lunedì 25 febbraio 2013

Genetica, coppia e cucina


Ho finalmente individuato l’elemento che differenzia nettamente me (giovane-donna-moglie-mamma-lavoratrice) da mio marito (giovane-uomo-marito-padre-lavoratore… cuoco): la pellicola trasparente

Dopo anni di vita insieme e di condivisione dello spazio più importante della nostra piccola casa – la cucina – posso affermarlo con certezza: i cuochi hanno nel dna un gene che li distingue da noi comuni mortali che amiamo stare ai fornelli, si chiama il gene della pellicola.

Fateci caso: la normale dispensa domestica accoglie i rotoli di stagnola, pellicola e carta forno in discrete confezioni da 20, massimo 50 metri e solitamente li destina ai “non luoghi” della cucina, nella maggior parte dei casi a qualche anta improbabile o a riempire spazi lasciati da pentole e scatolame.

Mio marito, lo chef, acquista solo rotoli da 300 (t-r-e-c-e-n-t-o) metri e addio antina sfigata.

martedì 19 febbraio 2013

Semplicemente (?) Pizza




















La pizza è una cosa seria. 
Lo è per me, che da appassionata dei lievitati rinfresco, impasto, attendo e inforno settimanalmente avvilendomi se la mia pizza è poco lievitata o ha eccessivi sentori di lievito oppure entusiasmandomi quando il risultato corrisponde alle attese e la mozzarella che fila e un surreale silenzio in tavola sono indizi sufficienti a confermare il buon esito della 'pizzificazione'.

Lo è, ancor di più, per chi con la pizza lavora ogni giorno e i cui sforzi, pensieri, assaggi, sono volti a presentare qualcosa di buono e perfetto ai propri clienti.

Pensavo che a Identità di Pizza avrei ascoltato pizzaioli e chef parlare d’ingredienti, cotture, lievitazioni, condimenti. È stato così – anche grazie ad una platea molto esperta e attenta ai singoli dettagli – ma il succedersi di relatori sul palco nella giornata di lunedì scorso ha delineato uno scenario più ampio, un ritratto contemporaneo del mondo pizza che mi ha fatto sorgere molteplici dubbi e alcune domande. 
Oggi le condivido con voi.

lunedì 11 febbraio 2013

Frittelle e mascherine



Quest’anno Carnevale è arrivato all’improvviso sotto forma di comunicazione dell’asilo che informa i genitori che venerdì prossimo ci sarà una festa in maschera.

Messaggio non tanto subliminale: organizzatevi.

Me ne sarei potuta accorgere prima: i coriandoli sui marciapiedi e qualche timida decorazione nelle vetrine dovevano mettermi in guardia e invece nulla. Tutta colpa delle chiacchiere comparse al supermercato già dopo l’Epifania, sono loro ad avermi destabilizzato insieme al fatto che non mi travesto più da tempo immemore quindi Carnevale è quasi una festa di serie B. L’ultima mascherata la ricordo all’università, quando con le colleghe ci mettemmo di buzzo buono a tagliare, cucire, disegnare e decorare, creando una serie di costumi a tema natura (ricordo che c’erano un’aria, i flutti del mare, la luce – o forse la luna). Prima c’erano stati innumerevoli Carnevali festosi, merito della giovinezza e soprattutto di mamma che esprimeva tutto il suo talento artistico creando, anno dopo anno, maschere uniche che a distanza di anni ricordo con affetto e – a volte – una buona dose d’imbarazzo.

Se Pippi Calzelunghe (con tanto di trecce impazzite) può ancora annoverarsi tra i “classici” carnascialeschi e la farfalla con le ali alte un metro è il sogno di ogni bimba fantasiosa, il semaforo munito di segnaletica stradale esce un po’ dal seminato. Come dimenticare poi il periodo ortofrutticolo? Sono stata un’arancia e un rigoglioso grappolo d’uva, baroccamente ricoperta di decine di palloncini-acini. Di una comodità che ve la raccomando…

giovedì 7 febbraio 2013

Appuntamenti milanesi


Si annuncia un intenso fine settimana tutto all’insegna del cibo e di ciò che gli ruota intorno. È, infatti, la settimana di Identità Golose e del Milano Food&Wine Festival due appuntamenti che da sabato animeranno la città di Milano.

Mentre vi scrivo, ho a fianco alla tastiera programmi e orari, con l’obiettivo di costruire la mia personalissima tabella di marcia e concentrare in poco tempo tutto ciò che intendo seguire.

Ad aprire le danze sabato sarà il Milano Food&Wine Festival, evento aperto agli appassionati (non solo addetti ai lavori!) e pensato insieme agli organizzatori del Merano WineFestival per presentare al grande pubblico il meglio della cucina d’autore e della produzione vinicola nazionale. In scena 300 etichette e 20 chef che si alterneranno sul palco per presentare le loro creazioni.

Sabato alle ore 16.00 avrò il piacere di presentare lo chef Luigi Taglienti del ristorante Trussardi alla Scala di Milano che preparerà “Pane, cipolle e frattaglie”, un piatto molto particolare che attinge ad antiche tradizioni e le combina con tecniche e gusti contemporanei. Io vi aspetto lì!

Per tutti i dettagli vi consiglio di visitare il sito del festival.

lunedì 4 febbraio 2013

Cucina svedese: impariamo le basi



Quante volte pur non conoscendo qualcosa in prima persona ne abbiamo in testa un’idea precisa? Capita con le persone, con i libri, con i film figuriamoci se non deve succedere con la cucina! Negli ultimi anni ho imparato a fidarmi del mio sesto senso (specie con le persone, con quelle difficilmente sbaglio!) lasciando però spazio a tentativi di esplorazione e a sorprese inaspettate; vi ricordate il mio tête à tête con il quinto quarto la scorsa estate? 

Pensando alla cucina nordeuropea, ad esempio, non potevo fare a meno di associarla a un grande uso di vegetazione locale (intesi come muschi e licheni vari… René Redzepi docet) e di improbabili carni.In ogni caso, non essendomi mai spinta più a Nord della Germania, la vedevo come una cucina fredda. Niente di più errato, ma l’ho potuto scoprire soltanto mettendo il naso (nonché gli occhi e tutte le papille gustative in mio possesso) in una cucina veramente svedese anche se collocata molto più a Sud della Svezia, per la precisione ad Aosta. [Prospettive che mi hanno chiarito quanto i concetti geografici di Nord e Sud siano assolutamente relativi :-) ].