mercoledì 12 settembre 2012

La focaccia dell'estate

Eccomi di nuovo qui, a Milano, dopo cinque (quasi sei) settimane, quaranta lunghissimi giorni che scriverlo neanche basta. Vacanze che lentamente sono passate riempiendosi di mare, giochi, abbronzatura da record, uno spavento che ricorderemo per un po’ e tanto tempo passato in famiglia. Con mamma e papà, nonna e nonno. Questione di prospettive.

 
Cinque settimane piene ma senza programmi. Sono partita agguerrita con il buon proposito di usare il tempo libero in ogni momento, facendo anche tutte quelle cose che normalmente finiscono in coda, tipo mettersi sempre la crema idratante dopo la doccia, fare le cornici concentriche della settimana enigmistica, comprare e leggere fino all’ultima riga l’intera proposta editoriale dell’edicola sotto casa.



Invece, una volta arrivata al mare, la vera essenza della vacanza è stata proprio la libertà da piani prestabiliti. Ho semplicemente rallentato e deciso di farmi sorprendere.


Lasciare che i ritmi si decidessero da sé e ritrovarmi sveglia alle sei del mattino perché c’è il sole. O dormire due ore dopo pranzo quando gli occhi non riescono a restare aperti. Sono molti i momenti preziosi che ricorderò di questa lunga estate siciliana ma in cima a tutti ci sono proprio le ore nel silenzio della prima mattina, quando intorno tutti dormono ancora e la luce arriva di traverso ed è bianca, come lattiginosa.

 

Io, che tutto sono fuorché una mattiniera, mi sono ritrovata a correre sul lungomare, a far colazione al bar con granita e brioche alle sette, a comprare il pesce con mamma prima di andare a mare e impastare subito dopo per dare a lievito e farina il giusto tempo di amalgamarsi e crescere.

 

L’unico rituale non abbandonato durante la pausa, infatti, è stato il rinfrescare-impastare-infornare. Io e Laria, insieme in vacanza :-)

Se a questo binomio aggiungete pomodorini freschi, basilico gentilmente offerto della pianta del vicino e poco altro otterrete il must della mia estate 2012: una focaccia ai pomodorini che in realtà sarebbe più corretto chiamare tarte perché l’ho trovata sul numero di agosto di Saveur! Per l’impasto ho usato la mia ricetta base collaudata, potete però comprarla già pronta dal panettiere o al supermercato: in tal caso ve ne serviranno 400 gr.


Impastata la mattina e infornata a pranzo la tarte ai pomodorini l’hanno assaggiata proprio tutti, genitori, fratelli, amiche di lunga data a cui si deve una cena (contenta M.?), amici del mare con cui si mangia con costume e pareo, persino chef e minichef!

E ora, a Milano, approfitto degli ultimi pomodorini e riaccendo il forno di casa. Lentamente si torna alle abitudini cittadine con la voglia, però, di portare ancora in tavola colori e sapori della bella stagione (mi sto impegnando anche a non dimenticare mai la crema dopo la doccia, almeno ci provo!!!).

Tarte ai pomodorini
(ricetta tratta da Saveur di luglio/agosto 2012)
Ingredienti

Per la pasta:
  • 200 gr farina 00 
  • 100 gr farina di grano duro rimacinata 
  • 80 gr ca di lievito madre rinfrescato il giorno prima 
  • 180/200 cl acqua tiepida 
  • 1 cucchiaino sale 
  • 2 cucchiai da tavola olio extravergine d'oliva 

Per il condimento:
  • 1 kg pomodorini Pachino 
  • 3 cipolle rosse di Tropea 
  • 2 spicchi d'aglio 
  • una decina di olive nere 
  • 5 foglie di basilico 
  • Olio extravergine d'oliva, sale, pepe, origano secco 
Preparare la pasta: sciogliere il lievito madre con metà dell'acqua; in una ciotola unire le due farine e gradualmente versare il lievito e l'acqua tiepida rimasta, mescolando con un cucchiaio di legno o con le dita. Aggiungere l'olio d'oliva e il sale, continuare a impastare per una decina di minuti fino a quando la pasta sarà omogenea e si staccherà dalle pareti della ciotola. Coprire con un canovaccio umido e far riposare almeno tre ore in lungo tiepido (ad esempio il forno spento e chiuso).

Tagliare a rondelle le cipolle e farle rinvenire in una padella con 2 cucchiai d'olio d'oliva fino a quando non saranno ben dorate e morbide. A metà cottura aggiungere l'aglio, salare e pepare e tenere da parte - levando l'aglio.

Stendere la pasta su un piano di lavoro infarinato lasciandola abbastanza spessa (circa 1 cm), trasferirla poi in una teglia ben unta, coprire con un canovaccio umido e far lievitare ancora per 30 minuti a temperatura ambiente al riparo da correnti d'aria.

Nel frattempo lavare i pomodorini, tagliarli a metà e condirli con un po' d'olio, origano, sale e pepe.

Distribuire le cipolle sull'impasto e ricoprire tutta la superficie della tarte con i pomodorini, facendo attenzione a non lasciare spazi vuoti. Cuocere in forno preriscaldato a 200°C. per circa 40 minuti, lasciar raffreddare e completare distribuendo sulla tarte le olive denocciolate e il basilico tagliato a striscioline.

13 commenti:

  1. Il bello della vacanza senza programmi è che ti lasci stupire senza volerlo e riassapori tutto quello che ti sembrava perso, compresa la presa di coscienza che fare programmi non serve ed è deleterio!
    Bentornata al blog Claudia, ci sei mancata! :D

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    1. grazie veru, è bello sapere che lì fuori c'è una cuochina che mi aspetta ;-)
      io sono convinta che i programmi siano utili e talvolta necessari ma vadano necessariamente accantonati perché una vacanza sia tale al 100%!

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  2. Quanto sono belle le tue foto!E come deve essere bella la sicilia!Io ancora non ci sono mai stata e tutte le volte che vedo le foto di chi torna dalle vacanze in questi posti meravigliosi, mi riprometto di andarci al più presto!Il bello della vacanza è che puoi scegliere quale ritmo dare alle tue giornate senza nessun tipo di obblighi o scadenze...
    buona giornata
    Chiara

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    1. Ciao Chiara e grazie. le foto della vacanza sono lo specchio di quello che la Sicilia è, io ho cercato di cogliere gli aspetti che hanno riempito di bellezza e gioia la mia estate. a presto

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  3. la malinconia totale da settembre e la giostra che ricomincia...
    [quella malinconia di quando eravamo piccine e ricominciava la scuola]
    anche se per poco, sono stata felicissima di riabbracciarvi!
    e ben tornata al blog, ché mancavi, sì!

    bacio,

    v

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    1. anche per me è stato bello rivederti (il libro della casa con tanto di scarafaggio è in cima alle preferenze di minichef!)
      la malinconia c'è, inutile negarlo, forse adesso è più forte perché siamo meno incoscienti di quando eravamo piccole. però c'è sempre un pizzico di gioia nel ritrovare le proprie abitudini, quell'abito che avevamo dimenticato a casa, un libro sul comodino. che dici?
      un bacio

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  4. dopo questa vacanza siciliana, o almeno dopo i momenti che abbiamo condiviso, c'è ancora una bimbetta di 3 anni che non riesce a darsi pace perchè il figlio della nonna di minichef (vedi che giro) ha i capelli lunghi come le femmine! :-D

    BUona la focaccia ... da provare! L.

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  5. oddio che giro... confesso che ho dovuto riflettere un po' e consultare il mio albero genealogico per capire di chi stessi parlando ;-P
    impasta, impasta hai una bravissima aiutante pronta a svelarti tutti i trucchi della panificazione!

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  6. .."amiche di lunga data a cui si deve una cena..."
    contenta sì..che dici? chissà però per quanto ancora dovrò pazientare.. e poi, dopo i racconti sulle cene e sui menù creati dallo Chef per mia sorella e per la nostra comune testimone, aspetterò trepidante di trovarci di nuovo tutti insieme a Palermo (sperando che Minichef sia ancora IL bambino sbaciucchino e comico che è, e non abbia, nel frattempo, compiuto 18 anni!!).. Cmq noi tra un mese esatto partiremo alla volta dell'Isola..e già non vedo l'ora!!
    baci
    M.

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  7. Foto bellissime e ricetta da favola!
    Un abbraccio

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  8. Ciao, sono approdata qui da altri siti e il tuo lo trovo adorabile! Comprendo alla perfezione la malinconia di casa , dei sapori e degli odori tipici della propria terra ma le tue ricettine ci aiuteranno a trascorrere ore spensierate in cucina!
    Una buona giornata a tutte da una nuova amica pugliese (se vorrete ;-)!),
    Marinella

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  9. Ecco! Le pagine sono tornate a riempirsi.
    Anche io aspetterò di leggere i racconti dell'estate tutta. Anche quella parte che si è trascorsa assieme.
    È bello rivedere attraverso quello che scrivi tante cose che già racconti a casa o che si sperimenta "dal vivo".
    Buon lavoro.

    @M. Io voglio una congiunzione astrale che porti tutti a Palermo (i milanesi, i romani, i bolzanini) e fare festa a casa vostra con quel capolavoro di cucina che ha vostra mamma

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    1. Nico lo sai...la mamma non vede l'ora di vederti spignattare con le sue pentoline!! Natale?! Con Minichef vestito di rosso... auguriusu!
      baci
      M.

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