giovedì 28 maggio 2015

I biscotti del semaforo, souvenir da Berlino

48 ore a Berlino: io, lo chef e minichef in viaggio per festeggiare, con altri parenti, un importante compleanno di famiglia. Forse non le premesse ideali per un’esplorazione approfondita della città, o per un viaggio come quelli che facevamo prima di diventare genitori, fatti di lunghe visite ai musei e passeggiate senza una meta precisa con il solo scopo di esplorare una città camminandole attraverso.

Viaggiare in tre è straordinario, obbliga a mettere da parte le guide e affrontare le giornate con un altro spirito, più vincolati da un lato (perché è innegabile che la soglia di stanchezza di un bimbo di 4 anni non è quella di un adulto) ma allo stesso tempo liberi di cercare nella città nuove prospettive, di rispondere a domande che da soli non ci saremmo posti, di trasformare fatti storici e politici in un racconto decodificabile da qualcuno che al momento quei fatti non li ha ancora studiati.

lunedì 4 maggio 2015

In tv con #DonnaModernaLive!

Qualche post fa vi parlavo di progetti nuovi e di tanto tempo passato in cucina. 
Non avevo specificato che a farmi compagnia, tra fornelli accesi e forno caldo, c’erano anche luci da set e un paio di telecamere sempre accese!
Ci siamo: oggi alle 19.45 su La 5 parte “Donna Moderna Live” un nuovo programma (per la precisione un lifestyle show) che porta in tv i contenuti del settimanale Donna Moderna che, sono sicura, conoscete anche voi. Conduce Lucilla Agosti e insieme a lei parleremo di moda, bellezza, cucina, arredamento, maternità, con un taglio moderno e raccontando le storie vere di donne normali, donne moderne per l'appunto.

E io? Beh, io ci sarò in veste di food coach! Cercherò di rispondere ai piccoli dubbi amletici che tutti, prima o poi, ci siamo posti in cucina e lo farò mettendomi all’opera. Niente teorie complicate ma le mani (letteralmente) in pasta: mi vedrete impastare, friggere, mescolare, assaggiare. 
Il tutto…. dalla cucina di casa mia!

sabato 2 maggio 2015

Centrifughe, influenze e pensieri di stagione

Prima o poi doveva succedere. Tira, tira e alla fine la corda cede (scaramanticamente preferisco evitare di pensare che si spezzi). Ho lavorato intensamente in quest’ultimo periodo, ma forse non più del solito, anzi trovo che quando si è alle prese con stimoli nuovi, nuove sfide, si tenda a sentire meno la fatica, a metabolizzare con estrema facilità gli extra che ci imponiamo. In certi picchi c’è così tanta adrenalina che basta lei a farci alzare a molla la mattina, a farci correre durante la giornata e a spingerci a dedicare ogni sera buoni venti minuti per pulizia del viso, creme e lozioni (l’adrenalina e una buona dose di spirito di mantenimento…).

Forse quello che più fiacca, e che nel mio caso debilita profondamente, è la tensione che viene da altro. Una persona cara che non sta bene, un battibecco non risolto, le febbri dei piccoli, le incertezze che minano desideri e progetti, le preoccupazioni negli occhi di chi amiamo. Piccoli elementi che cerco di ignorare o di farmi scivolare addosso ma da qualche parte si aggrappano e restano lì, silenti. 
A 34 anni non sono ancora brava nell’arte dell’impassibilità, anzi il mio stomaco che si contorce è il più efficace promemoria dei miei problemi, piccoli o grandi che siano. Dovrei ascoltarlo di più, respirare meglio e andare avanti sforzandomi di essere più leggera, per lo meno quando si può (e nella maggior parte dei casi si può, sono io che ingigantisco).
Poi ci sono fattori oggettivi di turbamento dell’equilibrio, tipo i virus che puntuali bussano alla porta di casa sottoforma di minichef, malato almeno una volta al mese, e a quelli è difficile resistere.