martedì 1 novembre 2011

Cattivissima me

(image from Google Images)

Il prologo
Durante i nove mesi di gravidanza le future mamme, per il bene dei pargoli, sono private di molti alimenti. Con la scusa della toxoplasmosi o della listeriosi i medici sembrano divertirsi a esercitare le più varie forme di tortura psicologica sulle suddette gestanti. Le quali, non solo vanno in giro per diversi mesi portandosi dietro il peso di un'altra persona, ma per di più lo fanno cariche anche di divieti da cui scaturiscono voglie a mai finire. La sottoscritta, nello specifico, è stata vittima della 'sindrome del testone' :). Individuata precocemente dalla ginecologa nel corso di un'ecografia, è stata arginata a suon di dieta ferrea e verdure lessate che hanno consentito a minichef di arrivare al mondo con una testa (e un peso) di tutto rispetto, senza rischiare di essere scambiato per un piccolo lottatore di sumo nella nursery.

Il fatto
L'altro giorno me ne andavo passeggiando bel bella tra gli scaffali del supermercato con il pupo comodamente (per lui) collocato nel marsupio quando, in prossimità del bancone formaggi, mi si accosta timidamente una ragazza. Avrà circa la mia età, gli occhiali da sole calati sul volto, il cellulare in una mano e un pacchetto di affettati nell'altra. Con un filo di voce mi dice: "Mi scusi se la disturbo, posso farle una domanda? Lei durante la gravidanza come si è regolata con i formaggi? Intendo... li ha mangiati? Ma quali?"

Io - lo giuro - sono una persona tendenzialmente buona ma in quel momento il diavoletto che alberga in me mi ha detto "Vai, è il tuo momento! Ricordi il Natale a base di crescenza e verdurine? E le ore passate spulciando le etichette di formaggi e salumi? Vai e colpisci!".

Ho ubbidito e, con viso serissimo ma voce pacata e finto-rassicurante, le ho detto: "Beh, io ho mangiato solo i formaggi fatti con latte pastorizzato. Niente muffe, niente formaggi a latte crudo (in Francia quasi tutti). Praticamente solo mozzarelle, ricotte e crescenze, per di più confezionate perché sono più sicure di quelle vendute sfuse al banco. Idem per i salumi, semaforo verde solo per prosciutto cotto e arrosto di tacchino. Ma meglio se confezionati... purtroppo non si può avere la certezza che il salumiere utilizzi l'affettatrice solo per il cotto e un minimo rischio di 'contaminazione' (fucilatemi per aver usato questo termine) c'è".

La poverina mi ha guardato sconsolata e consapevole dell'ineluttabile destino che la attende. Io però per tirarle su il morale le ho sfoderato un sorriso con tutti i denti in mio possesso e un "Auguri!" degno di nota.

L'epilogo
La morale della storia è la seguente: come ho più volte sostenuto, mai fidarsi ciecamente dei consigli altrui. Anche quando la persona che vi parla sembra in totale buona fede (e ha un bellissimo bambino ad avallare le sue tesi), è necessario fare la tara a ciò che vi dice. Potreste sempre essere incappati nella temibile "vendicatrice mascherata delle gestanti"!

4 commenti:

  1. ahaha mi hai fatto troppo ridere :D
    forse perché immaginavo pricisa la tua faccia!

    un bacione,

    v

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  2. Carina. Proprio quello che serve ad una donna incinta, comprensione e solidarietà. Non direi esattamente perfida, sarebbe nobilitante...
    Alessia

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  3. Beh Alessia, io sono stata sincera proprio perché ci sono passata qualche mese fa e anche a me è toccata la stessa sorte. La situazione mi ha fatto sorridere dato che ne ho vissuto tutti gli aspetti tragicomici da poco.

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