venerdì 17 maggio 2013

Il panino del viaggiatore


Ritrovarmi seduta dentro il vagone di un treno sta diventando ultimamente una piacevole ricorrenza. Lo è stato lo scorso fine settimana, quando un intercity (per la verità un po’ troppo polveroso) ci ha portato fino al mare. Lo è ancora di più quando viaggio su moderni treni alla volta di destinazioni nuove, iniziando a immaginare la mia meta sin dal primo istante di movimento, quando il treno procede ancora lento e incerto lungo il binario protetto dal grande padiglione della stazione centrale di Milano.

Complici le montagne e la linea 3G che va e viene riesco a staccare da tutto, a immergermi nel libro che troppe volte la sera abbandono sul comodino dopo averlo sfogliato svogliatamente, a guardare fuori alla ricerca dei campanili che piacciono tanto a minichef, persino a mettermi lo smalto (se non ci sono troppi passeggeri cui potrei dare fastidio!).

Se guardo indietro, in effetti, riesco a ritrovare tanti momenti della mia vita in cui i viaggi in treno sono stati importanti. Due anni fa un TGV carico di bagagli mi ha riportato da Parigi in Italia con un pancione gigante e tante domande sul futuro della nostra famiglia e della nostra vita. In treno raggiungevo i nonni in Sicilia per le vacanze estive e quei viaggi, a sette-otto anni, mi sembravano interminabili ed estenuanti. Probabilmente lo erano più per mia mamma che ci accompagnava e che doveva intrattenere me e i miei fratelli per almeno otto ore, inclusa una traghettata sullo Stretto.
Carte da gioco, bambole e soldatini, fogli e pastelli… un anno avevamo con noi anche ”Indovina chi?” e abbiamo animato il vagone in una sfida all’ultimo identikit!

Allora come adesso, specialmente quando viaggio in famiglia, non manca mai un sacchetto con i viveri di conforto: acqua (fredda alla partenza, inevitabilmente tiepidina e imbevibile all’arrivo), crackers (che personalmente detesto per la loro capacità di frantumarsi appena messi in borsa trasformandosi in un aggregato indistinto di briciole), panini accuratamente avvolti nella carta stagnola su cui un pennarello indelebile ha segnato il contenuto “cotto e fontina” o “crudo”, un pacco di biscotti.

Poche cose, ma inconsapevolmente importanti, che ci accompagnano da un posto all’altro, rassicurandoci lungo il tragitto. Ecco perché, quando possibile, cerco di preparare io stessa il pacchettino del viaggiatore, magari facendo anche il pane che servirà per i panini.

È stato questo il destino di questa bella e buona pagnotta di grano duro. Una pagnotta impastata con lievito madre, mangiata un po’ a casa e un po’ trasformata in panino. Il pane giusto per un viaggio in treno perché, in qualche modo, questa pagnotta è proprio da una stazione che arriva.

Da qualche settimana, infatti, abbiamo in casa una nuova pasta madre. È una signorina degli anni Ottanta (ottima annata!) con un’acidità non troppo pronunciata che mi è stata donata dai panettieri del Bistrot Milano Centrale, un nuovo ambiente in stazione a Milano dove fermarsi prima di salire su un treno per una pausa rilassata e buona, con tante proposte che vi consiglio tra cui ovviamente pane e pizza fatti con la pasta madre.

Tornando al mio panino, questa versione è un po’ da adulti perché ho scelto di farcire il pane con la pancetta e la tapenade che forse non incontrano i gusti di tutti i componenti della famiglia. [Ma la sapete una cosa? Grazie al panino abbiamo scoperto che minichef è un folle amante delle olive nere in tutte le loro forme, adesso dobbiamo sorvegliarlo per evitare che si avventi sui barattoli di quelle intere non denocciolate!]

La pagnotta però si presta a tante farciture, specialmente quelle a base di formaggi morbidi e freschi come la robiola, la ricotta o la crescenza. Basta usare la fantasia e il vostro panino da viaggio prenderà forma. Buon weekend e buoni viaggi se ne avete in programma.


Pagnotta di grano duro (ho usato e riporto qui la ricetta del Bistrot Milano Centrale)

Ingredienti per una grossa pagnotta:
  • 500 gr farina (io ho usato 200 gr farina 00 + 300 gr farina grano duro)
  • 150 gr lievito madre
  • 300 ml acqua
  • 10 gr sale
Versare in un recipiente abbastanza largo la farina, il lievito madre e metà dell'acqua.
Iniziare a impastare fino a che la farina assorbe buona parte dell'acqua, quindi aggiungere poco per volta l'acqua che rimane e verso la fine unire il sale.

Continuare a impastare fino a quando l'impasto si presenta liscio, lucido e omogeneo poi metterlo a riposare per circa 30 minuti in un contenitore precedentemente unto con olio d'oliva.

Cospargere il piano di lavoro con farina, trasferirvi la pasta e formare una pagnotta (ho diviso l'impasto in due e fatto 3 giri di pieghe di rinforzo, ottenendo due pagnotte di medie dimensioni).

Avvolgete le pagnotte con un canovaccio ben infarinato e mettetele in un cestino di vimini non troppo grande. Lasciare lievitare per circa 2 ore e 30 minuti in un ambiente caldo. Quando le pagnotte avranno ben lievitato metterle in una teglia ricoperta con carta forno.
Cuocere a 220/230°C. per circa 35 minuti.


Il panino del viaggiatore
Ingredienti per 2 persone
  • 4 fette di pane casereccio
  • 60 gr pancetta dolce arrotolata
  • 2 foglie grandi d'insalta (io ho usato la varietà foglia di quercia)
Per la tapenade:
  • 50 gr olive nere sott'olio denocciolate
  • 2 filetti d'acciughe sott'olio
  • 2 cucchiaini di capperini in salamoia
Preparare la tapenade frullando insieme le olive, le acciughe e i cappellini fino a ottenere una crema omogenea ma rustica. Lavare bene l'insalata, asciugare le foglie e privarle della costa centrale.

Tostare leggermente le fette di pane, poi assemblare il panino: spalmare su una fetta la tapenade, aggiungere l'insalata, la pancetta e infine una seconda fetta di pane. Mangiare subito, con il pane ancora tiepido.

13 commenti:

  1. claudia, per me non esiste panino senza insalata, ricordo di un viaggio di ritorno in treno da una vacanza in Puglia in tenda e zaino. Eravamo al supermercato per le ultime provviste, ma alla fine del viaggio anche i soldi sono finiti,così abbiamo comprato quei salsicciotti del banco frigo, quelli che per forma e odore assomigliano al cibo per cani, una pagnottona e l'insalata.
    L'insalata rende commestibile l'immangiabile ed esalta con croccantezza e freschezza il companatico più gustoso.
    Viva il treno, viva i panini.

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    1. Viva i panini davvero, specialmente quelli avventurosi come il tuo!
      In effetti una buona insalata riesce a nobilitare molti panini, raramente manca anche nei miei panini casalinghi (perché devo aggiungere che a volte un panino risolve velocemente le mie cenette da single ;-)

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  2. Ciao Claudia!
    I viaggi in treno per me ormai sono un vago ricordo: da quando siamo tanti in famiglia, abbiamo scelto altri modi per muoverci,ma la verità è che spesso sento la mancanza di tutte quelle ore trascorse col naso puntato sul finestrino, o rilassata tra le pagine di un libro.
    Nel mio zaino da viaggiatore c'erano sempre carta e penna, i viaggi mi hanno sempre ispirata, e un libro tutto nuovo per l'occasione...
    Come amante della pasta madre non potevo non passare da qui. Il tuo pane è splendido e rassicurante, complimenti davvero!
    A presto
    Manuela

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    1. Ciao Manuela,
      anche per me il treno è legato a viaggi calmi e di solito da sola, con il piccolo è più complesso ma ho sperimentato diversi spostamenti con lui e sembra reagire bene, spero solo che la sua pazienza da viaggiatore duri!
      Questo pane mi ha dato soddisfazione, soprattutto considerando che non ha una lievitazione lunghissima quindi va bene anche quando il tempo a disposizione non è troppo. Grazie per i complimenti!

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  3. Io nel kit del viaggiatore metto sempre anche un'altra cosa: le caramelle gommose!
    Immancabili oltre ai panini ovviamente!
    A parte che mi butterei ora su uno di quei panini, perchè concordo con minichef.... le olive e il patè di olive sono fantastici, ancora di più tra 2 fette di pane fatto in casa!

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    1. Credo che il piccolo apprezzerebbe molto le caramelle gommose, sai che io invece non ne sono una grande amante? Sarà che preferisco da sempre gli snack salati, mi lascio tentare al massimo da un biscotto o da un cioccolatino.
      Però un kit da viaggio che si rispetti deve tenere conto dei gusti di tutta la famiglia e, giusto per restare in tema, sono arrivati in casa per il prossimo viaggio degli orsetti gommosi O_O
      Io continuerò a darmi ai paninozzi però!

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  4. Ultimamente viaggio molto in treno quindi la segnalazione del Bistrot è utilissima. E poi visto che anch'io da qualche mese mi dedico alla pasta madre, la ricetta della pagnotta l'archivio nel mio file!! Un abbraccio sonia

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    1. Ciao Sonia, provalo perché vale la pena (tra l'altro hanno molte utili prese di corrente per ricaricare telefoni e devices vari...) e l'ambiente è molto diverso da quello che purtroppo contraddistingue molti punti ristoro della stazione. Prova i loro mondeghili, sono tra i più buoni che abbia mai mangiato a Milano!

      Dimenticavo, buona panificazione!
      Claudia

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  5. Che bello Claudia! Il panino del viaggiatore raccoglie tante piccole immagini, da quella della partenza (con bagagli, i biglietti a portata di mano e lo sguardo fisso sull'orologio per non fare tardi) a quelle della piacevolezza del viaggio, guardando fuori dal finestrino e gustando un panino come il tuo. Voglia di andare, di provare e di vivere nuove avventure.
    Il tuo panino, fatto con pane fatto in casa, mi piace tantissimo!!Occhio alle olive...una volta scoperte, non si torna più indietro ;)
    Un abbraccio e buon we,
    Vale

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    1. Ciao Valentina!
      Dici che ormai posso considerare mio figlio innamorato per sempre delle olive?!?
      Dai commenti che mi state lasciando traspare proprio la voglia che abbiamo praticamente tutti di partire e di vivere a pieno le nostre 'avventure' sin dal primo momento. Che sia colpa dei ritmi un po' serrati che abbiamo?
      buon weekend a te

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  6. Niente di meglio che un bel panino farcito, fatto con del buon pane fatto in casa dalla consistenza rustica, per accompagnare un lungo viaggio in treno! Personalmente, ho viaggiato molto più sul treno che sull'aereo, tutta l'Europa in un mese, tre settimane attraverso la Russia, un mese su e giù per l'Egitto, e ogni volta è un'emozione, una scoperta...

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    1. Ecco, un mese intero su un treno non sono certa di poterlo trascorrere però mai dire mai! In fin dei conti ci si abitua presto ai ritmi di viaggio!

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  7. Ciao Claudia!! Che bello questo post!!!
    Sono rievocate in me tante sensazioni e ricordi. Io non sono proprio un'amante del treno, forse perché l'ho sempre preso con un po' d'ansia però sogno di fare un viaggio in treno, di quelli d'epoca in una bella regione dell'Inghilterra... forse un giorno :)
    I panini li adoro in tutte le forme e quando torno in Italia è sempre un piacere vedere di che cosa siamo capaci con i nostri formidabili prodotti.
    Da qualche mese non mangio glutine ed ogni tanto cerco di sopperire al veloce panino, toast, utilizzando delle farine naturalmente prive di glutine, purtroppo i risultati anche se soddisfacenti non riescono mai ad eguagliare la bontà del pane. Il tuo sembra delizioso.
    Complimenti ancora per come scrivi.
    Daniela

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