d'asino....con lei ho cotto "solo" 6 ore, figuriamoci senza di lei.......!!
    E poi... minestroni, legumi....ma anche i dessert che necessitano di cottura a bagno maria come il creme caramel :-)
    Che dici...ti ho convinto????

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    1. dimenticavo... per evitare l'esplosione è sufficiente assicurarsi SEMPRE che le valvole siano pulite.

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    2. Tery io di te mi fido ciecamente quindi verrò a cercare le tue ricette in cerca di dritte ed ispirazioni. L'utilizzo per le lunghissime cotture può essere in effetti un bell'aiuto, soprattutto considerando che in una canonica giornata non sempre si possono trovare 6 ore per fare il ragù.
      Ti terrò aggiornata sugli sviluppi di questa relazione.

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  4. ODDDIO COME TI CAPISCO, anche a me mette un'ansia pazzesca non sapere cosa succede all'interno!!!
    Io che devo coccolarmi le pietanze, mescolarle, assaggiarle, aggiustarle...faccio una fatica incredibile a pensarle chiuse intrappolate là dentro.
    Risultato? Una bellissima pentola a pressione della Lagostina usata per il suo impiego originario 2 volte (forse una, non ricordo). Per il resto, siccome la guardo e mi fa un pò tenerezza, la uso come pentola normale senza il suo coperchio :)

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    1. Lina, almeno tu l'hai usata anche se senza coperchio :-)
      Mi verrebbe da dire "mal comune mezzo gaudio", in realtà per alcune preparazioni può valer la pena (specialmente se si ha poco tempo a disposizione) affidarsi alla pentola a pressione superando timori e incertezze.
      Sperimentiamo a piene mani!

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  5. in casa mia si usa moltissimo! prima di prender coraggio ed avvicinarmici la lasciavo sempre maneggiare a mia mamma (ne ho lette, di storie di esplosioni, in effetti..) ma dopo la prima volta che ho "osato" ci ho persino preso gusto, si dimezzano tempi di cottura e si sprega meno gas, meglio di così! la uso comunque sempre per cuocere legumi, non per cucinare chissà cosa. l'hummus lo adoro in ogni modo, le cicerchie non le ho mai assaggiate. non ho dubbi che sia meraviglioso anche questo;)
    a presto,buona giornata

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    1. grazie per il tuo commento, ne approfitto per chiederti se hai indicazioni particolari per la cottura dei differenti legumi!

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    2. allora, di solito varia in base anche alla tipologia dello stesso legume usato, ad esempio due tipi di fagiolo o di cece diverso possono avere tempi diversi, e di solito sono riportati sulla confezione..e se è indicato solo quello in pentola normale, basta dimezzare. io ad esempio ho due tipi di ceci e uno cuoce 40 min. e l'altro un'ora..però indicativamente hanno cottura entro queste tempistiche.. per i fagioli sui 35-40 min. di solito, anche se anche lì dipende dallo spessore della buccia, i cannellini ad esempio ci stanno di meno..però non ci sono leggi universali, ecco! l'unica cosa con cui mi trovo poco bene sono quelli decorticati/spezzati, che non vengono mai come dico io anche rispettando i tempi indicati..per gli altri, seguendo i tempi sulla confezioni puoi stare tranquilla anche se non vedi cosa succede dentro!;)
      (scusa se l'ho fatta così lunga, non ho il dono della sintesi)

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    3. grazie, la sintesi non era assolutamente necessaria mentre i dettagli sì!
      sai che forse ho capito qual è stato il problema con le cicerchie? erano proprio decorticate. riproverò con quelle intere, sperando in migliore cottura.

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  6. Mi avete convinta! Confesso che anch'io mi sono macchiata dell'abbandono della mia pentola a pressione, che già nel nome, rimanda all'idea di una imminente e quanto mai probabile esplosione. Nonostante l'abbia posizionata in bella mostra, non sono mai riuscita a vederla come una irrinunciabile alleata. Passi per i legumi ed il ragù, il punto è che non riesco a credere che cibi come risotti e polpettoni, una volta abbandonati in questa inaccessibile "cassaforte gastronomica", non si attacchino, inesorabilmente, su fondo e pareti, finendo per bruciare miseramente.
    Tuttavia, la mia innata riluttanza alla resa, è stata oggi risvegliata da queste piacevoli ed incoraggianti chiacchiere tra amiche....
    La mia mamma, ha sempre aggiunto del bicarbonato all'acqua durante "l'ammollo" ....... Pensi sia utile? :-)

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    1. Angela hai colto in pieno il mio dubbio sulle cotture di alcune pietanze: come è possibile che "abbandonate" in pentola a pressione riescano a cuocersi alla perfezione?
      Sembrerebbe però, da quanto ci dicono le altre, che il trucco funzioni e a questo punto non ci tocca che metterci entrambe alla prova.
      Grazie per la dritta del bicarbonato, bisogna sempre dar fiducia alle tecniche delle mamme :-)

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  7. Dopo le prime reticenze andando a vivere da sola mi sono buttata e da allora, confesso, la uso indefessamente! Ci faccio soprattutto verdure, minestroni, zuppe, da quando è nato ilmio bimbo ho comprato anche lo scodello (questo sconosciuto!) che mi ha permesso di cuocere anche carne e pesce tipo a vapore, la usavo x gli omogeneizzati, geniale! Per me mai più senza! Se la studi un po' anche tu vedrai che te ne innamorerai, è più pratica di quanto sembri!

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  8. Io la uso praticamente ogni giorno. Mi è sempre stata di grande aiuto soprattutto quando lavoravo. Occorre però molta attenzione e manutenzione, usare cottura a fiamma molto bassa, aggiungere la giusta quantità d’acqua senza esagerare, rispettare i tempi di cottura indicati ed evitare cibi molto piccoli che possono otturare la valvola. Mai e poi mai cucinare le lenticchie, per esempio.

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