venerdì 20 aprile 2012

Parola d’ordine: installazione.


Se abitate a Milano o vi trovate per caso in città durante questa settimana non potrà sfuggirvi il tumulto globale/totale che ha invaso strade e abitanti. 
È il Salone del mobile, baby!

Obbligatorio chiacchierare a voce alta lamentandosi del traffico, del posteggio impossibile da trovare, della pioggia che flagella incessantemente migliaia di “turisti del design” (addetti ai lavori perdonatemi per l’impropria definizione!) e gli incolpevoli cittadini che si ritrovano imbottigliati in una frenetica settimana loro malgrado.

E la Femme in tutto questo che fa?  

Mi sto divertendo a curiosare tra nuove proposte di design e idee funzionali per rinnovare l’arredamento di casa, con un pizzico di sano voyeurismo! In fondo osservare dall’esterno non costa nulla e mi fa respirare un’energia davvero buona. Non so se ciò sia dovuto solo a una fascinazione da primo approccio o alla rilassatezza con cui mi muovo tra i portoni della zona Tortona (dentro cui si celano case immaginarie, gallerie in bianco e nero, padiglioni vuoti in cui il fulcro è –magari- un oggetto solitario lasciato in un angolo, quasi per caso).


Le persone poi. Si va dal “gessato ma casual perché ho la sciarpa al collo” al “t-shirt, sneakers e capello spettinato” degli uomini. Le donne hanno le labbra infuocate e sguardi incorniciati in montature vintage (ndr: adoro questo look un po’ retrò, notavo tra l’altro che il rossetto rende tutte più belle e sofisticate, io mi sento subito più femme quindi “mai più senza”). Comunque ciò che mi è saltato subito agli occhi è l’effetto ringiovanente del Salone del Mobile. Del resto, con tanta energia intellettuale e reale in circolo come non sentirsi subito più vivi, sperimentatori…positivi?


Le persone…dicevo. Se hai modo di fermarti a fare quattro chiacchiere è ancora meglio, perché ti racconteranno le loro storie, ti trasmetteranno il loro entusiasmo, ti apriranno porte che nascondono idee e sogni. E sono sempre momenti belli.
Ho conosciuto due ragazze mercoledì. Mi hanno parlato del loro nuovo progetto lavorativo, della volontà di valorizzare chi mette passione, ricerca e qualità nel proprio mestiere, dell’intento di farlo creando una factory tutta al femminile. Lasciatemi dire che, in un mondo professionale dove le prime a ostacolare le donne sono spesso altre donne, è una bella sfida. Auguro a Chiara e Justine (le Funky Mamas) che Aubergine riesca a realizzare tutto ciò, io faccio il tifo per voi! 


Grazie a loro ho anche conosciuto Donatella: padrona di casa di uno spazio da fiaba che nasconde tesori per l’infanzia provenienti da tutto il mondo. Mamme (e non solo) fate un giro da lei!  



Io ho ancora due giorni di cura ringiovanente poi tornerò a parlarvi di cibo perché anche durante il Salone del Mobile si mangia, eccome :-)

Buon weekend!

3 commenti:

  1. Carinissimo questo pezzo Claudia! Prendo appunti circa il rossetto e attendo altre tue indiscrezioni da voyeuse e dégustateur :-)! Un bacio

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  2. A volte basta anche sono essere presenti in luoghi brulicanti di idee e di energia, per sentirsi subito coinvolti e propositivi! Bellissime le descrizioni dei "look da fuori salone" (che invidio anche un po') e interessantissimo il progetto delle Funky Mamas. Forse qualcosa di positivo si sta muovendo davvero per le donne che hanno buone idee e sono preparate e determinate, speriamo di poter essere parte di tutto questo. Un abbraccio.

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  3. Fantastico vivere Milano da osservatrice mentre si sviluppa una tale frenesia creativa....grazie per averla condivisa! Baci :-)

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