giovedì 27 giugno 2013

Involtini di melanzana e Tête de Moine


Io e minichef siamo da qualche giorno in Liguria. Una piccola vacanza solo noi due che non è ancora la vacanza con la V maiuscola, ma costituisce già una boccata d’aria fresca in questo giugno di un’estate tutta da definire. I ritmi sono quelli classici del mare con i bambini piccoli ai quali, nonostante la parentesi siciliana del 2012, ancora non sono del tutto avvezza. Non che sia un’amante della tintarella a oltranza o delle maratone sulla spiaggia, però nella vita pre-figlio ombrelloni e lettini non mi vedevano mai prima delle dieci e di solito sfoggiavo gli occhiali da sole d’ordinanza. Quelli non mancano nemmeno adesso che ai bagni (e ci tengo a sottolineare l’uso del termine nordico) arrivo ben prima delle nove dopo un’indispensabile sosta-caffè al bar. 

Ma nonostante le sveglie all’alba ci stiamo divertendo, lo ammetto.

venerdì 21 giugno 2013

Insalata di riso per l'estate di minichef



Primo giorno d’estate e ultimo d’asilo nido per minichef.

Dopo nove mesi oggi vado a prendere un bambino sicuramente differente da quello che accompagnai la prima volta a Settembre. Non sono solo i centimetri in più, i capelli cresciuti che vanno un po’ da tutte le parti o i piedoni che nel giro di qualche tempo saranno grandi come quelli della mamma. È che adesso, sulla strada del ritorno, è minichef a parlare. Sceglie le parole e mi racconta con frasi sconnesse e buffe dei treni, dei colori o dei compagni con cui ha trascorso la giornata. Il più delle volte lo comprendo solo io e a questo piccolo privilegio, che finirà quando come per magia le incertezze linguistiche si volatilizzeranno, mi tengo stretta stretta.

Settembre arriverà presto con una grande avventura tutta per lui, la scuola materna. Adesso però è ancora il tempo del mio minichef piccolo, del bimbo che conosco nelle sottili pieghe del carattere che questi mesi di nido hanno felicemente contribuito a formare, del buongustaio con cui condivido le cene e dalla cui forchetta ladruncola devo spesso difendere il mio piatto.

lunedì 17 giugno 2013

My kitchen project


Dopo lunghe e infruttuose ricerche, dopo anni in cui il mio guardaroba ha subito suo malgrado il trattamento del sottovuoto per colpa degli spazi ridotti, dopo esserci rassegnati a vedere casa trasformarsi in un bazar e sentire sempre più pressante la percezione di trovarci nella casa dei fantasmi (avete presente quelle dei parchi gioco in cui improvvisamente le pareti iniziano ad avvicinarsi inesorabilmente? Grazie a libri, giochi di minichef e arredi vari, quella sensazione l’ho provata molte volte negli ultimi mesi).
Dopo tutto ciò, una ventata di speranza è giunta fino a noi.

Casa nuova.
A lungo agognata e adesso (quasi) reale e vicina. Il rogito che renderà tutto ufficiale è dietro l’angolo, la casa pure e ogni tanto vado a sbirciarla, immaginandoci lì dentro in una vita che non cambierà coordinate geografiche ma contenitore certamente sì.

Alla fine del mese inizierà il bello: la ristrutturazione (non enorme ma qualche lavoro si sa che viene sempre fuori), la scelta dei colori per le pareti, una stanza tutta per minichef e – squillino le trombe, rullino i tamburi – una cucina tutta mia! Ok… nostra.

martedì 4 giugno 2013

La Panissa vercellese


Dopo settimane trascorse a disquisire su maltempo, temperature inaccettabili, raffreddori e febbri fuori stagione ho deciso di fare l’unica cosa a mio avviso veramente saggia: accettare il prolungamento dell’inverno e approfittarne per un insperato momento di gloria della cucina dei freddolosi (gruppo al quale mi vanto di appartenere da tempo immemore).

È stato il periodo delle tisane e dei tè, dei passati di verdura, di polenta e formaggio, perfino di una vera fonduta svizzera in Svizzera, legittimata da una spruzzata di neve di fine maggio. Ero così immersa nel clima caloroso e calorico che per un attimo – in realtà anche qualcosa di più – ho dimenticato l’imminente prova costume e deciso di cucinare un piatto mai assaggiato e di cui fino a un mesetto fa ignoravo l’esistenza.

Se non si è di Vercelli e dintorni, infatti, credo che la parola Panissa non evochi proprio nulla. Invece basta prendersi una mezzoretta e farsi raccontare da qualcuno del luogo cosa sia questa misteriosa Panissa per scoprire un piatto speciale, come molti che in Italia hanno una lunghissima tradizione alle spalle.