venerdì 11 novembre 2011

Verso l'infinito e oltre


Ho la strana sensazione di essermi trasformata in una parete per l'arrampicata sportiva. Avete presente quei muri (sì, sono muri e null'altro) un po' dritti e un po' storti, pieni di strani bitorzoli che servono come punti d'appoggio, da cui pendono - felici e spensierati - degli incalliti sportivi? Io, uguale. Con la differenza che gli arrampicatori condividono gioie e dolori della loro arrampicata e, se cadono, il loro gentil di dietro finisce su morbidi materassi. Nel mio caso invece non solo l'arrampicatore è uno solo, ma la parete all'occasione si trasforma in materasso, pronto intervento, coach motivazionale.

Mio figlio, otto mesi e nove chili abbondanti (a essere del tutto sincera non so esattamente quanto pesi, ma devo programmare un giretto dalla pediatra a breve per scoprire anche questo!) è entrato nella fase dell'esplorazione spinta. Alternativamente: gattona, si trascina sul pavimento, rimbalza sul culetto pannolinato, cerca di raggiungere e afferrare tutti gli oggetti per lui affascinanti (su tutti macchinine e lavatrice... e mi sfugge il nesso logico tra le due cose). Ma ciò che più di tutti lo appassiona è scoprire il mondo scalando la sua mamma. Dategli un polpaccio, un incauto avambraccio lasciato a portata di manina o - peggio del peggio - un boccolo ribelle e avrete creato un giusto appiglio per lo scalatore in erba.

Da siciliana tendo a capire poco tale sport di origine montanara, tuttavia mi adeguo e cerco di incoraggiare le esplorazioni della prole tentando però di riportarlo per terra (non solo metaforicamente) appena si può. In sostanza passo diverse ore al giorno stesa al suolo, poi in piedi, poi con lui in braccio, poi con lui che si tiene a me ma tenta di lanciarsi verso l'infinito e oltre. Immaginerete quindi - e qui mi rivolgo soprattutto ai genitori leggenti - il livello energetico della sottoscritta alla fine di una giornata, siamo praticamente ai minimi storici. E dire che un tempo mi vantavo di avere un metabolismo da civetta, bei tempi andati :)

Comunque devo aver suscitato un minimo di tenerezza anche nel cuisinier se l'altra sera al termine del suo giorno di riposo mi ha proposto una tazza fumante da cui provenivano profumi pizzicosi. Una tisana home made, forse sarebbe meglio definirlo un decotto, dall'intento energizzante. Basta mettere a bollire in un pentolino dell'acqua insieme a una stecca di cannella, la scorza di un limone e un pezzetto di zenzero fresco tagliato a lamelle. Si fa bollire per qualche minuto et voilà. Spero riusciate a perdonarmi ma, sul divano e con la tazza bella calda stretta tra le dita, non avevo proprio voglia di interrompere il relax per scattare una foto. Il risultato però è assicurato, magari provatelo durante il weekend!

PS: adesso si capisce meglio la foto che ho scelto per questo post? è solo un piccolo esempio di dove le nuove attività esplorative lo portano...

4 commenti:

  1. che bella la manuzza del mio grande e tenero nipotino!

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  2. Come ti capisco... hihihi!!! Il mio ha appena compiuto un anno e io mi chiedo come faccia un esserino così piccolo ad avere così tanta energia!!! Porterai anche lui a Lucca??!!
    A presto
    Erika

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  3. @Eka: secondo me hanno le batterie che si autoricaricano!!! facciamoli incontrare i due pupi a Lucca, il mio ci sarà ;)
    ciao Claudia

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  4. uh, che bel cucciolone :)
    stessi mesi della mia nipotina :P
    Sono una bellezza e una vera furia umana!
    un abbraccio

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